I lavoratori felici

Stato di temporanea perplessità nella scelta di un atteggiamento o di un comportamento.

Secondo D’Urso e Zammuner esso si riferisce almeno a tre campi di esperienza, quello materiale, che fa riferimento a dimensioni fisiche o sensazioni fisiche; quello cognitivo, dove il risultato di una paralisi o costrizione dei movimenti è invece da attribuirsi a non sapere cosa fare, non voler fare o non poter fare; quello emotivo, nei due gradi di disagio manifestato esternamente e di quello più forte e più interno che confina con la vergogna o la sofferenza.la maggior parte delle volte: ciò dipende dalle predisposizioni personali, dalle circostanze, dalle attività svolte, o da tutto questo.

Gli studi sperimentali hanno finora dimostrato che le emozioni positive possono produrre ottimi risultati in tutti i campi, anche in assenza di una disposizione vera alla felicità, sebbene è un serpente che si morde la coda, perché la disposizione alla felicità è quasi sicuramente la causa principale delle emozioni positive.

In uno studio del 1996 (Lucas et al.) è stato dimostrato che le persone sono in genere neutrali quando si chiede loro se sono soddisfatte della propria vita, ma ben l’85% di loro dichiarano di essere felici almeno la metà del loro tempo. Essere una persona di successo ad esempio dipende dal contesto culturale nel quale la persona vive, in base ai risultati che ottiene e al valore a questi attribuito.

Come disse Freud, nella vita contano lieben und arbeiten, cioè amare e lavorare : in questi campi le persone dovrebbero impegnarsi al massimo per avere dei buoni risultati.

Se aggiungiamo la salute all’amore ed al lavoro, siamo di fronte sicuramente ad una vita di successo e pochi potrebbero dire il contrario, anche se appartenenti a società differenti dalla nostra.

Nella società moderna, il lavoro occupa molta parte della vita delle persone. E’ importante non solo in quanto produce reddito, ma anche per l’autostima di chi lavora, perché permette di fare delle cose ricche di significato sociale, come produrre merci e servizi utili alla comunità Per questo si attribuisce al lavoro un forte valore.

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I lavoratori felici hanno maggiori possibilità di avere successo nel lavoro, a partire dal colloquio di selezione, fino alla valutazione dei propri superiori (Staw et al., 1994, Cropanzano & Wright, 1999; Wright & Staw, 1999), riguardo alle prestazioni ed alla produttività.Anche prima di entrare nel mondo del lavoro, del resto, le persone con un un tasso di benessere soggettivo elevato hanno maggiori possibilità di laurearsi (Frisch et al.,2004) e di trovare lavori più soddisfacenti. In uno studio, gli impiegati che avevano uno stile di pensiero positivo erano riusciti ad ottenere posti di lavoro che consentivano maggiore autonomia ed erano più interessanti e vari (Staw, Sutton, & Pelled, 1994).

Inoltre, il successo nel lavoro è più facilmente prevedibile in coloro che hanno un alto grado di benessere personale, che in coloro che sono molto soddisfatti nel lavoro. In due studi (Wright and Cropanzano, 2000) si è scoperto che la prestazione professionale, come giudicata dai superiori, è altamente correlata con il benessere personale ( 0.34), e pochissimo con la soddisfazione sul lavoro (0.8).

Fonte : The Benefits of Frequent Positive Affect: Does Happiness Lead to Success?
Sonja Lyubomirsky, University of California, Riverside
Laura King, University of Missouri—Columbia
Ed Diener, University of Illinois at Urbana–Champaign and The Gallup Organization
Psychological Bulletin 2005, Vol. 131, No. 6, 803–855

Dr. Giuliana Proietti
Clinica della Timidezza

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