Cosa posso fare di più? Consulenza on Line

Sono mamma di un bambino di 5 anni e dall’inizio della scuola materna ha mostrato subito la sua difficoltà a parlare con i bambini e con le insegnanti.Ora giunti al terzo anno di asilo, il bambino non è ancora riuscito a superare il suo problema, gioca tranquillamente ma non comunica verbalmente.. ho richiesto la consulenza nella mia zona di uno neuropsichiatra infantile, che però ad oggi ancora non lo ha visitato.La mia paura di mamma è l’ingresso alla scuola elementare.. dove potrebbe essere additato per il bambino che non parla, e creare in lui ulteriore ansia.a casa e con il nucleo dei familiari eamici a noi consueto il bambino è normalissimo.Con i compagni incontrati anche soloper strada si ammutolisce immediatamente serrando le labbra quasi con forza.Ho provato a portare a casa un bambino della sua scuola per vedere se nel suo ambiente il bambino comunica, ma il risultato è stato di giocare.. si ma di comunicare con il bambino attraverso di me, cioè mio figlo parlava nel mio orecchio per dirmi ciò che dovevo dire al bambino, suo compagno.Ora mi chiedevo faccio bene a portare il suo problema a casa o allargo la sede della sua ansia?Mi muovo in modo corretto?Le insegnanti mi dicono che a scuola non da alcun problema di carenze a livello di lavoro scritto e disegnato, ha un’ottima cognizione di quello che deve fare e lavora con impegno, senza però comunque verbalizzare.Ammetto che prima di riconoscere questo problema a mio figlio insistevo dicendogli di parlare a scuola.. ora ho notato che ottengo forse qualcosa in più lodando i suoi progressi invece che i suoi demeriti. Mi spiego meglio .. sto lavorando sulla sua autostima facendolo sentire grande pari a noi, cioè lodandolo perchè si veste da solo, oppure se mangia come noi la mistra col cucchiaio.. o si mette le scarpe diritte.. Può essere che io sbagli.. ma come mamma mi sembra più sicuro e tranquillo in questo modo il bambino.Prima al solo cancello della scuola.. lui si ammutoliva.. ora almeno fino all’ingresso dell’aula scolastica parla normalmente e nell’aula mi saluta bisbigliandomi nell’orecchio ciao mamma con un filo di voce..Cos’altro posso fare nell’attesa di una consulenza più approfondita e gradirei molto un pare da parte sua.Infinite grazieMamma Sabri.
Lettera spedita al sito www.clinicadellatimidezza.it secondo le modalità prescritte. Leggi il disclaimer.
Cara Mamma Sabri,
Secondo me non c’è davvero nulla che lei dovrebbe fare in più: al limite, se possibile, dovrebbe fare qualcosa in meno… Dalla sua lettera infatti traspare una certa ansia di mamma, che suo figlio non può non percepire. Non è bene che lei faccia la psicologa del suo bambino: lei non deve “lavorare sulla sua autostima”, ma essere semplicemente una mamma, ovvero dargli tanto affetto e farlo sentire importante, anche se non si mette le scarpe dritte, o non mangia la minestra col cucchiaio. E’ un bambino di cinque anni: non è necessario che venga fatto sentire pari a voi e se qualche volta mostra, nelle situazioni sociali, qualche incertezza o timidezza ciò significa che va incoraggiato, specialmente nella socializzazione con i compagni di pari età. Bene ha fatto dunque ad invitare a casa sua questo amichetto e meglio farà se la sua casa sarà aperta a tanti altri bambini e magari anche ai loro genitori. Suo figlio deve abituarsi al confronto con i suoi pari e più occasioni avrà, più imparerà. Inoltre, deve avere dei buoni modelli da cui apprendere: ecco perché i genitori dovrebbero essere i primi a sforzarsi per essere aperti e disponibili verso gli altri.
Cari saluti.
Dr. Walter La Gatta
Potrebbero interessarti anche:

Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
Email w.lagatta@psicolinea.it
Sito web www.walterlagatta.it
Telefono 348 3314908
Si occupa principalmente di:
. Psicoterapie individuali e di coppia
. Sessuologia
. Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
. Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali.
Terapie online, individuali e di coppia.
Per appuntamenti: 348 – 331 4908