alberto di monaco

La timidezza è trasversale: colpisce persone di entrambi i sessi e di vario lignaggio. Vi sono persone , oltre tutto, che hanno una vita pubblica, in cui devono esporsi continuamente, essere al centro dell’attenzione dei media ed anche delle continue critiche della stampa scandalistica.
E’ il caso del ‘principe timido’, come viene definito il Principe Alberto, figlio di Ranieri III di Monaco. Ne parliamo perché esce in libreria la prima biografia, «Ritratto di un principe» (edizioni Tea, 12 euro) scritto da Enrica Roddolo, giornalista economica del settimanale il Mondo che da anni si occupa anche di nobiltà, con saggi storici e biografie.

Il ritratto di Monseigneur, come il cerimoniale di corte in uso a Monaco esige ci si rivolga al principe, è tratteggiato con tono lieve e sapiente. Tra le pagine del racconto, che ripercorre amori, affari, gioie e dolori del «principe timido», emergono gustosi retroscena della vita di corte (le serate con papà Ranieri che legge favole ai figli) e lati inediti del carattere del nuovo principe: «Al Grimaldi», com’era chiamato, con quotidiana normalità, dai cugini Kelly di Philadelphia ai tempi dell’Università; «Albie», teneramente, per Grace; Alberto II per la storia di Monaco. TRA
Dal momento della sua nascita, avvenuta nel Principato il 14 marzo del 1958, ogni suo passo costituì non solo un evento di Stato, ma anche un grande appuntamento mondano. Nella sua biografia spiccano gli studi di scienze politiche – con la laurea conseguita negli Stati Uniti, presso l’Università d’Amshert College del Massachusetts – e le successive specializzazioni in pubblicità e diritto internazionale a Parigi e New York. Riflettori puntati sulla sua abilità sportiva, che lo vede atleta di gare di bob in cinque competizioni olimpiche, prima, e membro di organismi sportivi come il Comitato Internazionale Olimpico, poi. Grande attenzione suscitano anche l’impegno nelle cause di volontariato e la sensibilità verso l’ambiente (ultima la spedizione tra i ghiacci del Polo Nord per studiare gli effetti del cambiamento climatico) che porta il Sunday Times londinese a definirlo «the green Prince», il principe ecologista.

Ma a far puntare su di lui gli occhi del mondo intero è la sua vita sentimentale. Nonostante abbia più volte dichiarato di non voler rimanere celibe, il principe stenta a trovare moglie, anche se la presse du coeur gli ha più volte attribuito flirt e storie d’amore, da Claudia Schiffer a Naomi Campbell, da Tasha de Vasconcelos alla campionessa americana di salto con l’asta Alicia Warlick, dalla rossa Angie Everhart alla fiamma più recente, Charlene Lynette Wittstock, campionessa di nuoto. Nobildonne di vario lignaggio, modelle, stelle e stelline dello spettacolo o dello sport, che si accompagnano a lui durante i suoi viaggi o nelle occasioni mondane. Ma le nozze e l’erede che assicurerebbe la continuità della casa reale di Monaco si fanno attendere da anni.

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La certezza di ereditare il trono, Alberto l’ha avuta soltanto nel 2002, quando il padre ha modificato la costituzione monegasca consentendogli la successione anche senza figli. Non pochi hanno storto la bocca, qualcuno già pensava ad Andrea Casiraghi, il primogenito di Carolina. «Ma il principe ha dimostrato presto di che pasta è fatto – sostiene Enrica Roddolo – Alla vigilia dell’ascesa al trono, dopo la morte del padre, ha riconosciuto un figlio e vinto il suo primo braccio di ferro con l’entourage più conservatore della Rocca». In una rara intervista, in chiusura del libro, Alberto ripercorre i momenti del passaggio di consegne, anticipa molti progetti per rilanciare il Principato. Deo Juvante, come recita il motto dei Grimaldi. E parla della famiglia, delle sorelle Caroline e Stephanie, e delle novità che sta portando nelle stanze del potere della Rocca a Monaco. Il principe ha infatti rinnovato il suo consiglio più ristretto e da poco ha anche portato cambiamenti nel Consiglio della Corona e nominato un nuovo ministro dell’Interno, Paul Masseron. Tra le pagine c’è spazio anche per le conoscenze italiane del principe: Luca Cordero di Montezemolo, conosciuto ai tempi di Italia 90, e Marco Tronchetti Provera, incontrato in Vaticano dove, come racconta nell’intervista, ha discusso con il cardinal Angelo Sodano di un possibile viaggio del Papa a Montecarlo e della designazione di un nunzio apostolico della Santa Sede a Monaco.

Tratto da : Il Corriere della Sera

A cura della Redazione del sito
Clinica della Timidezza

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