sono una mamma di una bimba di 8 anni. Quest’anno frequenta la 3a elementare e il problema che mi si pone da un pò di tempo è che mia figlia soffre di ansia da prestazione. Durante le verifiche scolastiche giornaliere per paura di sbagliare sbaglia. Vorrei aiutarla ma non so come fare. Le insegnanti mi dicono che forse sono io che manifesto ansia per un voto sempre migliore ma non è così. Non so proprio come fare per risolvere questo problema. Potrei avere un consiglio? Grazie.
Gentile signora,
Dalla lettera non si capisce molto. Ad esempio non mi dice che tipo di sintomi manifesta la bambina, né quali sono i suoi rapporti con le insegnanti, con gli altri bambini, con i genitori. Sarebbe utile sapere anche che tipo di rapporto ha con lo studio, se è interessata all’acquisizione di nuove conoscenze o la fa solo per obbligo. Tutti questi dati mi permetterebbero di focalizzare meglio la situazione. Non è chiaro poi perché le insegnanti dicano che la causa sarebbero le sue troppo elevate aspettative e perché lei sia sicura che non sia così…
Che tipo di consiglio darle? Data la premessa che le ho fatto, non posso entrare nei dettagli. Genericamente parlando, vi sono dei genitori che, delusi della propria vita e dei risultati ottenuti, cercano una compensazione narcisistica nei propri figli, aspettandosi che questi riescano laddove essi hanno fallito. Questa pressione psicologica tuttavia, è un fardello molto pesante da portare per il bambino, che non si sente adeguato alle troppo elevate aspettative che i genitori hanno nei suoi confronti e che per questo cerca di far notare le proprie fragilità, le proprie insicurezze, per segnalare un bisogno di rassicurazione.
In questo caso è bene cercare di non mostrarsi mai impensieriti se il voto non è stato bello, ma anzi riderci su (almeno fino a che questo stato di ansia non sia stato completamente superato) ed indirizzare il bambino verso altre attività alternative alla scuola che lo interessino e dalle quali possa trarre altre soddisfazioni.
Con le insegnanti poi è sempre bene mantenere un rapporto di collaborazione, perché i conflitti fra adulti ricadono sempre sui bambini (anche inconsapevolmente).
Nel suo caso specifico, l’unica cosa che vorrei consigliarle è di cercare di trovare una soluzione insieme alle insegnanti e allo psicologo scolastico, se c’è.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta
Clinica della Timidezza
Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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