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Il disturbo di ansia sociale (o fobia sociale)

das disturbo d'ansia sociale

Il disturbo di ansia sociale (o fobia sociale)

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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa Tel. 347 0375949
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Psicoterapeuta Sessuologo  Tel. 348 3314908

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Il disturbo d’ansia sociale, chiamato anche “fobia sociale”, è un disturbo d’ansia che riguarda un disagio relativo all’interazione sociale; in particolare le persone che ne soffrono temono di apparire imbarazzate di fronte agli altri e di essere per questo giudicate negativamente (NIH, 2014).

Il soggetto si mostra incapace o impossibilitato a controllare le proprie reazioni emotive in molte situazioni o prestazioni (ad esempio quando mangia o parla in pubblico, quando entra in una stanza dove ci sono già altre persone, quando deve conoscere nuove persone ecc.)

Nei soggetti più giovani, l’ansia sociale si manifesta in particolare a scuola e questa può essere la causa dello sviluppo di una fobia scolastica, specialmente nei bambini, oltre che causa di abbandono scolastico per i più grandi.


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Sintomi

I primi sintomi si avvertono durante il periodo dell’adolescenza, quando il soggetto comincia a confrontarsi più consapevolmente con il mondo esterno ed in particolare con il gruppo dei pari.

L’ansia sociale viene sperimentata come una paura o uno stato ansioso, accompagnato da rossori, difficoltà di respirazione, tremori, sudorazione, tachicardia e nausea, difficoltà di deglutizione, contrazioni muscolari, difficoltà di espressione e di memoria.

Il disturbo può variare nel livello di gravità, da un disagio che può essere gestito, fino a una paura virtualmente disabilitante che influenza più aree  (American Psychiatric Association, 2013).


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Le situazioni che causano ansia sociale

Le persone con disturbo d’ansia sociale di solito sperimentano un significativo disagio emotivo nelle seguenti situazioni:

  • Essere presentati ad altre persone
  • Essere presi in giro o criticati
  • Essere al centro dell’attenzione
  • Essere guardati mentre si fa qualcosa
  • Incontrare persone autorevoli (“persone importanti”)
  • Nella maggior parte degli incontri sociali, specialmente con gli estranei
  • Quando si deve dire qualcosa a turno
  • Nelle relazioni con l’altro sesso
    Ecc.

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Consapevolezza

Le persone con disturbo d’ansia sociale sanno che la loro ansia è irrazionale, ma non per questo riescono a gestire i sintomi, se non con l’isolamento sociale, anche contro i propri desideri di partecipazione e di incontro.

DSM-5

Secondo il DSM-5, (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione),
ci sono alcuni criteri per diagnosticare il disturbo d’ansia sociale:

  • Paura o ansia marcate, relative a situazioni in cui l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri;
    Ad esempio:
    – nelle interazioni sociali (per es. avere una conversazione, incontrare persone sconosciute),
    – quando ci si sente osservati (per es. mentre si mangia, si beve, si frequenta un bagno pubblico)
    – quando si esegue una prestazione di fronte ad altri ( per es. quando si parla in pubblico).
  • Timore di agire in modo errato o manifestare sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (portando la persona a sentirsi umiliata o imbarazzata e al giudizio negativo degli altri);
  • Le situazioni sociali temute provocano paura o ansia, sono evitate o sopportate con paura o ansia intensa;
  • La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia della situazione e sono persistenti (6 mesi o più). Esse causano un disagio clinicamente significativo in ambito sociale, lavorativo, o in altri settori;
  • La paura, l’ansia e gli evitamenti non sono attrìbuibili agli effetti di sostanze o ad altre condizioni mediche.

Negli adulti, questo potrebbe includere un primo appuntamento, un colloquio di lavoro, incontrare qualcuno per la prima volta, essere interrogati o parlare in una classe o in una riunione.

Nei bambini, i comportamenti fobici / evitanti devono manifestarsi in contesti con coetanei, piuttosto che con interazioni adulte, e devono essere espressi in sintomi d’ansia appropriati all’età, come ad esempio il pianto.

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Ansia sociale specifica e generalizzata

In alcuni casi l’ansia sociale è generalizzata, ossia si estende a tutte le situazioni sociali, mentre in casi meno gravi questa sintomatologia può riguardare solamente alcuni particolari ambienti, persone, eventi.

Ad esempio, una persona potrebbe essere perfettamente adattata nelle situazioni lavorative, in cui si sente a suo agio ed invece manifestare sintomi d’ansia nell’approccio con l’altro sesso, o con persone considerate autorevoli, o semplicemente sconosciute.

Un’ansia sociale specifica potrebbe riguardare la paura di parlare in pubblico (solo), mentre le persone con ansia sociale generalizzata sono ansiose, nervose e a disagio in quasi tutte le situazioni sociali.

È molto più comune per le persone con ansia sociale soffrano di ansia sociale generalizzata.

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Prevalenza

Il DSM-5 cita una prevalenza annuale del disturbo d’ansia sociale del 7%,  negli adulti degli Stati Uniti (American Psychiatric Association, 2013). Negli Stati Uniti, studi epidemiologici hanno recentemente definito il disturbo d’ansia sociale come il terzo più grande disturbo psicologico nel paese, dopo la depressione e l’alcolismo.

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Fattori di rischio

Il DSM-5 osserva che i fattori di rischio debbano essere ricercati in alcune caratteristiche di personalità, come l’attenzione alla valutazione sociale, l’aver subito maltrattamenti nell’infanzia, anche da parte dei coetanei.

Sembra inoltre che ci sia anche una base genetica, sebbene si ipotizzi che l’ansia sociale sia un comportamento appreso. (American Psychiatric Association, 2013).  Tra i fattori di rischio fra gli adolescenti è stata identificata l’obesità (ADAA, 2013) poiché gli adolescenti obesi possono sperimentare il rifiuto dei pari e sviluppare l’ansia sociale come comportamento appreso.

Comorbilità nell’ansia sociale

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association, 2013), la comorbilità si verifica con altri disturbi d’ansia, depressione e disturbi da abuso di sostanze. Altri disturbi d’ansia possono accompagnare l’ansia sociale e portare alla depressione, a causa della solitudine, dell’isolamento e dell’incapacità di stabilire contatti sociali.
Le persone possono usare droghe o alcol nel tentativo di ridurre la loro ansia nelle situazioni sociali (NIMH, 2014).

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Impatto dell’ansia sociale sul funzionamento dell’individuo

L’impatto sul funzionamento può essere notevole. Il DSM-5 osserva che la qualità della vita complessiva può essere notevolmente influenzata dal ritiro sociale e dell’isolamento (American Psychiatric Association, 2013).

Diagnosi differenziale

  •  Non confondere la timidezza e l’introversione con l’ansia sociale: esse rientrano infatti nei normali limiti delle caratteristiche della personalità, anche se possono essere interpretate erroneamente come fobia sociale.
  • La timidezza non è una malattia: essa può anche essere una caratteristica gradevole della personalità: si può infatti ritenere la persona timida meno minacciosa e più facile da avvicinare.
  • L’introversione non è una malattia: essa rispecchia una preferenza per le attività solitarie, il pensiero profondo e la contemplazione, la tranquilla solitudine e la compagnia di un piccolo numero di contatti sociali significativi, piuttosto che una grande quantità di contatti superficiali.
  • La depressione può essere il risultato della fobia sociale (così come il ritiro sociale e l’isolamento che spesso accompagnano la depressione possono sembrare caratteristiche della fobia sociale).

 

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Normalizzazione del disturbo d’ansia

La maggior parte dei soggetti che soffrono di questo disturbo non giunge in terapia, ma conserva il segreto, soffrendo in silenzio. La persona tende a convincersi, e a convincere gli altri, di non avere piacere a partecipare alle situazioni sociali, per disinteresse, o perfino per arroganza.

Il disturbo è spesso sottostimato o “normalizzato” con la definizione di ‘timidezza’ e per questo può accadere che peggiori con l’insorgenza di complicanze, come l’abuso di alcolici, la dipendenza da sostanze, comportamenti antisociali, attacchi d panico, episodi depressivi ecc.

Trattamento per il disturbo d’ansia sociale

La terapia cognitivo-comportamentale può ridurre i sintomi della fobia sociale. La tecnica dell’esposizione graduale prevede di esporsi gradualmente alle situazioni che provocano ansia,  associando lo stimolo temuto con una risposta di rilassamento o indifferenza. Questa tecnica è conosciuta anche come desensibilizzazione sistematica ed è un trattamento considerato molto efficace per le fobie, comprese le fobie sociali. (NIMH, 2014).

Dr. Giuliana Proietti

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ASPETTI CLINICI

Il disturbo d’ansia sociale può essere superato, anche se richiede impegno e motivazione. Tranne rare eccezioni, tutti possono fare progressi contro l’ansia sociale, usando il tipo più appropriato di terapia cognitivo-comportamentale e specifiche tecniche di rilassamento e di ipnosi.

Nel nostro Studio professionale abbiamo da diversi anni messo a punto un programma terapeutico di successo per il disturbo d’ansia sociale, in grado di fornire delle strategie per migliorare le proprie risorse e potenzialità, imparando a riconoscere le emozioni e a gestirle. 

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