Diversi problemi di socializzazione – Consulenza online
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Salve, sono una ragazza di 20 anni con diversi problemi di socializzazione. Anzi a dirla tutta, negli ultimi mesi documentandomi, ho avuto l’impressione di avere il disturbo evitante di personalità, ma non essendo mai stata da uno psicologo potrei sbagliarmi.
Sono stata fin da piccola una persona molto timida, che parlava poco. Alle elementari e medie venivo derisa per l’essere secchiona, l’avere gli occhiali e essere silenziosa. Alle superiori , tranne quelle 5 amiche (di cui tre sono sparite appena iniziata l’università, quindi proprio grande amicizia), venivo ignorata totalmente dalla classe … con alcuni non ho nemmeno mai parlato!
All’università mi sono ritrovata da sola e ho dovuto darmi da fare, mi sono aperta e ho fatto amicizia … tuttavia il gruppo che credevo di essermi trovata, mi ha gradualmente esclusa e non so perchè. Forse ero poco divertente? Forse non potevo concedermi di uscire tante sere a settimana perchè vivo con i miei genitori mentre loro sono fuori sede? Non lo so, ancora adesso cerco di capire il perchè di questo comportamento nei miei confronti.
Mi mostro disponibile con tutti, mi interesso a loro, cerco di essere carina ma non vengo mai calcolata … scopro che escono e non mi invitano. A volte oramai mi sento anche a disagio a stare insieme a loro, perchè sono “quella in più” , mentre loro condividono piccole e grandi esperienze.
E’ vero, l’essermi aperta mi ha fatto trovare un fidanzato, ma lui studia qui e abita lontano, in un paese dove ha famiglia e amici. A dir la verità lui, così come la maggior parte della gente che conosco, ha gli stessi amici dall’infanzia, mentre la mia vita è costellata da amicizie finite per trasferimenti, scuole diverse, fidanzamenti, motivi ignoti … E’ una cosa che mi fa molto soffrire.
Su tutto ciò devo dire che hanno giocato un ruolo fondamentale anche i miei genitori. Sono due persone tremendamente asociali, disinteressati ai rapporti con i vicini, con i parenti, ad avere una bella casa e a farsi conoscere. Mia madre è casalinga da 20 anni, sta sempre in casa da sola e non ha amiche, si sente solo con sua sorella. Mio padre lavora dalla mattina all’ora di cena, ed è sempre molto silenzioso.
Ho passato le mie estati fino ai 15 anni, nella casa in campagna insieme a loro … Fino a 9 anni c’era un bambino con cui giocare, poi si è trasferito e io sono rimasta da sola tutte le estati, insieme ai libri da leggere. Penso che questa solitudine estiva durante la prima adolescenza, e il fatto che durante l’anno i miei non mi facessero uscire per il paese perchè ” c’era tempo per queste cose” o andare a casa di amiche “perchè dovevo studiare e era più importante” , sia stato un mix micidiale per me e le mie abilità sociali. Mi sono abituata a stare da sola, e sono spesso spaventata dal fatto che a volte se sono in compagnia vorrei solo tornarmene a casa. L’unica persona con cui sono in pace con me stessa è il mio fidanzato, ma non voglio assolutamente che sia così.
Spero in una risposta … ho letto dei consulti veramente belli! Grazie!
A2
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Gentilissima,
Grazie anzitutto dei complimenti, che fanno sempre piacere, ma veniamo a lei…
Come avrà letto altrove in questo sito, i genitori contano moltissimo in queste situazioni: e per il patrimonio genetico che trasmettono e per il loro stile di vita, che indubbiamente influisce nella formazione personale e sull’acquisizione delle competenze relazionali.
Detto questo però, sarebbe sbagliato togliersi ogni responsabilità, attribuendo tutto alla natura, o alla scarsa propensione sociale dei suoi genitori: questo sarebbe come dire che lei non ha alcuna forza di volontà, alcun merito personale, per poter modificare la sua vita, rendendola più piacevole e per lei più degna di essere vissuta.
Mi sembra anche che lei abbia un concetto un po’ idealizzato dell’amicizia: la maggior parte delle persone si frequentano perché hanno delle convenienze reciproche e sono rari i casi in cui si incontra un vero amico, franco e leale, disponibile a stabilire un rapporto di affetto, oltre che di condivisione del tempo. Molto, molto più facile,a questo punto, è trovare un fidanzato! (Ed infatti, su questo punto mi sembra lei sia abbastanza soddisfatta).
Le consiglierei di uscire con gli amici senza stare a guardare se lei è la prima o l’ultima, se è quella in più o quella in meno… Paradossalmente, una certa rilassatezza su questo aspetto la renderà automaticamente molto più simpatica. Cerchi poi di frequentare anche ambienti che le siano più vicini, dove incontrare delle persone a lei affini, che condividano con lei degli interessi: avere degli interessi in comune è un ottimo punto di partenza per stabilire delle amicizie più profonde.
Le piacciono le lingue, l’arte, i viaggi, il ballo, il gioco delle carte o degli scacchi? Si iscriva a dei corsi, frequenti dei circoli. Non cerchi l’amicizia assoluta: cerchi solo persone con le quali condividere pensieri ed emozioni positive. Se poi nasceranno vere e forti amicizie, tanto meglio.
Saluti e auguri.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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