Timida da quando era bambina – Consulenza online

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Salve, sono Deby, una ragazza di 21 anni, e vorrei alcuni consigli sulla mia situazione. Sono consapevole di essere timida sin da quando ero bambina; all’asilo e alle elementari faticavo ad esprimermi con compagni e insegnanti, avevo paura a socializzare, avevo anche paura ad andare a scuola perchè sapevo che venivo derisa per il mio comportamento riservato e schivo. Gli insegnanti, invece di aiutarmi peggioravano la situazione insistendo perchè parlassi, e dicendomi: perchè non parli, ti manca la lingua? In questo modo mi sentivo ancora peggio perché mi sentivo come se avessi un problema grave. Con gli amici non avevo grandi problemi a confrontarmi, peró cercavo di evitare chi temevo, e spesso subivo scherni da parte dei compagni piú estroversi. A casa invece ero più estroversa, mi esprimevo, anche se con i parenti tendevo ad essere sempre meno loquace che con i genitori. Crescendo arrivó poi il periodo dell’adolescenza, i primi amori e le prime compagnie; qui la mia timidezza si verificava con i ragazzi, soprattutto all’inizio di una storia, perchè tendevo ad ammutolirmi e ad aspettare che facessero loro la prima mossa. Non ho mai avuto difficoltà a piacere, perchè sono una bella ragazza, peró il mio avere poco carattere mi ha sempre reso facile preda di prese in giro nei rapporti, come se io non mi accorgessi di niente, e invece vedevo e sapevo tutto, avevo solo paura di dire le cose come stavano.
Questa paura di esprimere il mio parere era forte soprattutto a scuola, perchè apparivo insignificante e stupida, anche se sapevo le cose di più delle persone che avevano parlantina. Nonostante questo lato del mio carattere, ho sempre avuto amici e ragazzi, però mi sentivo sempre limitata , non andavo più in là di altri miei amici, e mi sono sempre sentita inferiore e immatura, come se non potessi farcela mai. Ora mi trovo sulla soglia del diventare una donna, ho un ragazzo stabile che mi ama e mi aiuta in tutto, un rapporto buono con i genitori e degli amici che mi vogliono bene. Il mio problema della timidezza non è però sparito e mi penalizza molto in ambito lavorativo, in quanto ho paura perfino di chiamare un datore di lavoro per cercare lavoro; mi sento come se non fossi all’altezza del lavoro che voglio fare, come se ci fosse sempre qualcuno migliore di me. Ho paura di ricevere critiche, ho paura che mi dicano che non valgo nulla e ho paura di non trovare lavoro a causa della mia timidezza. Le persone che mi stanno accanto cercano di sostenermi e di aiutarmi ma il senso di inadeguatezza e di inferiorità che mi sento dentro non passa. Ringrazio chi mi risponderà.
Cordiali saluti.
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A33/A10
Gentile Deby,
La prima cosa da fare, per risolvere i problemi, è sciogliere i nodi, dividere le cose che si sono inopportunamente intrecciate, fare chiarezza. Nel suo caso, la mancanza di autostima si è intrecciata con la timidezza, tanto che una è divenuta sinonimo dell’altra, ma le cose in realtà non stanno così.
Una persona timida parte infatti con un certo livello di insicurezza personale, che la porta a sentirsi inferiore agli altri, inadeguata alle situazioni, incapace di comportarsi con scioltezza nelle situazioni sociali. Per questo si prepara il doppio o il triplo degli estroversi, quando deve fare qualcosa, è attenta all’umore e alle aspettative di chi la deve giudicare, è sensibile ai giudizi negativi e alle critiche.
Questo, abbiamo detto, in partenza. Poi però vi sono anche i successi personali, le sfide superate, gli obiettivi raggiunti (nonostante tutto, anche lei ne avrà avuti…)
Ecco, l’autostima nasce da qui: dalla capacità di riflettere quotidianamente sulle cose positive che si sono ottenute per un tempo almeno uguale a quello che ogni giorno si passa ad autocriticarsi.
Da questo, e solo da questo, scaturisce l’autostima e la sicurezza di sé.
Nel caso (improbabile!) che niente, ma proprio niente, le sia andato bene nella vita, il segreto è dunque quello di cominciare a porsi degli obiettivi, prepararsi bene per raggiungerli e, una volta raggiunti, cominciare ad infilare la propria collana di “perle”.
Cari saluti e auguri.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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