La 1,3,7-trimetilxantina, nome IUPAC 1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione, meglio nota come caffeina o teina, è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate e nelle bevande da esse ottenute. Viene a volte citata con i suoi sinonimi guaranina, teina e mateina, chimicamente identificabili nella stessa molecola.
La caffeina fu isolata da chicchi di caffé nel 1819 dal chimico tedesco Friedrich Ferdinand Runge che la chiamó “Kaffein” da cui diventerebbe caffeina in italiano ed é presente in foglie, semi e frutti di queste e diverse piante, come il guaraná, il tè, la cola o il yerba mate, dove agisce come insetticida naturale, paralizzante (tetanizzante) o con effetto comunque tossico per insetti e altri artropodi che le mangiano.
Nell’uso umano viene più comunemente consumata come infuso da semi e foglie di caffè e tè, così come anche in molti alimenti e bevande contenenti prodotti a base di noce di cola. La caffeina è anche componente di complessi chimici poco solubili, che si trovano nel seme di guaranà e nelle foglie di yerba mate e tè.
La grande popolarità delle bevande contenenti caffeina (caffè e tèanzitutto) rende questa sostanza stupefacente, dall’effetto stimolante[4], la sostanza psicoattiva più diffusa e la più consumata nel mondo, venendo utilizzata sia a scopo ricreativo sia medicalmente. La caffeina è legale in tutti i paesi, a differenza di altre sostanze psicoattive, e accettata o tollerata da pressoché tutte le principali religioni.
Ne parliamo perché alcuni ricercatori di Penn State(ricerca denominata: “Effects of Caffeine and Stress on Salivary Alpha-Amylase in Young Men: A Salivary Biomarker of Sympathetic Activity,” presentata il 2-3-06 al meeting annuale dell’American Psychosomatic Association Society a Denver, Colorado) hanno mostrato che un semplice test sulla saliva può mostrare gli effetti della caffeina combinata con lo stress.
La Dr.ssa Laura Klein, professore associato di salute biocomportamentale, che ha condotto lo studio, spiega che il nostro atteggiamento quando ci sentiamo in uno stato d’ansia produce non solo effetti somatici come bocca asciutta, palpitazioni, sudore alle mani, che accompagnano un’esperienza stressante, ma anche cambiamenti nella chimica del corpo, che potrebbero produrre conseguenze sullo stato di salute.
Usando dosi di caffeina equivalenti ad una quantità corrispondente a 1-4 tazze di caffé e sottoponendo ad un test matematico dei partecipanti alla ricerca(45 ragazzi giovani ed in buona salute), la Klein e colleghi hanno trovato una crescita nella quantità di alpha amylase, un enzima secreto dalle ghiandole salivari.
Per maggiori info contattare: Barbara Hale
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Penn State
Dr. Giuliana Proietti
Clinica della Timidezza
Fonte: per la caffeina: Wikipedia

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