Psicologia del consumatore di carne

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Cosa è la psicologia del consumatore di carne?

La psicologia del consumatore di carne è una complessa area di studio che illustra il punto di incontro fra istanze morali, emozioni, cognizioni e caratteristiche della personalità.

L’alimentazione a base di carne è ancora molto praticata?

La carne è tradizionalmente un alimento molto gradito, anche perché fortemente associato alle tradizioni culturali,  in gran parte del mondo (si pensi al tacchino nel giorno del ringraziamento o all’agnello pasquale). Tuttavia, a volte i prodotti a base di carne hanno un’immagine negativa tra i consumatori più sensibili, a causa dell’associazione dell’alimento con la macellazione, la morte e il sangue.  Anche se spesso si associa a comportamenti contraddittori (si pensi all’amore per i propri pets e al contemporaneo consumo di animali macellati) questa alimentazione è ancora ampiamente praticata. Per questa ragione il consumo di carne viene frequentemente utilizzato per illustrare le teorie della dissonanza cognitiva e del disimpegno morale.

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Cosa è il paradosso della carne?

Secondo gli psicologi Brock Bastian e Steve Loughnan, che hanno fatto ricerche sull’argomento in Australia, il “paradosso della carne” è il conflitto psicologico tra i gusti alimentari delle persone che amano la carne e la loro risposta morale alla sofferenza degli animali. Arrecare danno ad altre creature non è coerente con la visione di se stessi come persona di buona condotta morale. 

Come si fa a superare il paradosso della carne?

Secondo una ricerca della sociologa Liz Grauerholz, un modo per far sembrare accettabile il consumo di carne è dissociarlo dall’animale da cui proviene. Grauerholz sostiene che lo facciamo dissociando il concetto di “animale” e “carne”. Parliamo infatti di “prosciutto” invece che di maiale, di “cacciagione” invece che di uccelli, cinghiali, ecc. Imballiamo inoltre gli animali morti in graziosi pacchetti da supermercato, distanziandoci così fisicamente, verbalmente e concettualmente dalla vera origine del nostro cibo.

Le persone, inoltre, si sentono meno colpevoli se mangiano animali considerati di scarsa intelligenza, oppure pensandoli incapaci di provare le stesse emozioni che provano gli esseri umani (soprattutto il dolore), oppure dissociando gli alimenti a base di carne dagli animali da cui provengono.

A chi interessa la ricerca sulla psicologia dei consumatori di carne?

Questa ricerca è rilevante sia per chi si interessa della commercializzazione dei prodotti a base di carne animale, sia per i sostenitori della dieta vegetariana.

C’è una associazione fra mangiare carne e virilità?

Si, alcune persone vedono nel mangiare carne un segnale di mascolinità, l’atteggiamento che definisce il vero uomo. Chi non mangia carne non viene considerato molto virile ed infatti gli uomini mangiano in genere più carne delle donne, specialmente in contesti di competizione con altri uomini. Molti studi hanno trovato che sia gli onnivori sia i vegetariani tendono a considerare i vegetariani come leggermente più morali e virtuosi degli onnivori. Tra i vegetariani si contano più donne che uomini.

Chi prova maggiore disgusto nel mangiare carne (in quanto associata alle sofferenze animali)?

In Occidente, questa sensibilità è stata riscontrata particolarmente tra le giovani donne.

A cosa porta l’associazione fra alimento e macellazione?

Può portare a ridurre o eliminare la carne dalla propria alimentazione, ma anche ad usare questo ingrediente in piatti più elaborati, che ne mascherino l’aspetto e il sapore.

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Quali sono gli aspetti che i consumatori di carne tengono in conto quando comprano il prodotto?

  • L’aspetto visivo è uno dei principali indicatori che i consumatori utilizzano per valutare la qualità della carne al momento della vendita. Diverse tradizioni culturali portano i consumatori a preferire colori diversi: alcuni paesi preferiscono ad esempio una carne di maiale relativamente scura, altri la preferiscono chiara.
    Il contenuto visibile di grassi è un altro fattore importante per definire la qualità intrinseca del prodotto. I consumatori complessivamente tendono a preferire le carni più morbide di maiale o bovini, anche se esistono variazioni significative in tutte le regioni geografiche.
  • Il prezzo può indurre i consumatori a scegliere tra carni diverse o evitare totalmente la carne.
  • La possibile contaminazione alimentare, che può influenzare l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della carne, dopo fenomeni preoccupanti, come quello della mucca pazza o dell’influenza aviaria.
  • L’origine. La ricerca suggerisce che i consumatori tendono a preferire carni la cui origine risiede nel proprio paese, rispetto alla carne importata, in parte a causa del fatto che le carni domestiche vengono generalmente percepite  come di qualità superiore a causa dell’etnocentrismo o del campanilismo dei consumatori.
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Le credenze e gli atteggiamenti verso l’ambiente e il benessere degli animali possono influenzare il consumo di carne?

I consumatori del mondo sviluppato possono essere disposti a pagare un po’ di più per le carni prodotte secondo norme che tutelano il benessere animale, anche se le preoccupazioni ambientali e animaliste sono generalmente considerate meno importanti di quelle che sono più direttamente correlate alla qualità della carne,

Cosa ci aiuta a dimenticare le sofferenze animali dietro un pasto a base di carne?

Alcuni meccanismi di socializzazione culturale possono  scoraggiare dal pensare alle proprie scelte alimentari come dannose; per esempio, i libri per bambini e le pubblicità della carne ritraggono di solito gli animali da fattoria come esseri vivaci, simpatici, e anche desiderosi di essere mangiati.

Alcuni fattori affettivi, come i ricordi positivi, influenzano il consumo di carne. Le persone che pensano alla carne come al consumo di un cibo sano, nutriente e sostenibile, tendono a sperimentare meno ambivalenza nel mangiarla.

La credenza religiosa sul dominio dato da Dio all’uomo su tutta la natura, compresi gli animali, può giustificare l’uso alimentare della carne animale?

Si. Quando si pensa ai concetti dell’evoluzione umana o del comportamento carnivoro come fattori  “naturali”, oppure si fa appello a norme sociali o storiche, al bisogno di nutrirsi con cibi ricchi di proteine, oppure si pensa semplicemente al buon gusto dei piatti di carne, si osserva una forte riduzione della tensione morale associata al paradosso della carne.

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Quale è il profilo psicologico del mangiatore di carne?

Gli studi sulla psicologia del carattere hanno suggerito che i valori e gli atteggiamenti degli individui influenzano la frequenza e il comfort con cui le persone mangiano la carne. Chi crede nei valori gerarchici , ad esempio, tende a mangiare più carne, mentre chi sente di avere valori più spirituali tende a mangiarne di meno.

Gli studi hanno scoperto che le persone che sono più aperte all’esperienza tendono a ridurre il consumo di carne e che i vegetariani e i pesco-vegetariani (coloro che mangiano solo verdure e pesce) hanno personalità più aperte.

Altre ricerche hanno indicato che il consumo di carne è correlato con la credenza nel valore delle gerarchie e nella normalità della disuguaglianza. Questo è del resto coerente con la credenza che esistano gruppi dominati da altri (in questo caso, gli animali dominati dall’essere umano).

Inoltre, la ricerca suggerisce che le persone che si auto-identificano come grandi mangiatori di carne preferiscono la destra e l’autoritarismo.

Molte di queste caratteristiche di personalità si sono dimostrate correlate con il disimpegno morale nel consumo di carne. In particolare, gli individui con livelli di disimpegno morale più elevato nel consumo di carne tendono a mostrare livelli inferiori di empatia generale, provano meno sensi di colpa e di vergogna,  appoggiano le teorie basate sui gruppi dominanti e sulla supremazia umana.

Uno studio dettagliato sulle caratteristiche della personalità e sulla dieta negli americani ha trovato che i consumatori di carne sono generalmente più “pragmatici” e “orientati all’attività e all’azione”.

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Ci sono ancora credenze magiche sui poteri dell’animale che si trasferiscono a chi ne mangia il corpo?

Si. Molte culture credono ancora all”idea che “tu sei ciò che mangi”, concetto legato ai riti, alle superstizioni e alla magia, il che può creare la percezione che mangiare la carne conferisca  a chi la mangia gli attributi di personalità dell’animale mangiato.

Come percepiscono i vegetariani i mangiatori di carne?

I mangiatori di carne possono considerare il vegetarianesimo come un rimprovero morale implicito e per questo rispondono spesso in modo difensivo a queste posizioni contro l’uso della carne nell’alimentazione.

Dr. Giuliana Proietti

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Fonte e Immagine:
Psychology of eating meat, Wikipedia
BBC

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