I trans non più persone malate in Francia

I trans non più persone malate in Francia
Dr. Giuliana Proietti
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Roselyne Bachelot, ministro della salute, lo aveva promesso lo scorso maggio ed ora il decreto è stato pubblicato (mercoledì scorso) sulla Gazzetta ufficiale francese. La Francia diventa così il primo paese al mondo a fare il grande passo: i transessuali non saranno più considerati malati di mente ed i “disturbi di identità di genere” non rientreranno più, oltralpe, nella lista dei disturbi psichiatrici. (Si stima che i trans in Francia siano 40-60.000 persone).
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Come si sa gli psichiatri, per diagnosticare le malattie, usano il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), nel quale trovano posto i così detti “disturbi dell’identità di genere”.
Secondo il DSM-IV, i criteri diagnostici per identificare il disturbo dell’identità di genere sono i seguenti:
- Il soggetto si identifica in maniera intensa e persistente con individui di sesso opposto (a quello anagrafico)
- Questa identificazione non deve essere semplicemente un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall’appartenenza al sesso opposto (a quello anagrafico).
- Deve esserci l’evidenza di una condizione di malessere persistente o di estraneità riguardo al proprio sesso anagrafico.
- L’individuo non deve presentare una condizione di intersessualità (es. sindrome di insensibilità agli androgeni o iperplasia surrenale congenita)
- Deve esserci un disagio clinicamente significativo o compromissione in ambito sociale, lavorativo e nelle relazioni interpersonali.
Bene: in Francia tutti questi criteri sono ormai fuori legge.
Il problema resta quello del cambiamento dello stato civile: anche la Francia infatti, come l’Italia, impone a chi desidera cambiare stato civile sulla propria carta d’identità di sottoporsi ad un intervento chirurgico: si stima però che circa la metà dei transessuali non desideri assolutamente subire questo intervento.
Fonte: Le Figaro
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