Omofobia, paure e pregiudizi
Intervista sull'ipnosi
L’omofobia è una forma di pregiudizio e discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Essa può manifestarsi in modi diversi, dall’ostilità verbale e fisica fino a comportamenti più sottili di esclusione e discriminazione. Ma di cosa ha paura, in particolare, una persona omofoba? Analizzare la psicologia dell’omofobia può aiutarci a comprendere le dinamiche profonde che stanno alla base di questa forma di intolleranza.
Come viene definita l’omofobia?
Il termine “omofobia” è stato coniato negli anni ’70 dal dottor George Weinberg, psicologo e attivista, per descrivere la paura irrazionale, l’odio o l’avversione nei confronti delle persone omosessuali.
L’omofobia è da considerarsi come tutte le altre fobie?
No, più che essere una semplice fobia nel senso clinico del termine, l’omofobia è una paura o una avversione spesso radicata in stereotipi culturali e norme sociali oltre che in una forte resistenza al cambiamento delle tradizioni.
Perché l’omosessualità fa paura?
Una delle principali paure alla base dell’omofobia è la paura di ciò che è diverso. Le persone omofobe tendono a sentirsi minacciate da tutto ciò che esce fuori dalle convenzioni sociali e culturali che hanno interiorizzato. L’omosessualità rappresenta una sfida ai modelli tradizionali di genere e di relazioni, in particolare ai ruoli sessuali rigidamente definiti, che spesso sono parte delle credenze culturali dominanti.
Come si vive questa paura dell’altro, del “diverso”?
Questa paura dell’altro si può tradurre in un’ansia più profonda legata all’incapacità di confrontarsi con ciò che è diverso e con l’idea che esistano molteplici espressioni della sessualità e dell’amore. In questo senso, l’omosessualità è percepita come una “minaccia” all’ordine sociale.
Esiste anche la paura di perdere i propri privilegi?
Per molte persone si. Viviamo in una società in cui l’eterosessualità è stata a lungo considerata la norma, e molte persone si sono abituate a questo sistema, che emarginava gli omosessuali. L’accettazione dell’omosessualità e la crescente visibilità delle persone LGBTQ+ mettono in discussione questa norma e, di conseguenza, i privilegi che ne derivano.
Cosa teme, in particolare, la persona omofoba?
La persona omofoba potrebbe temere di perdere il proprio status sociale, economico o religioso se accettasse o appoggiasse le persone omosessuali. Questo potrebbe scatenare sentimenti di rabbia e frustrazione, alimentando l’odio verso chi rappresenta questa presunta minaccia.
Perché l’ambiguità sessuale mette paura?
Molte persone sono cresciute con una visione rigida e binaria della sessualità e dei ruoli di genere. L’idea che l’orientamento sessuale non sia fisso e immutabile, ma possa essere fluido e variegato, provoca in loro un senso di disagio, di ansia e paura.
E’ possibile che la persona omofoba tema in particolare di avere tendenze omosessuali?
In alcuni casi si, questa paura può essere legata a un’incertezza interna circa la propria identità sessuale o a una difficoltà a conciliare l’immagine che una persona ha di sé con le aspettative sociali o familiari.
Alcune persone che manifestano atteggiamenti omofobi potrebbero avere una difficoltà a riconoscere aspetti della propria sessualità o a tollerare l’ambivalenza.
Anche la ricerca (vedi ad esempio Weinstein-Ryan, 2012) ha mostrato che individui che si identificano come soggetti eterosessuali, ma che nei test psicologici mostrano una forte attrazione per soggetti del proprio sesso, possono sentirsi minacciati dai gay e dalle lesbiche, perché queste persone possono ricordare loro analoghe tendenze, avvertite dentro di sé.
Tra gli omofobi ci sono casi di omosessualità conclamata?
Si. Ad esempio, Ted Haggard, predicatore evangelico che si opponeva al matrimonio gay, fu coinvolto in uno scandalo omosessuale nel 2006; Glenn Murphy Jr., ex presidente della federazione nazionale dei giovani repubblicani (in America), fiero oppositore del matrimonio gay, fu accusato di avere molestato sessualmente un ventiduenne, nel 2007. Del resto, anche le persone dichiaratamente LGBT possono essere omofobe, perché l’omofobia viene interiorizzata e non sempre se ne è consapevoli.
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Come è possibile che delle persone gay non si rendano conto di essere omofobe?
In alcune famiglie omofobe, rivelare di avere un orientamento sessuale LGBT può essere terrificante. Queste persone rischierebbero di perdere l’amore e l’approvazione dei loro genitori se ammettessero di provare attrazione verso soggetti dello stesso sesso, così tanti negano o reprimono quella parte di sé, magari mostrando aggressività verso gli omosessuali.
Freud si era interessato di questo problema?
Si. Freud teorizzò che in alcuni casi l’ostilità verso le persone omosessuali può essere un modo per difendersi da sentimenti repressi o da impulsi non accettati.
Come evitare l’omofobia?
L’educazione gioca un ruolo centrale: chi cresce in contesti culturali dove la diversità sessuale è accolta, tenderà ad avere una maggiore apertura mentale e accettazione verso l’omosessualità. Al contrario, chi è esposto a convinzioni omofobe fin dall’infanzia è più incline a interiorizzare e perpetuare queste idee.
Quali sono gli effetti dell’omofobia sulla personalità?
L’omofobia può avere effetti devastanti sulle persone LGBTQ+, ma anche sugli individui che la perpetuano. Può, infatti, alimentare un ciclo di ansia, frustrazione e isolamento per le persone omofobe stesse. Questo accade perché ci si viene a trovare in una posizione di perenne difesa, nell’incapacità di esplorare con apertura mentale i propri sentimenti e di accettare il mondo nella sua complessità e diversità.
Quali sono gli effetti dell’omofobia sulla società?
Dal punto di vista sociale, l’omofobia contribuisce a perpetuare diseguaglianze e discriminazioni. Le persone LGBTQ+ sono spesso vittime di bullismo, violenza fisica e verbale, discriminazione sul lavoro, e queste esperienze possono portare a conseguenze psicologiche significative, tra cui ansia, depressione e rischio di suicidio.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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