La paura incontrollata

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La creatura che perde il sentimento della paura si trova sull’orlo del precipizio…
E’ destinata alla morte.

G.C. Jung

La paura è una risposta naturale e adattativa a situazioni di pericolo. Tuttavia, quando diventa incontrollata e incontrollabile, può avere un impatto devastante sulla qualità della vita. Cerchiamo di saperne di più.

Cosa si intende per “paura”?

Il termine “paura” viene dal latino “pavor” e “paveo” (“essere sbigottito”). E’ un’emozione che fa parte dell’esperienza di tutti gli esseri viventi: un sentimento acuto, che produce inquietudine e grave turbamento e che in genere si manifesta in concomitanza di eventi pericolosi, che possono mettere a rischio la sopravvivenza.

Quanto è frequente provare questa emozione?

E’ un’ emozione primaria e dunque frequente: colpisce tutti in modo indiscriminato e spesso lascia tracce di sé nei ricordi di ogni persona.

La paura può essere considerata positiva?

Si. La paura, così come l’ansia è in genere spiacevole, ma fa parte del nostro repertorio difensivo e ci aiuta a tenerci al sicuro ed a sopravvivere alle minacce della vita: è solo quando le paure, o anche le ansie, diventano esagerate, che esse possono diventare patologiche.

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Ci sono persone che non provano la paura?

Si. Un esempio tipico sono i soggetti autistici, gli psicopatici, i bambini iperattivi: la loro mancanza di valutazione del pericolo può mettere a rischio la loro vita con comportamenti pericolosi. Oltre ai rischi relativi all’integrità fisica, vi sono rischi anche per i rapporti interpersonali e sociali: se si mostra di non provare facilmente paura si finisce per essere emarginati, in quanto i propri comportamenti troppo audaci, possono mettere a rischio l’incolumità altrui e dunque indurre spavento negli altri.

Paura e ansia sono la stessa cosa?

La paura è qualcosa di molto simile all’ansia, nel portare con sé sensazioni di malessere, angoscia e disagio ma essa, a differenza dell’ansia, comporta la preoccupazione per qualcosa di specifico e dunque in genere la paura si manifesta  sempre in un momento successivo, rispetto all’ansia, che è in genere anticipatoria.

Quali sono le basi neurologiche della paura?

La paura è una risposta emotiva a una minaccia percepita, mediata dal sistema nervoso centrale. L’amigdala, una struttura del cervello situata nel lobo temporale, gioca un ruolo cruciale nell’elaborazione della paura. Quando un individuo percepisce una minaccia, l’amigdala attiva una serie di risposte fisiologiche, inclusa la liberazione di ormoni dello stress come il cortisolo e l’adrenalina (LeDoux, 2000).

Quali sono i sintomi della paura?

Le reazioni automatiche generate dalla paura dipendono dall’attivazione psicofisiologica dell’organismo, che si esprime attraverso un aumentato battito cardiaco, vasocostrizione nei visceri interni e vasodilatazione nei muscoli, aumento della frequenza respiratoria, elevato turn-over metabolico, maggiore secrezione ormonale: tutte cose che, col ragionamento o la forza di volontà, sarebbe difficile produrre e ottimizzare nei pochi istanti che abbiamo per decidere come difenderci da una minaccia.

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Come si esprime la paura a livello di linguaggio del corpo?

Per capire se una persona sta provando l’emozione della paura, basta guardarla in viso: questa espressione è tipicamente caratterizzata da una bocca semiaperta con gli angoli girati verso il basso, occhi sbarrati, aperti e fissi, sopracciglia avvicinate con la parte interna spesso in giù, fronte aggrottata, cioè solcata da rughe, sia orizzontali che verticali, in corrispondenza con il corrugamento delle sopracciglia. I muscoli dell’intero viso sono in tensione e l’espressione può restare statica per qualche istante. E’ interessante notare che l’espressione della paura, in tutte le specie, ha lo scopo duplice di avvertire i membri del gruppo della presenza di un pericolo e, nello stesso tempo, di chiedere aiuto.

Quando la paura viene percepita come incontrollata e incontrollabile?

La paura incontrollata si manifesta quando l’intensità della risposta di paura è sproporzionata rispetto alla minaccia reale. Questo tipo di paura può essere una caratteristica centrale di vari disturbi d’ansia, come il disturbo da attacchi di panico, il disturbo d’ansia generalizzata e il disturbo post-traumatico da stress (PTSD).

Come reagisce una persona che sente di avere una paura incontrollabile?

La persona spaventata ha difficoltà a controllare le proprie reazioni, a coordinare tutti gli aspetti di una situazione, sia a livello fisico che mentale. Difficilmente nella condizione di paura si riesce a considerare in modo vantaggioso tutte le possibili alternative ai propri comportamenti.

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Si può morire per la paura?

Si, ma in soggetti particolarmente vulnerabili, che dopo un forte spavento subiscono un collasso cardiocircolatorio.

A che età si comincia a provare la paura?

In tutte le specie, la paura pone le sue prime basi già nel primo periodo della vita. Nella specie umana è facile osservare bambini molto piccoli che appaiono già pieni di paure e di incertezze. Per fare un esempio, si pensi alla precoce paura dell’estraneo, che giunge fra i sei e gli otto mesi di vita: in questo periodo, un bambino che in precedenza si lasciava prendere in braccio da tutti, comincia a piangere se vede vicino a sé una faccia sconosciuta, che sente evidentemente come una possibile minaccia.

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Cosa sono le fobie e le ossessioni?

Le fobie sono paure immotivate, immaginarie e ingigantite che alterano la percezione della realtà e frenano l’azione. Molto spesso nascono da paure di cui è andato smarrito un ricordo consapevole. Chi soffre di fobie può non riuscire a condurre una vita normale, impedendo il suo normale svolgimento, soprattutto per l’isolamento sociale che in genere comporta. Da una fobia può poi nascere l’ossessione, che costringe la persona spaventata a svolgere complicati rituali per salvarsi la vita.

Cosa è il Disturbo da Attacchi di Panico?

E’ un disturbo caratterizzato da episodi improvvisi e intensi di paura, accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione e sensazione di soffocamento.

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Cosa è il Disturbo d’Ansia Generalizzata?

E’ un disturbo per cui paura e preoccupazioni eccessive sono persistenti, nei vari aspetti della vita quotidiana.

Cosa è il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)?

E’ un disturbo per cui la paura si manifesta come risposta a ricordi intrusivi di esperienze traumatiche passate, causando ipervigilanza e reazioni di paura esagerate (American Psychiatric Association, 2013).

Da cosa nascono queste paure persistenti?

I meccanismi cognitivi e comportamentali possono contribuire al mantenimento della paura incontrollata. La teoria dell’apprendimento suggerisce che le esperienze traumatiche possono condizionare risposte di paura persistenti attraverso l’associazione di stimoli neutri con eventi traumatici (Pavlov, 1927).

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Quali sono le paure più comuni?

Se un tempo le paure che più affliggevano gli esseri umani erano quelle del buio, degli animali predatori, delle altezze o dei temporali, le paure principali della nostra epoca sono tutte nei confronti della diversità: temiamo chi è diverso da noi, chi viene da altri Paesi o la pensa diversamente da noi.

Altre paure che ci angosciano sono quelle della guerra, delle calamità naturali, delle malattie e, recentemente, dei disastri finanziari, causati ad esempio dalla perdita del lavoro e della proprietà della propria casa.

Tra le paure più lievi, ma molto frequenti, c’è quella di parlare in pubblico, oltre che la paura di diventare pazzi, di perdere le proprie capacità cognitive: molte sono le persone che giungono al Pronto Soccorso in preda ad un attacco di panico, perché pensano di perdere l’uso della ragione, di diventare pazze. Naturalmente però la paura più forte rimane, come ai tempi dei nostri predecessori, la paura di morire.

Si può provare piacere nel provare la paura?

Si. C’è anche chi ha imparato a provare piacere nei brividi della paura, ad esempio mettendo a rischio la propria vita negli sport estremi, o nel sesso estremo, dove la paura diventa come una droga, visto che ha il potere di aumentare la secrezione di alcune sostanze, come la dopamina, che rendono più audace l’individuo e gli generano sensazioni di benessere, estasi, onnipotenza, di cui nel tempo non riesce più fare a meno.

Quali interventi terapeutici sono suggeriti?

Il trattamento della paura incontrollata si basa su una combinazione di interventi farmacologici e psicoterapeutici.

– Si possono usare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI) per ridurre i sintomi d’ansia e la risposta di paura (Baldwin et al., 2011).

– La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è risultata efficace nel modificare i modelli di pensiero distorti e le risposte comportamentali associate alla paura incontrollata. Le tecniche includono l’esposizione graduale alle situazioni temute e la ristrutturazione cognitiva (Hofmann et al., 2012).

Ci sono terapie nuove per la cura della paura incontrollata?

Recenti ricerche stanno esplorando nuove frontiere nel trattamento della paura incontrollata, come la stimolazione cerebrale profonda (DBS) e le terapie basate sulla realtà virtuale (VR).

Questi approcci innovativi mirano a modulare direttamente l’attività neuronale e a fornire ambienti controllati per l’esposizione terapeutica (Dunsmoor et al., 2019; Freeman et al., 2017).

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