Timidezza e uso di Internet

Timidezza e uso di Internet
Nell’ambito del rapido sviluppo della società moderna, l’uso di Internet è diventato un’attività importante nella vita quotidiana dei giovani di tutto il mondo ( Gómez et al., 2017).
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Le caratteristiche di Internet fanno sì che la Rete offra continue e significative opportunità di crescita e miglioramento per gli adolescenti, anche se l’uso di Internet è da considerarsi un’arma a doppio taglio: se utilizzato in modo ragionevole (come la ricerca bibliografica, le videochiamate e così via), fornisce comodità e connessione, mentre l’uso irragionevole della rete (come i giochi online e così via) può causare problemi ai giovani e portarli a sperimentare una serie di comportamenti problematici che possono avere un impatto negativo molto grave sulla salute fisica e mentale.
La relazione tra timidezza e comportamento problematico in rete
Nell’ambiente online, le persone generalmente rispettano determinate regole sociali. Tuttavia, in questo contesto, alcune persone possono dimostrare comportamenti che si discostano da queste norme sociali, utilizzando Internet in modo sbagliato (gioco compulsivo su Internet, cyberbullismo e così via) giochi online.
La timidezza è un tratto della personalità che comprende un tipo di inibizione o disagio mostrato dagli individui in alcune situazioni interpersonali che influenza in modo significativo la loro partecipazione alle attività ( Henderson e Zimbardo, 2001 ; Lo Coco et al., 2018 ).
Gli studi hanno rilevato che gli individui timidi rappresentano il 48% del campione totale ( Heiser et al., 2003 ). Inoltre, uno studio di Lei e Zhang (2002) ha scoperto che la timidezza era una variabile significativa nel predire il bullismo: infatti i timidi di solito dimostrano un maggiore evitamento sociale, che può rendere più difficile per le altre persone accettarli e quindi, per compensazione, diventano dei bulli (Ren et al., 2018).
Negli ultimi anni, la ricerca ha identificato una relazione tra timidezza e comportamento problematico nella rete. Secondo il modello ACE di Young (1999), le caratteristiche dell’anonimato, della convenienza e dell’evasione online potrebbero aiutare le persone timide a ridurre il disagio nelle interazioni reali e potrebbero migliorare le loro abilità sociali attraverso i social network, imparando a costruire buone relazioni con gli altri.
Inoltre, secondo la teoria del rinforzo, i miglioramenti nella tecnologia possono far sentire un individuo psicologicamente soddisfatto del suo agire online, e quindi permettergli di evitare o eliminare il disagio causato dalla vita reale.( Lei e Zhang, 2002 )
I meccanismi della timidezza e del comportamento problematico in rete
La solitudine è una conseguenza negativa della timidezza e le due sono significativamente correlate positivamente ( Aydin et al., 2013 ).
La solitudine è un’esperienza emotiva negativa, e si verifica quando la qualità e la quantità delle relazioni sociali che un individuo si aspetta differiscono significativamente dalla situazione reale.
Alcuni studi hanno direttamente evidenziato che la timidezza è un prerequisito per la solitudine ( Zambarano, 2001).
A causa della mancanza di abilità sociali e di supporto sociale, gli individui timidi tendono a creare ostacoli nella loro interazione con gli altri, esibendo comportamenti di rifiuto, che portano poi facilmente alla solitudine.
Le persone sole sono più inclini a utilizzare i social network per regolare le emozioni negative e per compensare le loro scarse capacità sociali nella vita reale.
Diversi studi hanno scoperto che la solitudine innesca un aumento dei livelli di comportamento online ( Hamburger e Ben-Artzi, 2003 ; Sahin, 2012 ; Feng et al., 2018 ).
Indulgere in Internet per lunghi periodi di tempo contribuisce a ridurre notevolmente la comunicazione di un individuo con gli altri nella vita reale e lo scambio di emozioni autentiche può diventare meno comune. Inoltre, le persone socialmente isolate hanno maggiori probabilità di essere insoddisfatte delle loro relazioni esistenti e di percepire i comportamenti neutri degli altri come aggressivi, il che può portare a mettere in atto comportamenti di cyberbullismo (Olenikshemesh et al., 2012 ).
È stato riscontrato che sia la timidezza che il comportamento problematico della rete mostrano differenze di genere. Studi precedenti hanno dimostrato che i livelli relativi di timidezza delle ragazze sono significativamente più alti di quelli dei ragazzi ( Liu et al., 2012 ).
Sherer (1997) ha ipotizzato per primo che gli uomini avrebbero avuto maggiori probabilità di essere dipendenti da Internet rispetto alle donne. Da allora, i livelli di dipendenza da Internet dei ragazzi sono risultati significativamente più alti rispetto a quelli delle ragazze ( Zhang et al., 2011).
Rispetto alle ragazze, i ragazzi hanno più esperienza nei giochi online ( Zhang et al., 2014 ) e una motivazione più forte rispetto a tale attività. Allo stesso tempo, anche i livelli di cyberbullismo dei ragazzi sono significativamente più alti di quelli delle ragazze ( Shou e Chen, 2015 ).
Inoltre, alcuni studi hanno esplorato il genere come variabile moderatrice e hanno scoperto che le relazioni tra timidezza e solitudine/evitamento sociale, sicurezza psicologica e comportamento problematico di Internet erano moderate dal genere ( Xie JL et al., 2015 ; Zhou e Liu, 2015 ; An, 2017 ).
Dr. Walter La Gatta
Fonte:
The Effect of Shyness on Adolescent Network Problem Behavior: The Role of Gender and Loneliness, Frontiers
Foto di Niek Verlaan da Pixabay
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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