La mamma di Mutolina – Consulenza online
TERAPIE ONLINE
sono la mamma di una bambina di 7 anni che presenta buona parte delle caratteristiche del mutismo selettivo. Fin dall’asilo ha sempre avuto difficoltà a relazionarsi con gli altri (bambini e maestre) e riesce ad instaurare relazioni verbali solo con pochissimi eletti (oltre alla cerchia strettamente familiare). Il problema è esploso con l’ingresso a scuola . Siccome è entrata direttamente in seconda (le abbiamo fatto fare la primina) si è trovata ad affrontare maggiori difficoltà di inserimento e le maestre si sono dette preoccupate del fatto che non risponde alle domande, non legge le letture, non partecipa attivamente alle lezioni e ai giochi. Sebbene sia entrata in una classe di bambini davvero adorabili e affettuosi (dove è stata soprannominata “mutolina”) è riuscita a stringere rapporti stretti solo con poche bambine, in particolare con una con la quale riesce a chiacchierare in modo “normale” e che lei ricerca sempre anche ora che la scuola è finita.
Avevo iniziato anche con una terapia psicologica ma non sono stata molto convinta dalla psicologa per cui ho abbandonato dopo due sedute. Sto leggendo diversi libri e sto cercando di osservare in modo critico il mio comportamento, il suo comportamento, le sue reazioni; durante l’anno ho cercato di creare delle situazioni per aiutarla a sbloccarsi (invitando prima una amichetta a casa, organizzando uscite al parco con alcune amichette, inivitando a casa tutte le bambine della classe) e devo dire che queste iniziative hanno avuto successo. Però ho notato che anche se riesce ad instaurare un livello elevato di confidenza con un bambino (in genere le serve più di un’ora per “sciogliersi”) se lo rivede anche solo il giorno dopo non lo saluta nemmeno. Questo è successo addirittura anche con la sua amichetta preferita: è bastato non vederla per due settimane e già nel rivedersi lei era tutta chiusa mentre l’amichetta la abbracciava e sbaciucchiava felice. Grazie all’amichetta è riuscita ad andare anche in una ludoteca (dove prima non c’era stato verso di farla andare da sola e dove ancora adesso se non c’è l’amichetta non vuole andare) ma mi hanno detto che a volte lei la usa come tramite per comunicare (anche a scuola era così). Ora che si prospetta per la nostra famiglia un trasferimento in una città diversa con la prospettiva di cambiare classe e lasciare l’amichetta sono davvero preoccupata e non so davvero che cosa posso fare per farla uscire dal suo riccio. Mi mette tanta tristezza vederla così silenziosa spero di ricevere qualche consiglio utile per aiutarla. Grazie
A24
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Gentile signora,
Questo trasferimento proprio non vi voleva, ma del resto nella vita non è possibile programmare tutto.
Penso che ciò che sta facendo per sua figlia sia positivo e, almeno per il momento, riterrei inutili i colloqui della bambina con la psicologa, che non farebbero che accrescere il suo senso di “diversità” dalle altre compagne.
Non si preoccupi se la sua bambina ha legato solo con un’amichetta e se la “usa” per comunicare con gli altri: evidentemente sua figlia sta intelligentemente cercando di trovare un mezzo per esprimersi, viste le sue difficoltà. Lasci che sua figlia conquisti la sicurezza di sé, sperimenti e infine scopra in che modo le viene più facile relazionarsi con gli altri.
Lei dovrebbe, al momento, limitarsi ad organizzare per sua figlia situazioni sociali, sostenendo la bambina, incoraggiandola, complimentandosi con lei ogni volta che c’è un successo e trascurando gli eventuali insuccessi.
Cerchi però di rimanere sullo sfondo, lasci che sua figlia si senta libera di agire ed anche di sbagliare: non diventi opprimente, non le trasmetta la sua ansia. Tutte le madri vorrebbero dei figli sicuri di sé, socievoli, aperti: la sua bambina al momento non è così, ma impegnandosi nel modo giusto, lei potrà aiutarla moltissimo e vedrà che, prima o poi, anche sua figlia riuscirà a “fiorire”, come è giusto che sia.
Tenga inoltre presente che a volte qualche colloquio di sostegno psicologico può essere molto di aiuto ai genitori dei bambini con mutismo selettivo, perché la situazione di ansia in cui vivono è talmente elevata che può a volte consumare tutte le loro risorse, togliendo a se stessi e alla loro famiglia il supporto di cui avrebbero bisogno.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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