Quando la timidezza è segreta
Un articolo pubblicato il mese scorso sul New York Times parla di un argomento non molto frequentemente affrontato, la “timidezza segreta”, che è quella che affligge le persone che hanno imparato a mascherare la loro ansia sociale talmente bene per cui nessuno potrebbe mai pensare che esse sono timide… E invece lo sono, ed affrontano la vita con grande stress. Vi riassumo i passaggi più interessanti:
Lo scorso anno, Malaak Compton-Rock ha sorpreso il pubblico rivelando che il marito, il comico Chris Rock, è terribilmente timido. “Se siamo ad una cena, vuole sedersi accanto a me”, ha detto Malaak al pubblico. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, visto che Chris è un famoso attore comico, che appare molto disinvolto sulla scena.
Ci sono politici (come l’ex primo ministro britannico Gordon Brown), imprenditori (come l’ex editore del Washington Post Katharine Graham) e artisti (come Chris Rock, di cui abbiamo detto) che sembrano perfettamente in grado di tenere discorsi, stare in mezzo alla gente o esibirsi in pubblico, a volte perfino in modo esuberante, ma che dentro si sentono timidi.
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Daniel Bess, attore e musicista di Los Angeles, sente di essere considerato una persona molto diversa da quello che è. “La gente pensa che io sia l’opposto di ciò che sono. Durante la prima adolescenza, non riuscivo a parlare con nessuno, e quando ho dovuto recitare, ero terrorizzato. Poi invece mi è sembrata un’estasi e ho continuato a volare alto. Recitare era insieme gioia e liberazione. “Ho avuto successo in questo campo, ma ogni volta che esco da questo settore, quando devo parlare di me stesso, assomiglio a Stuart Smalley (personaggio tv pieno di nevrosi, video).
Mr. Bess spesso ha risolto il suo disagio durante una festa fingendo di parlare con qualcuno al cellulare. Bere lo ha aiutato (soluzione nota come “estroversione liquida”), ma ora ha imparato a farsi coraggio con sistemi meno pericolosi. Deve fare tante cose per essere socialmente OK, dice, fra cui: meditare, scrivere un diario, correre, fare esercizio fisico e cercare di uscire dalla propria testa.
I termini “timido” e “introverso” vengono utilizzati quasi in modo intercambiabile e senza distinzione nel linguaggio comune. Susan Cain nel libro Quiet: The Power of Introverts in a World That Can’t Stop Talking loda coloro che preferiscono ascoltare invece che parlare, o leggere invece che socializzare. “La timidezza è timore del giudizio sociale, una preoccupazione costante su come ti giudicano le persone. L’introversione invece è una preferenza per gli ambienti che sono meno ricchi di stimoli, come bere un bicchiere di vino con un amico intimo invece che andare ad un cocktail party”.
Nella timidezza esiste un continuum, da lieve a paralizzante, secondo Christopher Lane, professore alla Northwestern University e autore del libro “Shyness: How Normal Behavior Became a Sickness.” (“La timidezza: Come un comportamento normale è diventato una malattia”, vedi nostra intervista a Christopher Lane)
“Io sono fermamente convinto che la timidezza e l’introversione siano acquisiti, non trasmessi geneticamente”, ha detto Lane. “Sono tratti comportamentali che le persone sperimentano nella vita infantile, che diventano poi parte della loro personalità. E ‘ solo da poco che abbiamo iniziato a pensare che questo comportamento sia un problema. Negli anni ’50, ’40 o ’60, vi erano molte meno aspettative sul fatto che le persone dovevano essere loquaci, o sulla loro capacità di superare la riservatezza “.
“Le persone segretamente timide hanno acquisito una modalità per rappresentare se stessi come pseudo-estroversi, posto che ne abbiano le potenziali capacità e si tratti di farlo per un periodo di tempo limitato – dice ancora il Dott. Lane. “Molti sono abili a muoversi in quel ruolo, perché sono molto in sintonia con i costumi sociali, e se c’è un motivo professionale, se questa è l’aspettativa, la cosa si può arginare”. Ci sono ad esempio fotografie di Gordon Brown che crolla in avanti, esausto, dopo un incontro pubblico.
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Cercare di nascondere o superare la timidezza può portare a sintomi fisici come la sudorazione o la balbuzie, o anche problemi gastrointestinali. “Fin dai tempi dell’asilo, quando veniva fatto il mio nome in aula, la mia voce cambiava e non riuscivo a pronunciare frasi complete”, ha detto Liz Longacre, che per svolgere la sua professione di avvocato ha cercato di prepararsi molto, molto più degli altri, nella speranza di apparire la persona che non era.
La Longacre però, malgrado i successi ottenuti, ha deciso alla fine di abbracciare la sua timidezza. “Ho imparato a cambiare il mio modo di vedere,” ha detto. “E la tua più grande debolezza può diventare il tuo bene più grande. Poiché ho avuto difficoltà ad affrontare le persone, ho sviluppato una grande passione per il benessere degli animali ” ed ha aperto un sito Internet, Shy Girl’s Manifesto.
Forse il timido più sorprendente è lo scrittore Nicholson Baker, che si è auto-diagnosticato la timidezza intorno all’età di 10 anni: “ed è così potente che non ti lascia mai”, ha detto.
“Ho capito come superarla ora”, ha detto Baker, “ma ci sono momenti in cui si profila il vecchio dolore, la sensazione di tremenda incertezza. Sento che non sarò mai in grado di dare all’altra persona ciò che desidera da me. Ogni conversazione diventa approssimativa e deludente”. La timidezza in un certo senso, secondo Baker, anticipa i tempi e porta il timido a pensare: “ti deluderò”.
Quando Anna Fisher era una bambina, voleva fare l’astronauta. “Volevo tanto essere un astronauta e non mi rendevo conto che per farlo era necessario parlare”, ha detto. “Pensavo solo alla matematica e alle scienze”.
La Dr.ssa Fisher, medico specializzato in medicina d’urgenza, fu selezionata come astronauta e questa notizia fu subito messa in risalto dai media. “Quando sono arrivata a Houston, la gente pensava che fossi presuntuosa”, ricorda oggi: “Non capivano che il motivo per cui non parlavo con loro era la mia timidezza”.
Si è realizzata nella sua professione, volando in due missioni nello spazio e rappresentando la NASA in tutto il mondo. “Ma io non posso entrare in un contesto sociale e parlare con la gente”, ha detto. “Se sono invitata ad una festa, arrivo alla porta e poi non ho il coraggio di entrare nella stanza. Non sono mai capace di rilassarmi. La gente ha un’immagine completamente diversa di me rispetto a quella che ho di me stessa “.
Fonte:
The Spotlight Dims and Shyness Sets In, New York Times
Con questo articolo volevamo far riflettere i nostri lettori sul fatto che anche i personaggi più realizzati, nel mondo dello spettacolo e delle professioni, sono in realtà molto spesso dei timidi: se solo si pensasse a questa cosa, ogni volta che si devono affrontare altre persone, probabilmente si riuscirebbe ad osservare meglio la timidezza degli altri, piuttosto che la propria…
Dr. Walter La Gatta
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Immagine:
Anna Fisher, Nasa

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