Come ci considerano i familiari e le persone care

Come ci considerano i familiari e le persone care
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Una ricerca ha scoperto che gli amici e le persone care che ci circondano pensano che noi siamo molto meno nevrotici e più seri di quanto noi in genere riteniamo.
Spesso, ripensando a quanto abbiamo fatto o detto salutando un amico o un parente, ci viene in mente una frase che avremmo potuto evitare, un gesto che potrebbe aver mostrato all’altro le nostre debolezze… Eppure, la ricerca psicologica ci mostra che gli altri non sono così attenti a rilevare le difficoltà che sentiamo di avere.
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Lo psicologo estone Juri Allik ha condotto, insieme ai suoi collaboratori, una ricerca in tutta Europa. I Paesi interessati sono stati: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia e Germania (Allik et al., 2010). La ricerca si è basata su un questionario relativo a ciò che le persone pensano di sé stesse e a ciò che le persone care pensano di loro.
Le dimensioni considerate sono le seguenti: estroversione, nevrosi (problemi psicologici), apertura mentale, abilità sociali, coscienziosità (capacità di raggiungere gli obiettivi).
Malgrado la ricerca abbia interessato persone di diverse culture, i risultati sono stati simili ovunque.
Le conclusioni sono le seguenti:
- Le persone sono giudicate meno nevrotiche di quanto esse pensino di sé stesse. Questo significa che all’esterno appariamo meno ansiosi, depressi o preoccupati di quanto pensiamo.
- Le persone vengono giudicate più coscienziose di quanto esse pensano di sé stesse. In altre parole, le persone tendono a ritenere che noi abbiamo un livello di competenza e di auto-disciplina perfino più elevato del loro.
- Le persone sono giudicate con un’apertura mentale minore rispetto a quanto esse pensano di sé stesse, a livello di creatività, fantasia, nuove idee, ecc.
- Quanto a capacità relazionali ed estroversione i pareri erano in genere concordi.
Per escludere che vi sia qualcosa di insolito nei belgi, cechi, estoni o tedeschi, Allik e colleghi hanno esaminato dati simili presi da 29 culture, compresi gli Stati Uniti, Giappone, India e Burkina Faso (Africa occidentale). Non sono emerse differenze sostanziali.
Le conclusioni dello studio sono dunque queste: le persone, in tutto il mondo, condividono la stessa tendenza a vedere sé stessi come più nevrotiche di quanto le valutino amici e familiari. Forse invece peccano di ottimismo quando pensano che gli altri li apprezzino per l’apertura mentale e la capacità di aprirsi a nuove idee o a nuove esperienze: in questo caso gli altri ci sottovalutano un po’.
I ricercatori concludono che, in media, i nostri amici e le persone care ci vedono esattamente come ci vediamo noi, anche se ci danno dei voti migliori di quelli che ci daremmo noi stessi riguardo ai problemi psicologici e alla preoccupazione di fare bene, mentre ci valutano meno ottimisticamente riguardo alla capacità di avere nuove idee, di fare nuove esperienze.
Fonte: PsyBlog
Dr. Walter La Gatta
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