Genitori preoccupati – Consulenza online

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Buongiorno. Siamo genitori preoccupati per la timidezza di nostro figlio, un ragazzo che dovrebbe essere già avviato verso l’autonomia, ma invece è ancora fortemente limitato nelle sue azioni. Tranne rare eccezioni, trascorre i giorni liberi e persino le vacanze chiuso in casa. Ha un amico che a volte lo invita ad uscire (e in quei casi lo vedo contento), ma da parte sua non prende mai l’iniziativa nè gli viene in mente di farsi un giro per i negozi del centro, anche da solo, o iscriversi a una biblioteca o a una palestra. E’ molto in difficoltà quando deve presentarsi in luoghi pubblici di qualsiasi tipo: dalla segreteria scolastica a quei negozi in cui sia necessario rivolgersi ai commessi. Tutte queste cose le fa solo se costretto, ma se può rinuncia e nega di averne bisogno! Abbiamo pensato più volte di rivolgerci a uno specialista e gliel’abbiamo proposto. Ma fin’ora la sua risposta è stata negativa: si arrabbia e dice di poter risolvere la questione da solo. Noi non lo crediamo più, ma in ogni caso non possiamo prendere decisioni senza che lui sia convinto. Abbiamo pensato per esempio alla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Di cosa si tratta, esattamente? E’ vero – come si legge – che questa terapia può portare a dei risultati già in breve tempo? Tempi brevi (almeno per vedere i primi risultati) e un professionista “convincente” eviterebbero demotivazione, abbandono e rassegnazione da parte sua.Ma credete possa essere la strada giusta per noi? In caso affermativo, oltre ad ogni Vs. utile osservazione o suggerimento di letture (di testimonianze e casi pratici, per esempio, che potrebbero anche aiutarci a convincere il ragazzo), chiediamo se potete darci consigli per la ricerca di un professionista con una buona esperienza e possibilmente un numero di casi risolti e consultabili, al di là di eventuali pubblicità o di elenchi professionali, scarni e poco informativi sui contenuti. Grazie.


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A21

Gentilissimi,

Dalla lettera non si comprende bene quanti anni abbia vostro figlio. In ogni caso, se fosse ancora adolescente e vi seguisse nella vita di famiglia, nelle vacanze, ecc. il suggerimento è quello di fare delle cose insieme ad altre persone: ad esempio un viaggio, una crociera, ecc. in cui voi siate attivi nell’invitare persone al vostro tavolo e nel coinvolgervi in varie attività.

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Questo sarebbe per lui un modello da seguire (non si può pretendere che un figlio sia disinvolto se i genitori sono timidi ed hanno scarse frequentazioni sociali: non so se è il vostro caso, ma se lo fosse, questo aspetto meriterebbe qualche riflessione) ed anche un modo per imparare ad avere contatti sociali con gli altri. Se invece vostro figlio fosse già grande, quello che si è detto prima potrebbe essere ugualmente importante, anche se forse meno efficace.

La cosa che suggerirei è, in ogni caso, quella di cominciare ad affidargli qualche piccolissimo (ma veramente piccolissimo!) incarico (pagare una bolletta, fare un versamento, spedire una raccomandata, andare al supermarket a comprare il pane, ecc.), ogni qual volta vi è possibile, inventando scuse credibili di impegni o malesseri vari.
In seguito gli impegni possono diventare sempre più complessi, ma il passaggio deve essere graduale.

Sicuramente la motivazione per una psicoterapia deve venire dal ragazzo stesso e non va imposta dall’alto. Tornare spesso su questo discorso potrebbe essere anzi controproducente, perché il ragazzo potrebbe sentirsi in colpa per la preoccupazione che sente di dare ai genitori. Eventualmente potreste dirvi voi depressi, ansiosi ecc. ed optare per una psicoterapia familiare, in cui il ragazzo sarebbe ufficialmente coinvolto solo per “curare” i genitori e non per curare lui. (Per non farlo preoccupare, si potrebbe scegliere un sintomo non particolarmente grave, dicendo che se ne soffre da tempo e che si desidera ora risolverlo).
Per trovare un terapeuta adatto spesso occorre conoscerne diversi, perché non ci sono farmaci, come in medicina, che funzionano più o meno su tutti, ma è importante il rapporto che si riesce a stabilire fra persone (e questo è a volte imprevedibile!)

Saluti cordiali e auguri.

Dr. Walter La Gatta

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Walter La Gatta
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