Consigli per un colloquio di lavoro

In un colloquio di lavoro occorre riuscire a dare all’intervistatore un’immagine di serena tranquillità e fiducia nelle proprie possibilità.
Ecco allora qualche consiglio utile per le persone più ansiose, o con minore esperienza:
1. Cercare anzitutto un lavoro che soddisfi le proprie aspettative. Per alcuni si sta parlando di un’ovvietà, ma a volte le persone meno intraprendenti tendono, nel mercato del lavoro, a farsi scegliere, anziché scegliere loro stesse. Per prima cosa dunque, quando si cerca un lavoro, occorre chiedersi quale tipo di lavoro si vorrebbe fare, quale tipo di aziende contattare.
2. Una volta inviato il curriculum e ottenuto un appuntamento per un colloquio, non presentarsi impreparati! Prendere tutte le informazioni possibili sull’azienda: da quanto tempo esiste, chi l’ha fondata, quanta gente ci lavora, quale è la sua mission ? Più cose si sapranno su questa azienda, più ci si sentità a proprio agio durante l’intervista.
3. Durante il colloquio è sempre bene mostrare interesse in ciò che dice l’intervistatore. Per fare una buona impressione è utile anche chiedere precisazioni sul lavoro da svolgere, per mostrarsi intelligenti e motivati (possibilmente non chiedere informazioni e precisazioni relative allo stipendio, alle ferie, al sindacato… Non subito! )
4. Cercare di sentirsi a proprio agio con l’intervistatore: mantenere il contatto oculare, rispondere a tutte le domande senza reticenze, fare qualche battuta spiritosa (senza esagerare!)
5. Essere abbastanza sinceri negli aspetti positivi del proprio carattere, che vanno valorizzati. Non è’ tuttavia consigliabile mentire sulle proprie reali capacità ed esperienze: se non c’è molto da dire, meglio indirizzare la conversazione sulla propria motivazione a crescere nell’ambiente di lavoro, nel desiderio di apprendere, impegnandosi al massimo. Non raccontare apertamente tutti i propri difetti.
6. In caso di sintomi d’ansia (rossore, sudore, balbuzie) non vergognarsi di ammetterlo, magari con un po’ di autoironia e motivando la cosa con l’importanza che si dà a questo colloquio.
7. Prepararsi in anticipo delle domande tipiche, come ad esempio: Quali sono i suoi difetti? In questo caso prepararsi un difetto che però agli occhi dell’intervistatore appaia un pregio (es. puntualità). Perché si è licenziato dal suo precedente lavoro? Andava d’accordo con i suoi colleghi? E infine, quella più drammatica per le persone timide e introverse: “Mi parli di sè”.
8. Moderarsi. Se, per superare la timidezza, tendete a parlare molto, sommergendo il vostro interlocutore di parole in libertà, cercare di essere molto più sintetici, attenendovi all’essenziale. Al contrario, chi tende a rispondere solo si e no, cerchi di motivare la propria risposta con un discorso che duri almeno 2 minuti.
In bocca al lupo!
Dr. Walter La Gatta
Clinica della Timidezza
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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