1 Marzo giornata contro l’Autolesionismo

1 Marzo giornata contro l’Autolesionismo


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Cosa è il 1 Marzo?

Il 1 marzo rappresenta la Giornata di consapevolezza dell’autolesionismo (SIAD) , una giornata internazionale di sensibilizzazione dedicata all’apprendimento di comportamenti come il “tagliarsi volontariamente” e altri metodi intenzionali di autolesionismo. In questa giornata gli attivisti indossano un fiocco color arancione.

Quali sono i comportamenti autolesionistici?

I comportamenti autolesionistici consistono nel causare deliberatamente danni fisici a se stessi. Tipicamente, essi dimostrano un intenso disagio emotivo, associato a pensieri e sentimenti negativi. Spesso, se l’individuo non commette l’atto autolesionistico, pensa ossessivamente all’autolesionismo.

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Perché si inizia a fare autolesionismo?

Un soggetto intraprende l’autolesionismo aspettandosi di ottenere sollievo dalle emozioni negative, per far fronte a un problema personale o creare un sentimento positivo. Tuttavia, dopo che l’atto autolesionistico è stato compiuto, l’individuo spesso si sentirà in colpa, provocando un notevole disagio che lo porterà a ferirsi di nuovo. Consiste dunque in un mix emotivo di vergogna, senso di colpa e auto-privazione seguito da sollievo e rilassamento emotivo.

Come si diagnostica questo disturbo?

Per essere diagnosticato come autolesionismo non suicidario, un individuo deve mettere in atto almeno cinque comportamenti autolesionistici in un anno, senza alcuna intenzione di suicidarsi.

Questo comportamento può essere associato con il suicidio?

Sebbene la diagnosi di autolesionismo specifichi che non vi è l’intenzione di suicidarsi, questo comportamento pericoloso ha una forte associazione con il suicidio . Circa il 40% dei soggetti autolesionisti ha sperimentato pensieri suicidi durante questo comportamento e circa il 50-85% di questi individui ha una storia di tentato suicidio.

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Perché si presenta in particolare in adolescenza?

Gli anni dell’adolescenza sono un momento difficile sia per l’adolescente che per i genitori. La pressione dei coetanei, il comportamento ribelle, le tempeste ormonali e i fattori di stress dovuti alla scuola possono tutti svolgere un ruolo nel comportamento degli adolescenti.

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Va considerato come una aspetto normale dell’adolescenza?

Assolutamente no. L’autolesionismo è un comportamento pericoloso e non è una parte normale dello sviluppo degli adolescenti. È essenziale essere consapevoli dei segni premonitori dei comportamenti autolesionistici prima che sia troppo tardi.

Quali sono i principali segni?

  • Isolamento ed evitamento di situazioni sociali
  • Indossare abiti larghi per nascondere le ferite
  • Trovare rasoi, forbici, accendini o coltelli in luoghi in cui non dovrebbero esservi
  • Tagli multipli, ustioni o cicatrici su polsi, braccia, gambe, fianchi o stomaco
  • Trovare sempre scuse per i propri tagli, segni o ferite sul corpo
  • Trascorrere lunghi periodi chiusi in una camera da letto o in bagno

Quali adolescenti sono maggiormente interessati?

Le femmine hanno probabilità tre volte maggiori di commettere autolesionismo rispetto ai coetanei maschi, con tagli o scultura della pelle, mentre i ragazzi tendono a darsi dei colpi. I soggetti che hanno dichiarato di aver praticato autolesionismo hanno riferito anche di  sentirsi spesso depressi, arrabbiati e stremati dalla presenza di pensieri negativi. Le lesioni auto-indotte, pur essendo considerate il sintomo di un problema psicologico più profondo, hanno di per sé un effetto significativo sul lavoro scolastico, nelle relazioni e sul funzionamento sociale e sono considerate un indicatore importante di difficoltà psicologiche nell’età evolutiva.

Dr. Walter La Gatta

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