Facebook e gli altri social: come andrà a finire?
Dr. Walter La Gatta - Tel. 348 3314908
Psicoterapeuta Sessuologo
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Cosa è Facebook?
Facebook è un social media e rete sociale statunitense, creato il 4 febbraio 2004 come servizio gratuito universitario e successivamente ampliato a scopo commerciale. Posseduto e gestito dalla società Meta e basato su una piattaforma web 2.0 scritta in vari linguaggi di programmazione (inizialmente PHP, poi Hack), è disponibile in oltre 100 lingue (in italiano dal 14 maggio 2008); nel giugno 2017 ha raggiunto 2,23 miliardi di utenti attivi mensilmente, e si è classificato come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi. (Fonte: Wikipedia)
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Come è nato il nome “Facebook”?
Il nome “Facebook” (Libro delle Facce) prende spunto dall’elenco degli studenti, con nome e fotografia, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli iscritti a socializzare tra loro.
Chi ha fondato Facebook?
Il sito nacque con il nome di Facemash nell’ottobre 2003. Suoi fondatori: Mark Zuckerberg, Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes
Come si è diffuso?
Originariamente era stato progettato esclusivamente per gli studenti della università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, dell’Ivy League e della Stanford University.
Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori, e poi a chiunque dichiarasse di avere più di 13 anni di età, raggiungendo un enorme successo planetario e cambiando profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui, sia sul piano privato che su quello economico e commerciale.
Dal settembre 2006 al settembre 2007, nella graduatoria del traffico dei siti, Facebook passò dalla sessantesima alla settima posizione. Facebook è oggi il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e YouTube (Fonte: Alexia)
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Come funziona Facebook?
Gli utenti possono accedere al servizio previa registrazione gratuita, che richiede dati personali come nome, cognome, data di nascita e indirizzo email. Completata la registrazione, gli utenti possono creare un profilo personale, includere altri utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come “amici”, scambiare con loro messaggi, anche via chat, ricevere notifiche automatiche quando questi aggiornano i propri profili.
Per rendersi riconoscibile, l’utente può caricare una foto, chiamata “immagine del profilo”, e fornire ulteriori informazioni, come il comune di nascita e quello di residenza, la scuola frequentata, il datore di lavoro, l’orientamento sessuale, religioso e politico, la situazione sentimentale e molte altre. Inoltre gli utenti possono fondare e unirsi a gruppi per condividere interessi in comune con altri utenti, organizzati secondo il luogo di lavoro, la scuola, l’università o altre caratteristiche, condividere contenuti multimediali ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito.
Come ci ha cambiati Facebook?
Prima di Facebook, le persone dividevano la propria vita in “periodi”, scanditi da diversi interessi e frequentazioni sociali; con Facebook questo non succede più perché si rimane costantemente in contatto con tutti, rendendo sempre presente anche ciò che una volta sarebbe stato considerato il passato (vecchi amici e compagni di scuola, foto del passato, ecc.)
A Facebook sono conseguite anche altre piattaforme (Instagram, Snapchat ecc.), che continuano ad evolversi rapidamente al punto che è difficile avere una stima dell’impatto che queste piattaforme hanno sul presente delle persone.
Quali piattaforme sono state create dopo Facebook?
- Twitter, nata due anni dopo Facebook, permetteva agli utenti di condividere messaggi in soli 140 caratteri (oggi 280), gli stessi degli sms. Ideatore della piattaforma è stato Jack Dorsey, che pensò a questa piattaforma per comunicare con più persone tramite SMS. Inizialmente non ebbe molto successo: il boom vi fu nel 2011, quando passò da circa 100 milioni di utenti a 200 milioni nel giro di pochi mesi. Oggi Twitter è molto usato per l’informazione in tempo reale.
- Instagram, fondata nel 2010 da Kevin Systrom e Mike Krieger per realizzare una app dedicata agli amanti della fotografia da condividere via smartphone. Nel 2012 il social venne acquisito da Facebook: l’anno successivo gli utenti della piattaforma erano 150 milioni in tutto il mondo.La piattaforma è ulteriormente cresciuta con l’introduzione delle storie, contenuti foto e video della durata massima di 15 secondi e visibili solamente per 24 ore (funzionalità che era già presente su Snapchat e successivamente inserita anche su Facebook, Twitter e LinkedIn).
- Tik Tok è stata creata da Alex Zhu e Luyu Yang nel 2015 (originariamente si chiamava musical.ly), rivolta a un pubblico adolescente. Nel 2018, l’azienda informatica cinese ByteDance ha acquisito la app, chiamandola Tik Tok. In soli 4 anni dal lancio, gli utenti della piattaforma in tutto il mondo superano il miliardo. Gli utenti sono in gran parte adolescenti.
Altre piattaforme, tipo Google+, non hanno avuto grande successo e sono state chiuse.
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Quali sono i principali dubbi sull’uso dei social?
Molti si cominciano a chiedere se tutto questo, dal punto di vista psicologico, sia un bene o un male: ad esempio, è giusto accettare che il concetto che l'”amicizia” si limiti ad uno scambio di informazioni e di curiosità su una persona? E ancora: quando si apre il profilo social di qualcuno, siamo realmente certi di trovarci davanti ad uno spaccato della reale situazione di “vita”, di questa persona, nella sua interezza?
Da quando esistono queste piattaforme, gli utenti cercano di migliorare la loro autostima e di provare un senso di appartenenza ai propri social, attraverso la pubblicazione di contenuti, con la speranza di ricevere feedback positivi. Nell’esaminare le attività sociali degli altri, le persone tendono a fare paragoni, del tipo: “ho ricevuto tanti Mi piace come le altre persone?” o “Perché a questa persona non è piaciuto il mio post, e a quest’altra persona si?”
Quali sono gli aspetti positivi dei social?
Le piattaforme social hanno anche aspetti positivi, come la loro capacità di consentire alle persone di rimanere in contatto con familiari e amici in tutto il mondo, oltre che cercare e condividere informazioni con grande facilità.
Cosa possono fare le famiglie per fare in modo che i giovani usino correttamente i social?
Anzitutto adottare una politica “no selfie”, una regola per cui i ragazzi possono pubblicare le foto che desiderano, ma non foto di se stessi. In questo modo, i bambini possono condividere le loro esperienze senza enfatizzare l’attenzione sul loro aspetto. Ovviamente, il modo in cui i genitori usano i social media è un modello per i loro figli.
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Quale è l’evoluzione dei social?
La funzione originaria dei social network era quella di permettere agli utenti di ritrovare online gli amici. Oggi i social network hanno cambiato la direzione di sviluppo. Oggi si occupano principalmente di creare una rappresentazione online di una persona o di un’azienda, dando la possibilità di formare un marchio personale. Attraverso le piattaforme social si vende di tutto online: le ricerche mostrano che le persone si fidano delle vendite sui social e acquistano facilmente i prodotti tramite WhatsApp e Instagram.
Gli inserzionisti, inoltre, sono sempre più concentrati sugli utenti mobili, dal momento che la pubblicità di beni e servizi utilizza forme specifiche di targeting (ad esempio, quando si utilizza iBeacon, si riceve una notifica sul telefono cellulare su un bar o un negozio nelle vicinanze) che aumentano il numero di acquisti spontanei.
Gli sviluppi più recenti riguardano la ricerca di informazioni, l’archiviazione di file, la possibilità di modificare le immagini, la capacità di condurre un blog nel social network, i servizi geosociali. Ormai per molti utenti i social network sono quasi un sinonimo di Internet.
Cosa funziona di più sui social?
Le informazioni video e grafiche sono sempre state più popolari del testo. Questo spiega il successo di Instagram e Pinterest, ma anche l’ascesa di Snapchat, Tiktok e delle piattaforme di narrazione visiva o “storie” in generale.
Vi sono dei rischi per chi cerca lavoro?
Si. Gli specialisti delle risorse umane si rivolgono sempre più spesso ai social network quando cercano candidati per una posizione particolare. I social aiutano a farsi un’idea sul candidato, valutando il suo profilo psicologico attraverso le sue pubblicazioni e i commenti. Poiché quando si scrive sui social in genere non si pensa che le cose scritte possono (o potranno) essere viste e valutate riguardo a un possibile lavoro, questa sovra esposizione di selfie e amicizie potrebbe anche distruggere un ottimo curriculum.
Walter La Gatta
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Lo sviluppo delle tecnologie come userà i social?
Vi sarà una convergenza di computer, dispositivi mobili, TV, elettrodomestici, automobili, ecc. I social diventeranno il canale principale per ottenere e condividere informazioni per la generazione Z che non guarda la TV, non legge giornali/riviste e non ascolta la radio.
Come dovranno cambiare i social?
Lo sviluppo della tecnologia richiederà una ridefinizione del ruolo e della responsabilità dei social network. Non saranno più una raccolta di profili di persone e comunità, ma intermediari dell’informazione, una forza capace di dare vita a nuovi marchi, prodotti, significati e idee, oltre che politici e personaggi dello spettacolo.
Questa forza avrà un potere enorme nel promuovere o distruggere la reputazione di persone, prodotti e aziende. Per questa ragione dovranno assumersi le loro responsabilità e cedere parte del loro potere, affinché non si arrivi a vivere in una società distopica sullo stile del Grande Fratello.
Dr. Walter La Gatta
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