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Perché non piaccio agli uomini? Risposte e Suggerimenti

Perché non piaccio agli uomini?

Perché non piaccio agli uomini? Risposte e Suggerimenti

Terapie online. Dr. Walter La Gatta
Ancona Fabriano Terni Civitanova Marche e ONLINE

Costo della Terapia
90 euro in presenza
60 euro online

Perché una donna potrebbe non piacere agli uomini? Ecco alcune spiegazioni psicologiche e alcuni consigli utili per piacere di più senza, ovviamente, compromettere la propria autenticità.

Qualche spiegazione psicologica:

  • Scarsa autostima: Una donna che non ha fiducia in se stessa può inviare segnali inconsci di insicurezza o a comportamenti ansiosi o dipendenti, che possono risultare poco attraenti o comunque essere percepiti negativamente dagli uomini.
  • Eccessiva sicurezza di sé: una eccessiva sicurezza di sé può essere interpretata come arroganza o egocentrismo, il che rende difficile agli uomini avvicinarsi e cercare di approfondire la conoscenza.
  • Scarsa capacità di comunicazione: se una donna ha difficoltà a comunicare in modo efficace, può risultare distante o disinteressata a fare nuove conoscenze. Una buona comunicazione è essenziale per creare un legame empatico con un’altra persona, in particolare imparando a usare il linguaggio del corpo:  posture eccessivamente chiuse, braccia costantemente a contatto con il corpo e mancanza di contatto visivo possono trasmettere disinteresse o disagio, allontanando potenziali partner.
  • Aspettative irrealistiche:  avere standard troppo elevati o aspettative non realistiche può mettere pressione sugli uomini, facendoli sentire inadeguati o non all’altezza. Gli uomini in genere hanno timore delle donne troppo intelligenti o troppo di successo.
  • Bisogni emotivi: se una donna ha costante bisogno di conferme e approvazione, può apparire eccessivamente bisognosa o insicura, scoraggiando gli uomini dal creare una relazione alla pari.
  • Indipendenza emotiva molto forte: apparire eccessivamente indipendenti può far sembrare che non ci sia spazio per una relazione, scoraggiando gli uomini dal fare il primo passo.

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Dr. Walter La Gatta

Consigli per piacere di più senza compromettere la propria autenticità

1. Lavorare sulla propria autostima attraverso l’auto-riflessione, la lettura di libri di auto-aiuto e, se necessario, una psicoterapia.

2. Riconoscere i propri punti di forza e rendersi conto delle proprie qualità: questo aiuta a mantenere un equilibrio tra le proprie sicurezza e l’umiltà necessaria per migliorarsi. E’ fondamentale imparare ad essere più sicura di te stessa, senza risultare arrogante.

3. Imparare ad ascoltare realmente gli altri, lasciandoli parlare senza interromperli e mostrando un reale interesse in quello che dicono. Questo interesse si mostra attraverso delle richieste di precisazioni, gesti empatici, sorrisi, contatto visivo, ecc.

4. Prestare attenzione al proprio linguaggio del corpo, mantenendo una postura aperta, rilassata e possibilmente simile a quella dell’altro.

5. Atteggiamento flessibile e aperto: occorre concentrarsi sugli aspetti veramente importanti di una relazione, tralasciando ideali superficiali o il soffermarsi su piccoli difetti (che tutti possono avere, te inclusa).

6. Cercare di bilanciare indipendenza e disponibilità emotiva. Mostrare che sei aperta a una relazione non significa necessariamente compromettere la tua individualità e la tua libertà.

7. Evitare di cercare l’approvazione esterna: impara a fidarti del tuo giudizio personale, pur dando spazio a tutte le critiche e i suggerimenti.

8. Rimanere una persona autentica, nonostante i suggerimenti di cui sopra:  l’autenticità è sempre attraente e trovare qualcuno che ti apprezzi per quello che sei è fondamentale per una relazione sana e soddisfacente.

Dr. Walter La Gatta

Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
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Tecniche di Rilassamento e Ipnosi


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Leggi anche: Quale è il tuo livello di autostima? Test

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Ansia: curarla con l’ipnosi

Ansia: curarla con l'ipnosi

Ansia: curarla con l’ipnosi

ANSIA: CURARLA CON L’IPNOSI

Terapie online. Dr. Walter La Gatta
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I disturbi d’ansia colpiscono molte persone, tanto che l’ansia è il problema psicologico più comune. Esistono molte forme di terapia per la cura dei disturbi d’ansia, tra cui la terapia cognitivo comportamentale e le tecniche di rilassamento.

Si può tuttavia scegliere di trattare il proprio problema di ansia con trattamenti alternativi, come l’ipnosi clinica.

Cos’è l’ipnosi clinica?

Contrariamente a quello che potete aver visto nei film o in televisione, l’ipnosi è completamente diversa dal cadere in uno stato di trance dopo aver guardato negli occhi qualcuno o essersi fissati per qualche minuto su un pendolo….

Durante una sessione di ipnosi, si avvia un processo mentale che  aiuta a rilassare e a concentrare la mente.
Questo stato è simile al sonno, ma la  mente sarà molto concentrata e più capace di focalizzarsi sulle situazioni evocate.

Mentre si è in questo stato rilassato, si è più disposti ad esplorare alcuni dei problemi più profondi con cui si ha a che fare.

Le sessioni di ipnoterapia possono essere utilizzate per:

  1. esplorare i ricordi repressi, come traumi e abusi;
  2. instillare il desiderio di sane abitudini di vita, che possano portare alla perdita di peso, a smettere di bere o di fumare, ecc.;
  3. aiutare a rilassare e riprogrammare uno stile del pensiero ossessivo o eccessivamente ansioso.

Dr. Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa
Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta Psicoterapeuta Sessuologo
Tel. 348 3314908

IN PRESENZA:

Ancona, Via Flaminia 226
Civitanova Marche, Corso Umberto 221
Fabriano, Via Monti, 31
Terni, Via Oberdan 3
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Perché è necessaria la presenza del Terapeuta per guidare l’ipnosi?

Il terapeuta, o terapeuta, è lì per aiutare a guidare questo processo. Non è lì per controllare la mente del paziente e spingerlo a fare cose che non desidera fare.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dell’ipnoterapia nel trattamento dell’ansia?

Anche se l’ipnoterapia non è conosciuta come la psicoterapia o i farmaci per trattare l’ansia, ricercatori e scienziati hanno studiato gli effetti che questa tecnica può avere sulle condizioni di salute psicologica, come l’ansia, il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e la depressione.

Cosa aspettarsi durante la seduta?

  • attenzione focalizzata
  • maggiore controllo fisico ed emotivo

Come viene utilizzata l’ipnoterapia per trattare l’ansia?

Ad esempio, pensiamo all’ansia di prendere l’aereo.
Durante una sessione di ipnoterapia, il terapeuta può dare un “suggerimento post-ipnotico” mentre si è in uno stato di trance. Questi suggerimenti possono essere utili da rievocare al momento dell’esperienza del volo.

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Clinica della Timidezza - Terapie online

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Attacchi di panico: quale terapia?

Attacchi di panico: quale terapia?

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Dr. Giuliana Proietti
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Statisticamente una persona su 75, in tutto il mondo, soffre di attacchi di panico ad un certo punto della propria vita. Gli attacchi di panico comportano sentimenti di terrore, angoscia, palpitazioni cardiache, sudorazione, fame d’aria. Durante gli attacchi si ha la sensazione di sentirsi fuori controllo, di perdere il senso di sé.

Di solito durano una decina di minuti, poi si placano. In alcuni casi tuttavia possono durare molto più a lungo e ricominciare dopo qualche attimo di tregua.

Gli attacchi di panico, sebbene possano essere molto restrittivi o debilitanti per gli individui, non sono di per sé pericolosi.

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Quale Terapia?

Molte ricerche hanno dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale è il trattamento più efficace per gli attacchi di panico e per il disturbo di panico e questa funziona anche meglio dei farmaci anti-ansia.

La terapia è efficace perché riduce velocemente i sintomi, è breve nella durata e i suoi risultati durano a lungo.

In genere la durata della terapia per gli attacchi di panico dura circa dieci sedute.  Alcune persone rispondono più rapidamente ed hanno bisogno di un minore numero di sedute, mentre altre non rientrano in questi tempi, a causa di altri fattori complicanti come la depressione o il disturbo ossessivo compulsivo.

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In cosa consiste la terapia per gli attacchi di panico?

Terapie di rilassamento: l’allenamento al rilassamento è utile nelle fasi iniziali della terapia. Spesso le persone hanno accumulato nel corpo dei sovraccarichi di tensione muscolare, dovuti a uno stato continuo di ansia e stress, che li rende ancora più predisposti a ulteriori ansie. Di solito l’allenamento al rilassamento comporta modalità di rilassamento che mitigano l’eccitazione fisiologica dovuta all’ansia. Ciò aiuta quindi a ridurre la vulnerabilità all’ansia.

Ristrutturazione cognitiva:  con questo approccio si aiuta il paziente a diventare più consapevole dei modelli di pensiero che gli provocano ansia, sostituendoli con uno stile del pensiero più equilibrato, meno ansioso. Riducendo l’intensità delle reazioni ai sintomi di panico e alle situazioni temute, è possibile ridurre ulteriormente l’ansia e diminuire la frequenza, l’intensità e la durata dei sintomi di panico.

Esposizione: L’esposizione sistematica è un intervento che aiuta ad affrontare ciò che le persone com problemi di ansia e attacchi di panico normalmente evitano. Mettendosi intenzionalmente in situazioni difficili, sotto la guida dello psicologo, si impara a non temere le situazioni fobiche e ansiogene.

Riduzione dello stress: durante la terapia vengono evidenziate le situazioni che possono indurre stress non necessario, in modo da cambiare e migliorare le abitudini e la qualità della vita.

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Perché è importante curare gli attacchi di panico?

È importante curare gli attacchi di panico, perché i sintomi possono essere ridotti, di intensità e frequenza e i risultati ottenuti durano in genere sul lungo termine: non perché gli attacchi non si ripresentano nel corso della vita, ma perché si è imparato a gestirli.

La ricerca mostra che la psicoterapia è molto efficace per curare gli attacchi di panico, in particolare quando si usano metodologie cognitivo-comportamentali, combinate con tecniche di rilassamento.

In cosa consiste la terapia?

Già dal primo appuntamento, il lavoro terapeutico sarà volto ad aiutare il paziente a gestire l’ansia, gli attacchi di panico e l’ansia sociale. 

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FAQ – Suggerimenti Generali su Come Scegliere un Terapeuta

Trovare il/la terapeuta giusto/a può essere una sfida, soprattutto se è la tua prima volta. Ecco alcuni consigli utili per orientarti nella scelta:

  • Personalità del Terapeuta
    Un/a buon terapeuta è capace di instaurare una relazione di fiducia grazie a una comunicazione efficace e un’attenzione autentica.
  • Riservatezza
    Assicurati che il/la terapeuta rispetti la tua privacy e abbia un metodo di lavoro comprovato.
  • Capacità comunicative
    Il/La terapeuta deve spiegare le cose in modo semplice e comprensibile, evitando un linguaggio troppo tecnico.
  • Formazione solida/Esperienza
    Un/a terapeuta qualificato/a con esperienza è fondamentale per sviluppare e portare avanti un buon progetto terapeutico.
  • Indipendenza
    Il/La terapeuta deve aiutarti a diventare autonomo/a, evitando di creare una dipendenza dalla terapia.
  • Rispetto
    Un/a terapeuta professionale non deve farsi influenzare da pregiudizi personali e deve rispettare i tuoi valori.

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Clinica della Timidezza, online da 20 anni+
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Come si cura la timidezza

Come si cura la timidezza

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La timidezza è una caratteristica comportamentale che può variare da un lieve imbarazzo in situazioni sociali a una forte ansia sociale. Comprendere come affrontare e curare la timidezza può essere utile per migliorare la qualità della vita di chi ne soffre. Diversi approcci terapeutici sono stati studiati per aiutare le persone a superare la timidezza. Di seguito vengono esposti i principali approcci per la cura della timidezza.

  1. Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) La TCC è uno degli approcci più studiati e utilizzati per trattare la timidezza e l’ansia sociale. Essa si concentra sul modificare i pensieri negativi e irrazionali che alimentano la timidezza. Attraverso tecniche come la ristrutturazione cognitiva, l’esposizione graduale e l’addestramento delle abilità sociali, le persone possono imparare a gestire meglio le loro reazioni emotive nelle situazioni sociali.
  2. Training sulle Abilità Sociali Questo approccio aiuta a migliorare le competenze interpersonali attraverso esercizi pratici. Le persone timide possono beneficiare di role-playing, esercizi di comunicazione e tecniche di risoluzione dei problemi per diventare più sicure di sé nelle interazioni sociali. In questi contesti si apprendono delle semplici abilità sociali, che in genere si tende a dare per scontate: ad esempio come iniziare una conversazione con uno sconosciuto. Il confronto con altre persone o attraverso dei video permette di avere degli utili “feedback”, allo scopo di migliorarsi.
  3. Mindfulness e Terapie Basate sulla Consapevolezza La mindfulness, che consiste nel focalizzarsi sul momento presente astenendosi dal giudicare, può aiutare a ridurre l’ansia sociale e la timidezza. Le terapie basate sulla consapevolezza ed altre tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno, insegnano ai pazienti a riconoscere e accettare i loro pensieri e sentimenti, senza lasciarsi sopraffare dagli eventi avversi della vita.
  4. Farmacoterapia In alcuni casi si possono prescrivere farmaci per aiutare a gestire i sintomi dell’ansia sociale. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono i farmaci più utilizzati per trattare l’ansia sociale severa.
  5. Interventi di Gruppo Le terapie di gruppo possono offrire un ambiente di supporto dove i partecipanti possono condividere le loro esperienze e praticare le abilità sociali in un contesto sicuro. I gruppi di sostegno e le terapie di gruppo possono essere particolarmente utili per coloro che si sentono isolati a causa della loro timidezza.
  6. Approfondire Se si è timidi e ci si vuole aiutare da soli, potrebbe essere utile leggere dei libri di auto-aiuto (se ne trovano molti in libreria) e mettere in pratica i suggerimenti.
  7. Auto-esposizione graduale Fare un elenco di tutte le situazioni difficili che si potrebbero affrontare e poi metterle in ordine crescente. Cominciare a risolvere i problemi che causano meno ansia e non passare a problemi più difficili fino a che non ci si sente sicuri di aver raggiunto la giusta competenza. Non scoraggiarsi: questo percorso è fatto di alti e bassi!

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Quale è il trattamento più efficace, fra quelli descritti?

  • Il puro autoaiuto, senza un terapeuta, può aiutare alcune persone, ma non riduce l’impatto della fobia sociale sulla propria vita. Può essere una buona scelta se la timidezza è solo una compagna fastidiosa della vita, ma non impedisce l’interazione sociale e il raggiungimento dei propri obiettivi.
  • L’auto-esposizione graduale funziona molto, ma purtroppo spesso viene abbandonata perché ci si scoraggia facilmente, e dunque se non si pratica questo metodo con costanza, perde efficacia.
  • L’uso dei farmaci è efficace sul momento, ma non risolve le situazioni a monte e dunque va considerato solo in casi estremi, in cui la sola psicoterapia non basterebbe a riportare un po’ di serenità.
  • La psicoterapia va sempre provata, perché insegna a gestire meglio le proprie emozioni.

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Bambini iperattivi alla scuola materna

Bambini iperattivi alla scuola materna

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Gestire i bambini iperattivi alla scuola materna può essere difficile, ma esistono varie strategie efficaci che insegnanti e genitori possono adottare per aiutare questi bambini a vivere felicemente l’ambiente scolastico. Cerchiamo di saperne di più.

Cosa è l’iperattività?

L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività) rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, chiamati così perché esordiscono nel periodo dello sviluppo e si caratterizzano per un deficit che causa una compromissione nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo.

Come si trovano i bambini con ADHD alla scuola materna?

I bambini piccoli con ADHD di solito iniziano bene la scuola materna. L’ambiente orientato al gioco che incoraggia il movimento ed è tollerante nei confronti delle capacità di autocontrollo e di vari deficit sociali può essere un ambiente ideale per loro. Quando però a un bambino viene chiesto di conformarsi, sviluppare abilità linguistiche e giocare in modo cooperativo con gli altri bambini, i soggetti con ADHD iniziano ad avere problemi.

Cosa si può fare per loro?

Idealmente, la scuola materna dovrebbe offrire molto tempo di gioco supervisionato, tempo di attività fisica frequente e molte opportunità di apprendimento pratico. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Strutturare la giornata
    I bambini iperattivi beneficiano di una routine ben strutturata. Sapere cosa aspettarsi può aiutarli a ridurre l’ansia e a migliorare il comportamento.
  • Consentire ai bambini lo svolgimento di attività fisiche
    Assicurarsi che ci siano momenti nella giornata dedicati all’attività fisica. Brevi pause attive possono aiutare i bambini a bruciare l’energia in eccesso e a migliorare la concentrazione.
  • Impostare regole e aspettative chiare
    Stabilire poche regole, chiare e coerenti. Utilizzare immagini o grafici per rendere le regole facilmente comprensibili e visibili.
  • Utilizzare rinforzi positivi
    Utilizzare rinforzi positivi per incoraggiare comportamenti desiderati. Lodi e premi possono in genere sono molto efficaci.
  • Offrire attività diversificate
    Cercare di mantenere vivo l’interesse dei bambini per ridurre la noia, che è una delle ragioni che può portare all’iperattività.
  • Utilizzare le tecniche di rilassamento
    Svolgere attività di rilassamento come il respiro profondo, lo yoga per bambini, o brevi momenti di meditazione.
  • Adattare l’ambiente
    Creare un ambiente stimolante ma non eccessivamente. Evitare troppi rumori o stimoli visivi eccessivi.
  • Collaborare con i genitori
    Mantenere un rapporto costante con i genitori per condividere strategie e progressi. La comunicazione tra casa e scuola è fondamentale.
  • Fornire sostegno individualizzato
    Il sostegno individualizzato può aiutare i bambini a sviluppare abilità specifiche e a gestire meglio il loro comportamento.
  • Formazione degli insegnanti
    Fare in modo che gli insegnanti siano formati per gestire i bambini iperattivi e siano a conoscenza delle strategie più efficaci.
  • Supporto specialistico
    Se necessario, coinvolgere specialisti come psicologi infantili o terapeuti per fornire ulteriore supporto, sia ai bambini, sia agli insegnanti. L’obiettivo deve essere quello di creare un ambiente sicuro e accogliente che consenta ai bambini iperattivi di sviluppare le loro capacità e di partecipare attivamente all’apprendimento.

I genitori possono collaborare?

Certamente. Essi possono parlare delle strategie che usano a casa. Più la comunicazione con i genitori viene utilizzata per allineare la famiglia e gli insegnanti nei loro obiettivi e nelle strategie utilizzate, maggiori sono le opportunità di successo per il bambino iperattivo.

Quali sono i suggerimenti per un buon inserimento?

La prima cosa è fare una visita alla scuola, per ridurre l’ansia del primo giorno. Inoltre, al bambini ADHD le cose a volte vanno spiegate più di una volta, prima di aspettarsi dei risultati concreti. Infine, i successi vanno sempre premiati: il rinforzo positivo dà al bambino un incentivo ad andare avanti. Può bastare un complimento veloce, non solo dopo che il bambino ha portato a termine un compito, ma anche mentre lo fa.

Ipnosi. Dr. Walter La Gatta
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Come gestire le regole scolastiche?

Le regole scolastiche vanno chiarite in anticipo. Il segreto è avere poche regole, applicarle sempre e spiegarle con chiarezza, anche attraverso l’utilizzo di immagini o disegni. Evitare di riprendere il bambino su regole di minore importanza e mirare piuttosto al rispetto delle regole più importanti.

Non rimuovere un bambino, ad esempio, dall’area del puzzle se si comporta male. Usalo come un’opportunità di insegnamento. Spiega attentamente cosa ci si aspetta durante il gioco del puzzle, quindi invita il bambino a tornare al puzzle, chiedendo: “Cosa pensi di provare a fare al tavolo del puzzle?” Dopo che il bambino ha giocato per alcuni secondi, lodare / affermare il suo sforzo. Circa un minuto dopo, dai lodi simili. Una guida frequente e un’affermazione positiva sono importanti.

Come organizzare gli spazi?

La cosa migliore è separare chiaramente le aree di gioco e di lavoro, in classe e a casa.

Come spiegare le regole?

Parlare poco e in modo efficace: se si parla troppo, i bambini con ADHD “cambiano canale”.

Come fare attività motoria?

Lo sviluppo delle abilità motorie è ritardato per circa la metà dei bambini in età prescolare con ADHD, quindi insegnanti e genitori dovrebbero farli giocare a giochi che richiedono molto movimento fisico, come il calcio o il nuoto.

Dr. Walter La Gatta

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