I disturbi d’ansia spiegati a una madre

Ph. Zimbardo, inventore della Shyness Clinic americana, dice in alcuni suoi articoli (vedi psicolinea.it) che un buono psicologo dovrebbe esprimersi in un linguaggio che la gente capisca, piuttosto che trincerarsi dietro incomprensibili termini specialistici. Per capire se le sue lezioni potevano essere veramente comprese da tutti, all’inizio della sua carriera cominciò dunque a spiegare le cose a sua madre: se capiva lei, potevano capire tutti.

Ecco allora una breve sintesi del complesso discorso sui disturbi d’ansia, elaborato con lo stesso criterio e dedicato ai non addetti ai lavori, che volessero capire meglio questo argomento.

Generalmente i disturbi d’ansia sono legati a situazioni stressanti, come ad esempio la paura di parlare in pubblico o andare ad un primo appuntamento. Trascorse però poche ore da quell’evento particolare, i sintomi d’ansia scompaiono e tutto torna come prima. Si parla invece di patologie d’ansia quando i disturbi durano per almeno sei mesi.

I sei più comuni disturbi d’ansia sono: il disturbo da attacchi di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) la fobia sociale (o disturbo d’ansia), le fobie specifiche e il disturbo d’ansia generalizzato (GAD). Ciascuno di questi disturbi d’ansia produce sintomatologie specifiche e specifici sono i trattamenti per ciascuno di essi.
Nei disturbi da attacchi di panico si prova la sensazione di perdere il controllo di sé stessi ed il problema insorge soprattutto per la paura, o meglio il terrore, che nuovi momenti del genere possano ripresentarsi. Il disturbo ossessivo-compulsivo si ha quando il soggetto sente il bisogno di dedicarsi a dei comportamenti, dei veri e propri rituali (es. lavarsi le mani, poi fare un’altra cosa, poi tornare a lavarsi le mani, ecc.) , che svolge contro la sua volontà e che ritiene sciocchi, ma ai quali non riesce a sottrarsi. Il disturbo post-traumatico da stress può riguardare chiunque, perché è un disturbo d’ansia legato ad un evento particolarmente traumatico che si è vissuto e che ritorna nella memoria o nei sogni, provocando ansia e stress. La fobia sociale è un disturbo d’ansia che riguarda un sentimento di profonda umiliazione, avvertito quando ci si trova a contatto con altre persone e ci si sente perennemente in imbarazzo. Questa situazione è spesso alla base degli attacchi di panico, per cui la paura di trovarsi a vivere situazioni spiacevoli porta i soggetti che ne soffrono al completo isolamento sociale. Chi soffre di ansia generalizzata è sempre preoccupato, per qualsiasi cosa faccia, giorno e notte. Chi soffre di una fobia specifica (es. aracnofobia, paura dei ragni) vive le situazioni di ansia e di terrore solo se esposto a quei particolari stimoli.

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Dr. Walter La Gatta
Clinica della Timidezza

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