La teoria del flusso afferma che se le persone intraprendono attività che sono significativamente al di sotto del loro livello di abilità, corrono il rischio di annoiarsi.
Fattori interni
È importante notare che anche i fattori interni giocano un ruolo decisivo: qualcuno può trovarsi in una situazione che non presenta novità, sfide o eccitazione ed essere ugualmente sereno e allegro. D’altra parte, ci si può trovare in un posto pieno di cose nuove da fare e sperimentare, e sentirsi comunque annoiati. Le persone che non si annoiano facilmente sono quelle che amano osservare l’ambiente che le circonda, studiare le azioni e le reazioni degli organismi viventi, ivi compresi naturalmente anche gli esemplari del genere umano… Altri invece facilmente cadono nella noia e per questo tendono ad essere sempre impegnati in varie attività. Tra questi ultimi soggetti si trovano i così detti sensation seekers, cioè coloro che cercano di avere sempre intorno a sé un elevato livello di stimolazioni (Gray e Wilson, 2007) per stare bene.
Noia e riluttanza
La noia e la riluttanza sono entrambe causate dalla mancanza di impegno in un’attività interessante. Tuttavia, la noia è diretta all’attività corrente, mentre la riluttanza è diretta principalmente a un’attività futura o immaginata. Ad esempio, ci si può sentire riluttanti al pensiero di fare una lavatrice, una traduzione, una passeggiata. La riluttanza può anche presentarsi quando si sta svolgendo un’attività molto piacevole e il pensiero di dover porre fine a questa attività produce malessere, ma non noia.
Noia e insoddisfazione
Le persone possono annoiarsi, occasionalmente o frequentemente, e accettare questa condizione come una parte inevitabile della vita. La maggior parte delle persone ha in effetti aspetti del proprio lavoro e della propria vita personale a cui si sente meno interessata. In questo caso è il senso di insoddisfazione personale a produrre la noia, e non viceversa.
Nella definizione di A. Clancier (1977), la noia è caratterizzata da un’attesa vaga di qualche cosa e dalla incapacità di tollerare questa attesa. Malgrado il senso di insoddisfazione e di infelicità che produce, la noia non alimenta la ricerca di stimoli diversi, per soddisfare altri desideri: nello stato di noia essi non vi sono desideri identificabili.
Curiosità e Interesse assenti in caso di noia
La curiosità e l’interesse per l’ambiente esterno vengono a mancare quando c’è la noia e la persona manifesta uno scarso livello di attivazione dell’organismo, carenza di reattività e vigore, apatia. In genere si tratta di un’emozione transitoria, che lascia un senso di scontentezza, di frustrazione, di vuoto.
Clinica della Timidezza
si occupa del benessere delle persone timide e ansiose
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L’ambiente esterno
Correale (2006) propose di definire la noia come “l’esperienza soggettiva di una mancanza, parziale o totale, di autenticità nei rapporti”. Gli oggetti e le persone vengono percepiti infatti dalla persona annoiata come smorti, opachi, poco vitali e non vivificanti, al punto che, secondo questo autore “ si potrebbe pensare alla noia come a una sorta di rimprovero mosso agli oggetti, per essere troppo smorti, spenti, sempre uguali, e che questo rimprovero nasca dal fatto che la persona annoiata si sente perseguitata da una mancanza di autenticità o in se stessa, o nelle sue relazioni significative”.
L’oggetto che la persona vede intorno a sé è insomma sempre deludente per la persona annoiata, perché l’aspettativa è massima e, in larga parte, irrealistica(Correale, 2006).
Adolescenti
Gli adolescenti provano un transitorio, ma caratteristico, disinteresse nei confronti del mondo, con disturbi dell’umore e alterazione degli affetti, chiusura in se stessi, manifestazioni di tristezza. La noia negli adolescenti può essere preoccupante in quanto porta con sé difficoltà di concentrazione che poi si palesano nel rendimento scolastico.
Altri comportamenti dettati dalla noia possono riguardare gesti estremi e preoccupanti, fra gli adolescenti, come il ricorso a gesti autolesionisti, per cercare di ritrovare un proprio nucleo di vitalità osservando il sangue che sgorga da una ferita, oppure a causa del dolore corporeo provocato da un taglio (self-cutting) (Pestalozzi, 2008; Rossi Monti & D’Agostino, 2009).
Ugualmente preoccupanti sono, fra i giovanissimi, i comportamenti dettati dal gruppo, che desidera combattere tristezza e noia attraverso l’invenzione di qualcosa di straordinario, che possa portare “oltre”, alla ricerca di stimoli e di eccessi che permettano di superare il peso della noia che i ragazzi percepiscono.
Antidoti alla noia
Data l’alta variabilità individuale, le “stimolazioni” per superare la noia devono ovviamente rispecchiare gli interessi, i bisogni e i desideri delle persone, per essere realmente tali. Wijnand van Tilburg e Eric Igou (2011) hanno scoperto che le persone che in genere si annoiano facilmente ottengono punteggi molto elevati nella cosiddetta “predisposizione alla ricerca di sensazioni eccitanti”. Questo potrebbe anche spiegare la relazione che c’è tra propensione alla noia e comportamenti aggressivi, come rabbia e ostilità. Antidoti naturali alla noia sono in effetti dati dall’incremento del rischio e dall’imprevedibilità di alcuni comportamenti, che permettono di occupare il tempo e di valorizzare il proprio livello di creatività, ricercando stimoli e situazioni del tutto nuove.
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Non è necessariamente un male
Va detto che la noia non è un male del nostro tempo, ma è sempre esistita: questa emozione veniva spesso descritta utilizzando il termine “accidia”, derivante dal greco classico e che indica negligenza, indifferenza, mancanza di cure e di interesse per qualcosa, come per sé stessi. Il termine accidia evoca anche lo scoraggiamento, la tristezza e la svogliatezza dell’essere umano di fronte alle sfide della vita.
L’effetto della noia: lo sbadiglio
È un atto respiratorio riflesso, cioè involontario, che viene scatenato dalla noia, ma anche da fame e sonno. Durante lo sbadiglio si apre la bocca, contraendo i muscoli del viso, alzando la glottide, liberando il passaggio dell’aria in trachea, contraendo i muscoli costali, provocando così il sollevamento e l’allargamento della cassa toracica e la distensione del diaframma. L’espirazione dell’aria fa tornare alla posizione iniziale, con la rapida espulsione dell’aria immessa.
Si ritiene che lo sbadiglio sia un mezzo con il quale l’organismo cerca di reagire a uno stato di torpore, per riacquistare una condizione di vigilanza, grazie al maggiore afflusso di ossigeno nel sangue, che poi viene diretto al cervello.
Tipi di noia
Si possono distinguere diversi tipi di noia. La “noia situazionale”, si verifica quando ci si trova in una situazione in cui semplicemente non c’è molto da fare o sperimentare. Ciò che ci manca è qualcosa di interessante a cui pensare (ad esempio, quando ci si trova in una sala d’attesa senza nulla da fare). La “noia forzata” si ha quando ci si coinvolge in un’attività che richiede uno sforzo mentale verso qualcosa che non è coinvolgente o interessante, e il doverlo fare impedisce di fare altre cose più piacevoli (esempio: il lavoro di routine)
La “noia motivazionale” si prova quando manca la motivazione ad impegnarsi in qualcosa di interessante. Questa noia è tipica della depressione.
Tiberi (1990) ha creato la Chronic Boredom Scale, che permette di distinguere fra 4 tipi di noia: banale, culturale, metafisica, patologica. Berlyne distingue invece tra la noia che deriva dalla ripetizione delle stesse attività e quella che nasce da una deprivazione degli stimoli.
Chi si annoia di più
Quanto alle persone che si annoiano, uno studio inglese ha scoperto che si tratta generalmente di persone giovani, specialmente di sesso femminile, che ritengono di avere problemi di salute, che fanno lavori poco gratificanti e scarsa attività fisica o persone che si abbandonano con facilità al bere, al fumo, al consumo di droghe e che per tutto questo tendono ad avere una vita media più breve degli altri.
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La noia può dare la motivazione a fare
Non è detto che la persona annoiata si lasci coinvolgere sempre in comportamenti negativi, come il gioco d’azzardo, per darsi una scossa: molte persone che si annoiano con facilità e che ritengono la loro vita e le loro azioni prive di senso possono anzi sentirsi più motivate ad impegnarsi in comportamenti utili e ricchi di significato sociale (come ad esempio il volontariato o la donazione del sangue: scelte a volte difficili e spiacevoli, ma che danno significato alla vita).
La riflessione
La noia permette dei momenti di pausa e di riflessione, che servono ad ordinare i pensieri e le esperienze, rafforzando la memoria. Ricordiamo a questo proposito l’episodio relativo ad Albert Einstein, il quale sviluppò la teoria della relatività, mentre era in uno stato d’animo particolarmente annoiato e stava sognando ad occhi aperti. Questo significa che molte persone intelligenti, ma tendenti alla noia, possono in questi momenti trovare la soluzione ai problemi, stimolando la loro creatività e costringendosi a cercare soluzioni originali a compiti noiosi. Varie scoperte di cui godiamo oggi, sono probabilmente state elaborate da persone che, attraverso queste invenzioni, tentavano di superare lo stato di frustrazione dovuto alla ripetitività dei compiti o dalla prevedibilità dell’ambiente.
La noia e il sonno
Un’altra ragione per cui la noia può essere considerata utile, è perché se non vi fosse la noia, sarebbe impossibile dormire. Durante uno stato di noia il tempo si altera ed ogni secondo appare lunghissimo: questo induce uno stato di sonnolenza. Se il cervello fosse costantemente impegnato ad osservare ciò che gli accade intorno, sarebbe molto difficile addormentarsi e riposare a sufficienza, per poter avere una vita attiva (e non noiosa!) durante il giorno. I momenti di noia andrebbero dunque utilizzati per contemplare dei pensieri già fatti, o per stimolare nuove idee, o come precursori ideali di un buon sonno.
La società moderna
Nei tempi moderni si tende a ritenere la noia come una emozione del malessere: questo è dovuto al fatto che la nostra società incoraggia la vita attiva e ci spinge ad essere sempre essere in movimento il che, come si è detto, non è sempre l’ideale per la nostra salute e per la nostra felicità.
Saluto del Centro Italiano di Sessuologia
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Walter La Gatta
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