Timidezza e insicurezza – Consulenza online
TERAPIE ONLINE
Buon giorno dottore,
mi chiamo Marco. Vi scrivo perchè ho un problema di timidezza e insicurezza.
A 4-5 anni sono diventato balbuziente, a scuola ho imparato a leggere tardi e mi prendevano in giro,preferivo quindi ammutolire piuttosto che farmi interrogare davanti alla classe e da li mi sono chiuso in me stesso come in una campana di vetro.
Ho avuto un’educazione molto rigida (essendo il primo e unico maschio in famiglia), d’estate lavoravo nell’azienda di famiglia, appena aprivo bocca mi dicevano “fai silenzio tanto dici solo sciocchezze e sei imbranato” e io ammutolivo come un cane bastonato.
Appena finita la scuola, all’età di 15 anni sono andato a lavorare nell’azienda di famiglia, la mia passione era guidare i trattori, se da un lato il trattamento non era uno dei migliori, dall’altra non mi è mancato nulla…potevo uscire quando mi pareva a differenza di mia sorella…
Nel lavoro facevo le cose più facili e senza responsabilità, perchè appena mi trovavo in difficoltà mi cambiavano il posto dicendomi “tanto sei imbranato e non sei capace di fare nulla”…
Dopo 5 anni ho provato a cambiare, poi l’anno dopo al militare, ho sofferto molto per via del mio carattere…
Nel ’99 ho cambiato lavoro, il mio datore di lavoro, avendo visto il mio stato, mi ha mandato in un istituto per balbuzienti, ora non balbetto più, però lavorando in gruppo il mio problema è venuto a galla più facilmente creandomi vari problemi psicologici.
Sono molto timido, non riesco a relazionarmi con le altre persone,che sia il datore di lavoro o colleghi, che con l altro sesso,se riesco a farlo parlando molto piano quasi bisbigliando.
Parlando con le persone vicino a me perdo il filo del discorso mi fermo come se avessi un vuoto e quindi mi blocco e tendo a finire il discorso in fretta, oppure se ci sono più persone lascio parlare loro e io rimango in silenzio.Ho molta paura del giudizio altrui, mi prendono in giro pensando che io non me ne accorga, mi sono chiuso in me stesso e sono caduto in depressione e non esco più di casa , quindi non ho amici.
Nel lavoro, mi sento impacciato, ho paura di fare troppo o troppo poco e quindi ho paura di essere deriso.
Se discuto con una persona, non riesco a capire cosa sia giusto e ciò che è sbagliato e quindi preferisco ammutolire per non essere deriso in faccia.
Credo di averle illustrato la mia situazione e spero che lei mi possa aiutare a superare il mio problema perchè cosi mi sembra di impazzire.
In attesa di una sua eventuale risposta le porgo i miei saluti Marco.
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Gentilissimo Marco,
La cosa più sorprendente di tutto è che, in questo suo lungo e faticoso percorso, non vi sia mai stato un tentativo di intervento psicoterapeutico. Lei era arrivato ad accettare la sua balbuzie come ad una dolorosa fatalità, poi si è accorto che, imparando determinate tecniche, il problema poteva essere superato (o anche superato nella maggior parte delle occasioni). Però, se ci pensa bene, tutto è potuto accadere grazie all’intervento energico del suo datore di lavoro, una persona esterna alla famiglia.
Probabilmente le attese dei familiari nei suoi confronti erano eccessive (unico maschio) e quel piccolo difetto nel parlare aveva in qualche modo deluso i loro progetti su di lei: invece di aiutarla e sostenerla per superare il problema, i suoi familiari hanno cominciato a manifestare nei suoi confronti un atteggiamento di derisione e di disistima che, nel tempo, ha contributo a farla crescere come una persona insicura, profondamente convinta di avere in sé qualcosa di sbagliato e non degna di potersi confrontare con gli altri ad un pari livello. Bene ha fatto dunque ad allontanarsi dall’azienda di famiglia e a cercare da solo la propria strada nel mondo. Del resto, non tutti nascono con un’azienda di famiglia in cui trovare occupazione: la maggior parte delle persone deve provare da sola a cercarsi un posto di lavoro.
E, come vede, anche in questo lei è perfettamente riuscito. Ora occorre completare il lavoro su di sé, che ha lasciato a metà: per superare i problemi di relazione infatti non basta non balbettare, come ha constatato. Adesso è auspicabile l’intervento di un terapeuta esperto che possa aiutarla e sostenerla in un processo di autoaffermazione e completa realizzazione di sé (il che include, immagino, anche avere una donna con cui crearsi una famiglia).
Moltissimi auguri e buon lavoro!
Dr. Walter La Gatta
Saluto del Centro Italiano di Sessuologia
Immagine:
Unsplash
Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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