La meditazione per gli adolescenti

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La meditazione “mindfulness” (consapevolezza) viene ormai pubblicizzata ovunque come il nuovo yoga, la risposta allo stress, l’alternativa allo Xanax. Ma cosa è realmente e come si pratica?

Jon Kabat-Zinn, il padre riconosciuto della mindfulness contemporanea, oltre 30 anni fa ha sviluppato questa pratica di meditazione nota come Mindful Based Stress Reduction (MBSR). La sua definizione di consapevolezza è semplicemente il “prestare attenzione in un modo particolare: fatto di proposito, nel momento presente e senza giudicare.”

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Questa pratica inizia prestando attenzione alla respirazione, per concentrarsi sul qui e ora, allontanandosi dai pensieri e dalle emozioni disturbanti, in modo da poterli osservare senza reagire immediatamente.

Negli ultimi anni questa pratica è stata usata anche sugli adolescenti, soprattutto per trattare ansia e depressione.

Si inizia partendo dal respiro:  la sensazione di espansione del torace nell’inspirazione, la quiete tra l’inspirazione e l’espirazione, il riposo nello spazio tra i respiri. Questo spazio deve essere considerato come uno spazio tranquillo, che è e rimarrà sempre con noi: quando siamo tristi, arrabbiati, eccitati, felici, frustrati il respiro sarà sempre con noi e ci darà una sensazione di consapevolezza.

Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
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Con il tempo si impara ad osservare anche i propri pensieri e sentimenti, senza reagire, senza giudicare, e la cosa più importante è iniziare a scegliere i propri comportamenti con maggiore consapevolezza.

La riduzione dello stress e l’autoaccettazione sono due dei principali vantaggi della mindfulness, i cui benefici sono particolarmente importanti durante gli anni dell’adolescenza.

Praticare la meditazione può, infatti, essere un modo efficace per gestire stress e ansia e può anche essere usato come tecnica di rilassamento per il disturbo da attacchi di panico. Questa tecnica di meditazione può infatti aiutare a rallentare il flusso di pensieri negativi, a lasciar andare la negatività e a calmare la mente e il corpo.

La ricerca, che ha tenuto conto di gruppi di età, sesso e confini geografici, ha dimostrato quanto potente sia questa  pratica. La meditazione consapevole aiuta le persone, in particolare quelle che soffrono di ansia o depressione, che spesso si preoccupano del passato o del futuro, invece di concentrarsi sul momento presente.

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Quando si inizia a meditare per la prima volta, si potrebbe rimanere sorpresi di quanto possa essere difficile sedersi in silenzio ad ascoltarsi, ma poi con il tempo diventa un piacevole esercizio di calma interiore. Ecco qualche consiglio per cominciare:

  • Trovare una posizione comoda. Molte persone si siedono sul pavimento con le gambe incrociate e la colonna vertebrale ben distesa. C’è chi preferisce stare seduto con le gambe distese, in posizione verticale su una sedia o sdraiato sulla schiena. L’importante è trovare una posizione comoda, che permetta di non essere distratti dal proprio corpo, ma non troppo comoda così da perdere il controllo sul proprio corpo e scivolare nel sonno. Si può cambiare posizione in qualsiasi momento se ci si sente a disagio o si sviluppano crampi muscolari.
  • Portare la propria consapevolezza sul presente. Una volta che si è seduti comodamente in una zona tranquilla, si concentra la propria attenzione su di se. Si chiudono gli occhi e si inizia a respirare. Fare attenzione al modo in cui si respira, ma non cercare di cambiarlo; questo aiuterà a portare la propria consapevolezza al momento presente. Se si nota che la propria mente divaga, riportare l’attenzione sul respiro.
  • Riconoscere i pensieri. Inizialmente, praticare la meditazione può aumentare i sentimenti di ansia o autocritica. Lo sto facendo bene? Cosa dovrei fare? Piuttosto che cercare di sopprimere questo dialogo interiore, occorre riconoscerlo e aspettare che se ne vada. Questo aiuterà a convivere con pensieri scomodi, senza rispondere o reagire. Nel tempo ci si potrebbe sentire meno ansiosi e provare una maggiore pace interiore.
  • Terminare la meditazione. Quando la meditazione sembra completa o si è raggiunto il tempo stabilito, aprire gli occhi. Uscire gradualmente dalla meditazione allungando delicatamente il corpo. Se si è preoccupati di superare il tempo stabilito, considerare l’utilizzo di una sveglia o di un timer.

    La tecnica potrebbe richiedere un po’ di pratica prima di dare i suoi effetti.

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La meditazione può essere eseguita in qualsiasi momento della giornata. Si potrebbe, ad esempio, scoprire che meditare al risveglio aiuta a ridurre l’ansia mattutina, o forse scoprire che meditare la sera permette di riposare meglio. L’importante è trovare, all’interno della giornata, il momento migliore per meditare.

Per meditare occorre trovarsi in un luogo dove non sarà possibile distrarsi o essere interrotti da persone, animali domestici o telefoni. Togliere le scarpe, gioielli pesanti o gli indumenti limitanti. L’obiettivo è meditare in uno spazio il più tranquillo e confortevole possibile.

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