Vorrebbe essere un sasso - Consulenza online

Vorrebbe essere un sasso – Consulenza online


Consulenza online Walter La Gatta

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Buongiorno,
innanzitutto complimenti per il sito, ci sono ottimi consigli che cercherò senz’altro di mettere in pratica.
Sono mamma di M. un bimbo di 6 anni, sensibile, intelligente, testardo e paurosamente timido.
Il papà è spesso fuori per lavoro: resta con noi per 3-4 giorni e poi per altri 15-20 è lontano.
M. ogni anno fa fatica ad abituarsi a maniche corte, pantaloncini e indossare sandalini.
Si mette sempre in disparte senza lamentarsi, ad attendere che gli altri bambini si stanchino di giocare con un determinato gioco, prima di poterlo provare, a volte abbiamo atteso fino la chiusura del parco senza che lui giocasse.. se lo incitiamo a provare e lo sproniamo si arrabbia e non vuole provarci mai più.
Ha paura anche dei bimbi più piccoli, perchè dice che si mettono a strillare; una volta è stato aggredito da uno di loro, anche se mio figlio non gli aveva fatto nulla, ed è rimasto disteso a terra a prendere pugni e calci, piangendo.
Declina gli inviti dei suoi amichetti ad andare a casa loro, e non ha voglia di invitarli a casa sua tranne in rarissime occasioni.
Per spostarlo da casa spesso si deve litigare, preferisce restare a guardare la tv.
Non vuole provare nessuno sport; l’ho iscritto a nuoto l’anno scorso, è andato 3-4 volte, alla fine ho ceduto, non potevo corrergli dietro ogni volta che dovevo portarlo, è ancora arrabbiato per questo con me.
A scuola (ha frequentato la 1 elementare) non ne voleva sapere di recitare, ballare o fare ginnastica… iniziava già il giorno prima ad avere ansie e paure per affrontare una giornata con quelle materie; anche all’asilo era così, ma le insegnanti non lo spingevano piu’ di tanto, così le recite non le ha mai fatte.

Alle elementari invece le maestre lo obbligano a prendere parte.

Addirittura gli sono venuti dei tic nervosi che per le vacanze estive sembrano essere spariti.
A volte mi fa compassione, ma spesso mi viene rabbia perchè non reagisce.
Una cosa che mi ha fatto particolarmente spaventare è che desidererebbe essere un sasso, per non dover fare nulla.
Non so come fargli capire che si sta perdendo tante belle occasioni di crescere, provare, sperimentare e perchè no, anche sbagliare per imparare.
Ringrazio per l’attenzione, cordiali saluti.

Luna

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A24/A3

Gentilissima,

Suo figlio è sicuramente un bambino timido e probabilmente tale rimarrà anche da adulto, ma questo non toglie che nel frattempo lui possa imparare una serie di competenze relazionali che gli permetteranno di migliorare il suo rapporto con gli altri, di sviluppare a pieno la sua personalità e di trovare il suo posto nel mondo.

L’unica cosa da chiedersi è “come fare” per agevolare questo percorso. Il primo consiglio da darle, dunque, è quello di cercare di rafforzare la personalità del bambino, attraverso  lodi (quando opportuno), incoraggiamenti per i suoi punti di forza (sa disegnare? sa cantare? sa raccontare barzellette? ecc.) in modo che possa diventare pian piano sempre più consapevole delle sue abilità e competenze.

Nel frattempo, va esposto al contatto sociale, ma non va assolutamente “spinto”, quanto “accompagnato”. Ciò significa che non si deve fare pressione sul bambino affinché impari da solo a stare con gli altri, ma va dato il buon esempio: non deve essere lui ad invitare gli amici a casa, ma deve essere la famiglia ad invitare altre famiglie con bambini ed accettare gli inviti che verranno fatti, per ricambiare.

Il bambino deve imparare a socializzare in ambienti protetti, dove possa sentirsi a suo agio, dove non si senta osservato o sotto pressione. Tutto deve avvenire in modo naturale, come naturalmente si impara a camminare o a sorridere.

Lui non sta perdendo nulla al momento, perché come non si può andare a sciare se non si hanno gli sci, suo figlio al momento non ha ancora gli strumenti per affrontare il mondo e pertanto ogni contatto sociale per lui risulta come una sconfitta.

A volte i genitori sono apprensivi perché rivedono se stessi nel loro bambino e vorrebbero che anche lui imparasse a superare presto le inibizioni, per farsi valere nel mondo, come è accaduto a loro stessi… Invece, perché questo accada in modo sereno, ci vuole anzitutto tempo ed inoltre ci vogliono pazienza, costanza, coinvolgimento diretto. La fretta non è, in questo caso, una buona consigliera.
Molti auguri per tutto.

Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Immagine:
Sir Iwan, Flickr

 

Dr. Walter La Gatta

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