Ricchezza e felicità: un legame complesso Intervista sull'ipnosi
La relazione tra ricchezza e felicità è stata oggetto di dibattito in diversi ambiti, dalla psicologia all’economia. Se da un lato il denaro è essenziale per soddisfare i bisogni primari e garantire sicurezza, dall’altro non rappresenta una garanzia assoluta di benessere soggettivo. Numerosi studi hanno cercato di comprendere fino a che punto la ricchezza influenzi la felicità e quali siano i fattori psicologici in grado di mediarne gli effetti. Cerchiamo di saperne di più.
Ricchezza e Felicità sono sinonimi?
No. Lo stato di benessere personale non è strettamente legato al denaro che si possiede: tutti sanno che anche i ricchi piangono.
Perché le persone ricche potrebbero essere avvantaggiate rispetto a quelle povere?
Se si fa un confronto fra persone povere e persone ricche, si vede chiaramente che le persone ricche hanno sicuramente meno problemi esistenziali rispetto ai poveri, perché hanno più informazioni, conoscenze, mezzi e strumenti per superare le difficoltà quotidiane.
Ricchi e poveri hanno livelli di soddisfazione diversa, rispetto a come vivono?
Le persone che hanno più soldi occupano il tempo in modo sicuramente diverso rispetto ai poveri e per questo vengono spesso invidiate da chi non si può permettere i loro passatempi e divertimenti. La soddisfazione personale ricavata da questi divertimenti esclusivi tuttavia è qualcosa di personale, che non dipende direttamente dalla ricercatezza dello stile di vita: in certi casi una partita a calcetto fra amici può dare maggiore soddisfazione di una partita a golf.
I ricchi sono interessati a migliorare la loro condizione economica, nella speranza di essere più felici?
Le ricerche ci dicono che tutti, ricchi e meno ricchi, desiderano migliorare la propria condizione economica. Detto in altre parole, il denaro non basta mai, in qualsiasi condizione. I ricercatori che hanno scoperto questa attitudine umana all’incremento di ricchezza l’hanno chiamata focusing illusion : l’illusione cioè che con più soldi si avrà maggiore tempo per godere delle cose belle della vita e ci si divertirà di più.
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Passare dallo stato di povertà a quello di ricchezza porta felicità?
Passare dallo stato di povertà a quello di ricchezza non è garanzia di felicità: la ricerca dimostra, ad esempio, che le persone che vincono una lotteria e si ritrovano improvvisamente con molti soldi, non diventano per questo più felici. Un famoso studio degli anni ’70 confrontò i vincitori di una lotteria con un gruppo di persone che, dopo un incidente, erano rimaste paralizzate, oltre che con un gruppo di controllo che non aveva avuto alcun cambiamento importante nella vita, né positivo, né negativo. Risultato: a distanza di un anno i vincitori della lotteria non erano molto più felici di quanto lo fossero prima della vincita, dal momento che, una volta abituati all’idea di essere ricchi, la fortuna vissuta cessava di apportare loro un senso di felicità.
C’è differenza fra i ricchi che si sono fatti da sé e quelli che hanno fatto i soldi in altro modo?
Si. Si è scoperto che il modo in cui si guadagnano i soldi fa la differenza: per quanto riguarda il livello di soddisfazione personale, è meglio avere soldi che derivano dal proprio lavoro, piuttosto che averli grazie a una eredità, o a un matrimonio di interesse.
La felicità cresce con il reddito?
Uno degli studi più noti in questo campo è quello di Daniel Kahneman e Angus Deaton (2010), secondo cui il benessere psicologico aumenta con il reddito, ma solo fino a una soglia di circa 75.000 dollari annui. Oltre questa cifra, il livello di felicità non sembra subire incrementi significativi. Questo risultato suggerisce che il denaro è importante fino a quando permette di evitare difficoltà economiche, ma non è sufficiente a garantire una soddisfazione di vita duratura.
Tuttavia, ricerche più recenti, come quella condotta da Killingsworth (2021), hanno messo in discussione questo limite, suggerendo che il benessere continua a crescere anche oltre le soglie precedentemente identificate. Ciò potrebbe dipendere da differenze individuali: per alcune persone il denaro può effettivamente aumentare la libertà e le opportunità, mentre per altre può diventare fonte di stress o di aspettative elevate.
Perché e come la ricchezza influisce sulla felicità?
L’effetto della ricchezza sulla felicità è influenzato da vari fattori psicologici:
- Adattamento edonico: il fenomeno per cui le persone tendono ad adattarsi ai miglioramenti della propria condizione economica, riducendo nel tempo il beneficio emotivo del guadagno.
- Confronto sociale: la percezione del proprio reddito rispetto a quello altrui gioca un ruolo cruciale nella soddisfazione di vita. Le persone tendono a valutare la propria ricchezza in relazione a quella di amici, colleghi o vicini, più che in termini assoluti.
- Tipologia di spesa: la ricerca suggerisce che spendere denaro in esperienze (viaggi, eventi, attività sociali) piuttosto che in beni materiali è associato a un maggiore benessere psicologico. Inoltre, l’uso del denaro per aiutare gli altri sembra aumentare la felicità personale, come dimostrato da Dunn, Aknin e Norton (2008).
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La ricchezza può essere fonte di stress?
Si. Se da un lato la mancanza di denaro è causa di ansia e insicurezza, dall’altro anche l’eccessiva ricchezza può comportare difficoltà. Persone con redditi molto alti possono sperimentare stress legato alla gestione delle proprie finanze, paura di perdere il proprio status e difficoltà nel creare relazioni autentiche. Inoltre, il materialismo, inteso come eccessivo valore attribuito ai beni materiali, è stato associato a livelli più bassi di benessere psicologico (Kasser & Ryan, 1996).
Cosa fare, dunque, per essere più felici, quando si è già tanto ricchi?
Una soluzione sembra che ci sia: regalare i propri soldi per cause di beneficienza può dare ai ricchi una grande felicità. Il consiglio dunque per i ricchi che piangono è quello di dedicarsi alla filantropia.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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