Come si cura l’ansia: esempi e suggerimenti Dr. Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa Tel. 347 0375949
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La sindrome ansiosa è una delle condizioni psicologiche più diffuse al mondo, con milioni di individui che ne sperimentano gli effetti debilitanti su base giornaliera. Sebbene sia una risposta naturale allo stress, quando diventa eccessiva e persistente, può interferire significativamente con la qualità della vita e il funzionamento quotidiano.
In questo articolo, esploreremo approcci e strategie efficaci per la cura dell’ansia, focalizzandoci su interventi terapeutici, cambiamenti dello stile di vita e tecniche di auto-gestione che possono contribuire a ridurre i sintomi ansiosi e ripristinare un senso di equilibrio e benessere emotivo.
Perché si soffre di ansia?
Ci sono molte ragioni per soffrire di ansia: alcune possono essere di origine ambientale, come una cattiva relazione con il/la partner o preoccupazioni lavorative ed economiche. In altri casi l’ansia può derivare da ragioni di origine interna, in quanto alcune aree psicologiche necessitano di trovare un maggiore equilibrio.
Occorre un trattamento specialistico per curare l’ansia, o si può fare da soli?
Si. I disturbi d’ansia richiedono un “trattamento specialistico”, così come gli altri problemi di origine fisica (una gamba rotta, un dente che fa male, una cisti sulla pelle).
La psicoterapia può essere d’aiuto?
Si. La psicoterapia può aiutare ad affrontare le “molteplici cause” dei disturbi d’ansia usando la scienza psicologica per “riequilibrare” la mente e / o il corpo con programmi di trattamento specialistici. Rivolgersi a uno/a psicoterapeuta può essere fondamentale per una persona ansiosa poiché il terapeuta è una persona formata ed esperta che può aiutare il paziente ad esplorare le radici della propria ansia, sviluppando strategie personalizzate per imparare a gestirla.
Lo/la psicoterapeuta può fornire una valutazione accurata dei sintomi, offrire un piano di trattamento mirato e guidare il paziente verso il recupero e il benessere personale, anche attraverso il sostegno emotivo, quando necessario.
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Quanto dura, in genere, una psicoterapia per problemi di ansia?
La durata media di una psicoterapia per disturbi d’ansia dura in genere 10/20 sedute, della durata di sessanta minuti.
Quanto tempo occorre per riscontrare un miglioramento?
La maggior parte delle persone riscontra un miglioramento dei disturbi d’ansia entro le prime tre-quattro sedute.
Quale è la psicoterapia più adatta per combattere i sintomi d’ansia?
Molte ricerche hanno descritto la terapia cognitivo comportamentale come la più efficace per trattare i sintomi ansiosi.
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COME FUNZIONA LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE?
La Terapia cognitivo comportamentale funziona identificando e affrontando il modo in cui i pensieri e i comportamenti di una persona interagiscono per creare gli stati ansiosi. Si lavora con i pazienti per riconoscere i modelli di pensiero disfunzionali da essi utilizzati, che influenzano negativamente i loro sentimenti e comportamenti.
Con la terapia cognitivo comportamentale, si interviene cercando di modificare i modelli di pensiero negativi, insegnando le abilità di rilassamento e cambiando i comportamenti che portano al peggioramento del problema. La prima parte della terapia consiste in alcune sessioni di psico-educazione.
ESEMPIO 1
Esempi di stile del pensiero positivi e negativi, che influenzano le emozioni e i comportamenti
Di fronte a una situazione ansiogena si può reagire in modi diversi, come nel caso A e B
Pensiero | Emozione | Comportamento |
---|---|---|
A. Non vedo l’ora. Studierò, mi eserciterò e andrò alla grande! | Fiducia, Sensazione di auto-efficacia | Studio e esercizio per preparare una buona presentazione. |
B. Scommetto che mi prenderanno in giro tutti… Non ce la posso fare! | Ansia, Preoccupazione, paura | Evitante: rinuncia |
Perché è importante, anzitutto, la psico-educazione?
I pazienti con problemi di ansia, spesso hanno una conoscenza limitata del loro problema. Potrebbero sapere che hanno paura dei serpenti, dei grandi gruppi di persone o delle macchine, ma questo è tutto. Altri potrebbero provare, invece, una costante sensazione di ansia senza sapere veramente di cosa si tratti. È una buona idea, dunque, iniziare discutendo dei fattori scatenanti o delle fonti di ansia. Quali sono le situazioni in cui una persona si sente più ansiosa? Cosa pensa e come reagisce in queste situazioni? Come l’ansia sta influenzando la propria vita?
Dopo che un paziente ha avuto l’opportunità di parlare della propria ansia, sarà utile aiutarlo a conoscere l’ansia come emozione (e scoprire che non è sempre negativa: dipende dall’intensità con cui si presenta).
ESEMPIO 2
Esempio: Devi fare una presentazione di fronte a un gruppo di persone
Nessuna ansia | Ansia moderata | Ansia elevata |
---|---|---|
Una presentazione? Se devo farla, la farò, ma non c’è bisogno che io mi prepari. | So di essere in grado di farla, ma voglio fare bella figura. Studierò e mi eserciterò prima di presentarmi in pubblico. | No, non posso. Sembrerò uno stupida/o. Come posso evitarla? Mi sento male solo a pensarci. |
In questo caso l’ansia moderata può essere una alleata per favorire la prestazione
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Quale tipo di lavoro terapeutico si deve fare sull’ansia?
Durante la psicoterapia ci si focalizza anzitutto sulle seguenti competenze da acquisire:
- Saper riconoscere i propri sintomi
Fare attenzione ai propri sintomi ansiosi: battere i piedi, camminare, sudare, diventare irritabile, pensare alla situazione senza sosta, insonnia, nausea, mangiarsi le unghie, ecc. È importante comprendere quando si prova ansia, perché il prossimo passo sarà intervenire in quelle specifiche situazioni.
- Saper identificare i propri pensieri Imparare a descrivere le situazioni che si vivono, identificando e registrando i propri pensieri nel momento stesso della situazione difficile. Occorre capire come pensieri ed emozioni sono collegati e vedere quali pensieri generano eccessiva ansia.
- Saper affrontare i propri pensieri Una volta identificati i propri pensieri negativi, sarà il momento di iniziare a affrontare questi pensieri. Dopo aver avuto un pensiero che contribuisce all’ansia, occorrerà chiedersi: “Ho prove a sostegno di questo pensiero, o sto facendo delle semplici supposizioni? Sto condizionandomi negativamente da solo/a o c’è qualcosa di oggettivo nelle mie preoccupazioni?
- Riuscire a immaginare cosa potrebbe realisticamente accadere nella situazione temuta.
A questo punto cercare di capire se le proprie preoccupazioni sono realistiche, ponendosi delle domande:
- Ci sono prove che giustificano il mio pensiero negativo, o sono mie credenze personali?
- Qual è la cosa migliore che mi potrebbe succedere?
- Quale è la cosa peggiore che potrebbe capitarmi?
- Cosa è più probabile che accada?
- Quello che accadrà quante persone lo ricorderanno, e per quanto tempo?
Chi soffre di ansia estrema di solito percepisce una situazione come più pericolosa di quanto essa non sia in realtà.
L’obiettivo terapeutico è imparare a pensare in modo positivo, o almeno neutrale, piuttosto che negativo.
ESEMPIO 3
Come passare da un pensiero negativo a un comportamento positivo;
Esempio 3 | ||
---|---|---|
Pensiero | Sfida | Comportamento |
Se accetto di fare questa presentazione sarò un vero disastro, e tutti rideranno di me e mi prenderanno in giro Non avrò la faccia di ripresentarmi dopo quello che accadrà. | Questa esperienza è spaventosa per me, ma gli altri non sono lì per giudicarmi. Non ho mai fatto pasticci prima, perché dovrebbe succedere questa volta? E se poi facessi veramente qualcosa di sbagliato? Chi non lo fa? Quanti lo ricorderanno per sempre? | Preparo la presentazione come meglio posso. Poi mi lascio andare, ho fiducia nelle mie capacità. Se farò qualche errore, sarò la prima persona a scherzarci su: non è un errore che mi definisce come persona! |
Dr. Giuliana Proietti
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- Desensibilizzazione sistematica
La desensibilizzazione sistematica è una tecnica terapeutica utilizzata nel trattamento dei disturbi d’ansia, come le fobie specifiche. Essa prevede l’esposizione graduale e controllata alla fonte dell’ansia, consentendo al paziente di sviluppare una risposta meno intensa e più gestibile nel tempo.
Il primo passo per la desensibilizzazione sistematica è creare una gerarchia delle paure. Ecco un esempio di gerarchia della paura per una fobia sociale:
ESEMPIO 4
Quali sono le situazioni che ti creano maggiore ansia? Fare una lista.
Esempio 4 | |
---|---|
Situazione | Classifica paura (1-10) |
Andare a fare la spesa in un piccolo negozio | 1 |
Andare a fare la spesa al supermercato | 3 |
Telefonare al proprio medico | 5 |
Conoscere persone nuove | 7 |
Parlare in pubblico | 10 |
L’obiettivo terapeutico è esporre il paziente a stimoli che producono un’ansia moderata, per poi passare alle situazioni più difficili identificate nella gerarchia della paura.
Il processo di esposizione avviene nel corso di diverse sedute, associando l’esposizione alle tecniche di rilassamento.
- Le tecniche di rilassamento
Le tecniche di rilassamento consentono a una persona di avviare una risposta calmante all’interno del proprio corpo. Ognuno ha le proprie preferenze. Tra queste citiamo la respirazione profonda diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo, il Training Autogeno, la Mindufulness, ecc.
Esempio di respirazione profonda:
- Sedere comodamente sulla sedia. Mettere una mano sullo stomaco in modo da poter sentire il diaframma muoversi mentre si respira.
- Fare un respiro profondo attraverso il naso. Inspirare lentamente per 5 secondi
- Trattenere il respiro per 5 secondi.
- Rilasciare l’aria lentamente (di nuovo, tempo 5 secondi). Farlo fingendo di soffiare in una cannuccia.
- Ripetere questo processo per circa 5 minuti, preferibilmente 3 volte al giorno. Più si fa pratica, più efficace sarà la respirazione profonda al momento del bisogno.
La respirazione profonda può essere preziosa nel momento in cui ci si confronta con qualcosa che produce ansia, o in generale come un modo per ridurre lo stress generale.
Ovviamente tutto quanto sopra è solo a titolo di esempio: ogni paziente è una persona “speciale”, con sue caratteristiche, sue vulnerabilità e suoi punti di forza. Il lavoro terapeutico consiste proprio nell’adattare le teorie e i modelli di cura ad ogni singolo paziente.
La cura dell’ansia può essere svolta anche online?
Certamente: oggi, la psicoterapia online offre un accesso conveniente e flessibile ai servizi di salute mentale, consentendo alle persone di ricevere supporto da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. I benefici includono la riduzione delle barriere geografiche, la privacy nell’ambiente domestico, una maggiore accessibilità economica e la possibilità di scegliere tra una varietà di modalità di comunicazione, come videochiamate, chat testuali e messaggi vocali, adattabili alle preferenze individuali.
Dr. Giuliana Proietti
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Psicoterapeuta Sessuologa
● Attività professionale online
● Terapie individuali e di coppia
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Co-fondatrice del sito Clinica della Timidezza e dell’attività ad essa collegata, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali.
Per appuntamenti e collaborazioni: 347 – 0375949 anche via whatsapp
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Sito web : www.giulianaproietti.it