Ti senti socialmente escluso? Ehm… Prova a stringere un orsacchiotto!

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L‘esclusione sociale ci rende tristi e ci fa stare male. Purtroppo però, questo crea un circolo vizioso perché se siamo giù di morale, siamo poi meno propensi a impegnarci nei rapporti sociali, e quindi abbiamo meno probabilità di stringere nuovi legami con gli altri. Un nuovo studio documenta un modo efficace per rompere questo ciclo: le persone che si sentono escluse dovrebbero stringere, ehm… Un orsacchiotto. Non stiamo scherzando 😉

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Attraverso due studi, Kenneth Tai e colleghi hanno spinto alcuni partecipanti al loro studio a sentirsi socialmente esclusi, sia dando loro un feedback negativo su un questionario di personalità (“Sei il tipo che si ritroverà solo nella vita”) o escogitando un disagio creato in seguito ad un’attività di gruppo con altri partecipanti (“Mi spiace dirtelo, ma nessuno ti ha scelto come collega per fare questo lavoro”). Altri partecipanti hanno ricevuto un feedback più incoraggiante (per esempio: “molte persone ti hanno scelto per far parte del loro gruppo”).

Successivamente, tutti i partecipanti hanno dovuto valutare quello che gli è stato presentato come un “prodotto di consumo”, cioè un orsacchiotto di 80 cm, dal pelo lungo. Alcuni dei partecipanti hanno toccato direttamente l’orsacchiotto, altri lo hanno valutato a distanza.

I ricercatori erano interessati a scoprire se le persone che si sentivano socialmente escluse erano disponibili ad offrirsi per nuovi esperimenti in futuro, se avevano desiderio di condividere dei soldi con un’altra persona per fare un gioco economico (entrambi questi atteggiamenti sono stati considerati sintomi di comportamento pro-sociale). Soprattutto però, i ricercatori volevano capire se l’aver toccato un peluche produceva qualche differenza in questi comportamenti.

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La conclusione è stata la seguente: toccare un peluche ha un’influenza positiva. I partecipanti socialmente esclusi che hanno avuto la possibilità di toccare l’orsacchiotto infatti, con maggiore probabilità si sono offerti nuovamente come volontari per  futuri esperimenti e hanno condiviso una cifra maggiore con l’altro partecipante. Al contrario, toccare il teddy bear non ha provocato alcuna differenza nel comportamento dei partecipanti che non si sentivano socialmente esclusi.

Toccare l’orsacchiotto ha migliorato dunque il comportamento prosociale dei partecipanti esclusi, aumentando la loro esperienza di emozioni positive. I ricercatori hanno testato questo elemento, chiedendo ai partecipanti di spiegare la loro decisione sulla condivisione dei soldi nel gioco economico. I partecipanti esclusi che avevano toccato il peluche hanno espresso frasi di questo tipo: “Non ho al momento urgente bisogno di soldi e poiché penso che ricevere del denaro sia sempre una piacevole sorpresa, anche se non conosci la persona che te lo dà, mi auguro che quel denaro possa essere utile alla persona che lo riceve”.

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Perché mai toccare un orsacchiotto, quando si è soggetti adulti più che svezzati? Forse il risultato ottenuto potrebbe avere a che fare con il legame tra calore emotivo e fisico. Una precedente ricerca aveva mostrato che le persone socialmente escluse tendono a sentire la temperatura della stanza più fredda e a fare delle docce (o bagni) con temperatura dell’acqua più calda. Ci sono anche altri collegamenti evidenti con ricerche che mostrano i benefici emotivi e fisici del contatto con gli animali domestici (si pensi alla pet therapy). Infine, il risultato ottenuto nella ricerca potrebbe avere a che fare con l’antropomorfizzazione dell’orsacchiotto, percepito come umano. Il contatto fisico infatti può aumentare i livelli di ossitocina, un ormone coinvolto nei sentimenti di fiducia e di vicinanza sociale: forse toccare il teddy bear produce un effetto simile.

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Tai e colleghi hanno detto che ci sono ancora molte strade da esplorare per la ricerca futura: toccare una coperta morbida può dare gli stessi benefici osservati in questo studio? E cosa avviene se l’orsacchiotto è di plastica (quindi conta più l’aspetto o il calore che emana l’oggetto?). Inoltre: si otterrebbero gli stessi effetti in una cultura che non tende, come la nostra, ad antropomorfizzare gli orsacchiotti?

“Spesso, può essere difficile rinnovare i legami di affiliazione con altre persone, quando ci si sente socialmente esclusi da altri”, hanno concluso i ricercatori. “Nelle situazioni difficili in cui le persone devono ricostruire i rapporti con gli altri dopo essere state respinte, potrebbe essere utile scegliere di cercare conforto nella comodità di un orsacchiotto.”

Fonte:

Tai, K., Zheng, X., and Narayanan, J. (2011). Touching a Teddy Bear Mitigates Negative Effects of Social Exclusion to Increase Prosocial Behavior. Social Psychological and Personality Science, 2 (6), 618-626 DOI: 10.1177/1948550611404707  via Feeling socially excluded? Try touching a teddy bear (seriously), BPS

Dunque… Avete già deciso cosa regalarvi per Natale? 😉

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