F.O.M.O., la paura di perdersi qualcosa

F.O.M.O., la paura di perdersi qualcosa
Cosa significa FOMO?
Viene dall’inglese ed è l’acronimo delle parole Fear of Missing Out, la paura di perdersi qualcosa.
In cosa consiste questa paura?
La paura di perdersi qualcosa si riferisce alla sensazione o percezione che gli altri si divertano di più, vivano vite migliori o sperimentino cose migliori. Tutto questo contribuisce ad abbassare il livello dell’autostima e genera invidia per coloro che fanno cose interessanti ed appaganti.
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Ma l’invidia per gli altri non è sempre esistita?
Si, ma in questo caso non si tratta solo di invidia per altre persone che fanno cose migliori, la FOMO descrive la sensazione di essersi persi qualcosa di fondamentale, che gli altri stanno vivendo in questo momento, e a cui si sarebbe potuto partecipare.
Cosa ha fatto nascere il bisogno di definire questa paura?
I social media hanno esaltato il fenomeno FOMO, dal momento che si vengono a conoscere con più facilità i momenti salienti della vita degli altri: foto, video di persone che fanno cose interessanti e divertenti alle quali si sarebbe potuto partecipare.
Ci sono altri termini collegati alla FOMO per descrivere queste sensazioni?
Si, la FOMO ha ispirato una serie di condizioni che delineano particolari vissuti:
FOBO (Fear of Better Options) : questo si riferisce alla paura di perdere alternative potenzialmente migliori.
MOMO (Mystery of Missing Out) : questo si riferisce alla paura che ci si sta perdendo qualcosa, anche se non si conosce esattamente che cosa (mistery)
ROMO: (Reality of Missing Out) : Questo si riferisce alla certezza che in realtà non ci si sta perdendo nulla.
FOJI (Fear of Joining In) : la paura di condividere cose sui social media senza ottenere alcuna risposta.
JOMO (Joy of Missing Out) : questo è l’opposto della FOMO e si riferisce a sentimenti positivi riguardo all’essersi persi qualcosa che stanno facendo gli altri.
Cosa comporta la FOMO?
Anzitutto porta la persona ad essere sempre collegata, appunto per non perdersi le occasioni della vita cui gli altri potrebbero partecipare. Il continuo controllo delle notifiche sui social può essere molto stressante.
In particolare, la FOMO è legata a:
Ansia
Depressione
Comportamenti rischiosi
Scarsa autostima
Minore soddisfazione di vita
Perché la FOMO può comportare comportamenti a rischio?
Perché la paura di perdersi qualcosa può spingere una persona, in particolare un adolescente, a partecipare a sfide pericolose, che altrimenti si sarebbero evitate.
Da cosa dipende la FOMO?
La ricerca mostra che la paura di perdere qualcosa può derivare dall’infelicità e dall’insoddisfazione per la vita e che questi sentimenti possono spingere a un maggiore utilizzo dei social media. Questo significherebbe che non sono i social media a generare la FOMO, ma che questa è già insita nella persona che apre i social, per cercare di capire cosa fanno gli altri.
A sua volta però, un maggiore coinvolgimento con i social media può peggiorare la sensazione che la propria vita sia insoddisfacente.
Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
ONLINETweet di @WalterLaGatta
Cosa fare per cercare di stare meglio?
Volendo restare sui social media, la cosa da fare è cercare persone migliori sui propri feed: più discrete, meno esibizioniste, evitando di seguire le persone che tendono a vantarsi troppo, o che non fanno che pubblicare foto meravigliose della propria vita.
Cancellare tutte le persone che indeboliscono la propria gioia di vivere, oppure limitare il loro impatto grazie all’aggiunta di tante altre persone, anche sconosciute.
La cosa migliore sarebbe tuttavia quella di tentare una disintossicazione digitale, prendendosi una pausa dall’essere sempre collegato/a, concentrandosi sulla propria vita e sui propri obiettivi, evitando tutti i possibili confronti con gli altri.
Se non è possibile eseguire una disintossicazione digitale completa, limitare almeno l’uso di determinate app di social media, impostare limiti giornalieri sul loro utilizzo.
Un altro suggerimento è cercare di frequentare ambienti della vita reale, conoscere nuove persone, aumentare il proprio senso di appartenenza alla comunità, progettare insieme a qualcuno qualche gita o evento, diventando protagonista della propria vita, piuttosto che follower di altri.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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