Estranea al mondo – Consulenza online
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Salve, sono una ragazza di 25 anni mi succede spesso di sentirmi come estranea dal mondo, come se tutti fossero pronti ad abbandonarmi da un momento all’altro e per quanto riguarda la mia famiglia mi capita di pensare ripetutamente al momento della loro morte e alla mia impossibilità di superare quel momento. Ed è strano ma è come se cercassi di evitare tutta la mia famiglia adesso, per due motivi. Uno è quello sopra citato quindi è come se mi “preparassi” ad abituarmi alla loro assenza per soffrire di meno che poi in realtà non penso avrà questo effetto ma probabilmente quello contrario perché mi sentirei egoista e menefreghista totale nei confronti delle persone che amo. Seconda cosa ho avuto attacchi di panico e scenari di depressione più e più volte sia a casa sia fuori casa, ma in ogni occasione la causa scatenante principale era la mia famiglia per quanto ho potuto capire. Uno è mio padre che non si prende abbastanza cura di sé stesso pensa sempre di essere invincibile o a sempre qualcosa che è più importante della sua salute e della sua cura personale, il lavoro ad esempio o qualsiasi altra attività….ho combattuto tanto per farlo cambiare e forse qualche piccolo miglioramento si vede ma ho veramente speso tutte le mie energie dietro ai miei genitori in un modo che non pensavo nemmeno possibile….tornavo a casa dopo una stagione di lavoro lontana da ; casa carica di energia e positività e dopo una settimana ero già nel buio più totale… Ora sono fidanzata e sto bene con il mio ragazzo ma ho sempre quest ansia dentro sia nella cerchia sociale sia fuori e tendo ad evitare di uscire in gruppo in maniera molto più forte quando c’è anche il mio ragazzo. Perché mi sento sempre inferiore e tagliata fuori. Do più peso alle cose quando c’è anche lui perché vorrei tutta la sua attenzione su di me sicuramente è un concetto sbagliato ma mi arreca tanto nervosismo e si crea una specie di odio nei suoi confronti come se mi sentissi tradita dai suoi comportamenti…non parliamo poi quando rivolge il suo sguardo verso una ragazza, divento un diavolo inizio a covare dentro una rabbia che trattengo per non farglielo vedere ma comunque è così irrompente che se ne accorge sempre e poi devo fare una mezza scenata non appena siamo soli per calmarmi un po’…ma questo sicuramente non fa bene alla nostra coppia.
La cosa di cui mi rendo conto è che è colpa della mia bassa valutazione di me stessa se reagisco in questa maniera oltre al fatto che magari sono un po’ gelosa. Proprio la scarsa autostima che ho di me stessa mi fa credere che anche gli altri mi valutino come un rifiuto sociale. E purtroppo mi sono resa conto che con le persone, se tu stesso in primis ti valuti poco, gli altri faranno la stessa cosa ,di conseguenza… Ma per fortuna funziona così anche nel caso contrario, però non riesco a darmi valore ho sempre paura di passare da egoista e da superba e mi piace rimanere umile. Tante volte non so più come fare, ho dei pensieri così assillanti che mi fanno venire capogiri potenti e tachicardie spaventose. Non vorrei che tutto ciò che penso si ripercuota in questo modo sulla mia salute…non vorrei ammalarmi sul serio.
In passato ho già fatto uso di antidepressivi e ansiolitici ma non voglio più ricorrere a psicofarmaci per calmarmi voglio essere capace da sola di stare bene come tutte le persone normali fanno.
Delle volte mi sento veramente come se questo per me fosse un handicap da cui non riesco a liberarmi e penso che meriterei di soffrire veramente di qualche malattia per rendermi conto che mi faccio problemi per cazzate quando c’è gente nel mondo che soffre veramente.
Grazie infinite per la vostra attenzione
A10
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Gentilissima,
Lei dice di sentirsi “estranea” alla società: in realtà i suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue ansie sono molto comuni e per questo simili a quelle che provano gli altri.
Parliamo, ad esempio, della paura della morte delle persone care: cosa crede, che le persone che lei classifica come “normali” non pensino mai a questo problema? La paura della morte è la più grande paura che provano gli esseri umani, anche perché tutti sappiamo quanto siamo passibili di incorrere, prima o poi, in questa esperienza, che ovviamente non può riguardare solo gli altri.
E allora, come fanno le persone “normali” a vivere serenamente, senza preoccuparsi? La risposta è solo una: non pensandoci, distraendosi. Se una persona si prende di petto, come fa lei, tutti i grandi problemi della vita, pensandoci continuamente, questo non può che produrre depressione, ansia e angoscia.
Per questo la natura, per certi versi così matrigna, ci ha dotato del senso del piacere, dell’euforia, del divertimento, e di questi capitali noi dovremmo fare uso per imparare a sostenere le ansie del quotidiano.
Facciamo un altro esempio: la gelosia. Lei pensa che le persone innamorate non temano di perdere la persona amata per colpa di qualche rivale che si mette incautamente sulla propria strada?
Tutti temono questo evento, ma se riescono a non fare scenate e a vivere serenamente è solo perché hanno trovato dei modi per consolarsi, per non pensarci, del tipo: “fino a che non ho le prove è inutile che io mi preoccupi”, oppure “mi ha giurato che non lo avrebbe mai fatto ed io lo credo”, o anche “se dovesse succedere posso lasciarlo e trovarne un altro”, ecc. ecc. Sono tutti pensieri positivi, anche se non sempre razionali, che aiutano tuttavia a superare l’ansia e la paura dell’abbandono. Ciascuno sceglie l’illusione che, nel suo caso, funziona di più, fino a prova contraria.
In conclusione, lei è una ragazza molto profonda e intelligente, ma proprio per questo le dico che tocca a lei decidere di cambiare i pensieri che viaggiano nella sua mente: se lei pensa sempre a cose negative, non solo non le risolverà, visto che non ha il dono dell’onnipotenza, ma anzi potrebbe rischiare, come giustamente lei dice, di ammalarsi di altre malattie, come le sindromi ansiose o depressive.
Come dicono gli inglesi dunque, take it easy! Ci provi; se non ci riesce, si faccia aiutare.
Dr. Walter La Gatta
Saluto del Centro Italiano di Sessuologia
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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