Maslow e gli ingredienti della felicità

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Maslow e gli ingredienti della felicità

Maslow e gli ingredienti della felicità

Dr. Walter La Gatta

Da sempre gli esseri umani si sono chiesti dove nasca la felicità, e se essa esista davvero.

Nel 1943, lo psicologo americano Abraham Maslow propose la teoria secondo la quale tutti gli esseri umani cercano di realizzare una gerarchia di bisogni, che lui rappresentò con la famosa piramide, la piramide di Maslow.

Alla base della piramide vi sono i bisogni primari (cibo, sonno e sesso, per esempio); poi vi sono quelli si sicurezza, poi l’amore e le relazioni sociali, poi la stima e, infine, al culmine della piramide, c’è l’ “auto-realizzazione”.

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In un nuovo studio, i ricercatori della University of Illinois hanno cercato di mettere alla prova questa gerarchia dei bisogni di Maslow, confrontando i dati provenienti da 123 Paesi del mondo.

“Chiunque abbia frequentato un corso di psicologia ha sentito parlare di Abraham Maslow e della sua teoria dei bisogni”, ha detto il professore emerito di psicologia Ed Diener, che ha condotto lo studio. “Ma ogni volta ci si è sempre chiesti: dove è la prova? Gli studenti imparano la teoria, ma c’è una ricerca scientifica che sostenga la teoria della scala dei bisogni di Maslow?”.

I ricercatori hanno preso in esame una ricerca Gallup World Poll, che ha condotto studi in 155 Paesi dal 2005 al 2010, ponendo domande su soldi, cibo, casa, sicurezza, sostegno sociale, stima, auto-determinazione, fiducia in se stessi ed esperienze emotive.

I ricercatori hanno così scoperto che la realizzazione di una serie di bisogni, come quelli definiti da Maslow, sembrano essere davvero universali e importanti per la felicità individuale. L’ordine in cui essi devono essere soddisfatti invece ha poca attinenza con la soddisfazione di vita e con il benessere percepito.

Diener e colleghi hanno scoperto che il soddisfacimento dei bisogni di base – denaro, cibo o casa, per esempio – sono più strettamente legati alla qualità della vita di una persona di quanto non lo siano i bisogni più elevati della scala, come quelli di ricevere una valutazione sociale positiva, o l’autorealizzazione. Questi bisogni sembrano piuttosto legati al “godersi la vita, provando più sensazioni positive e meno emozioni negative”.

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Inoltre, dice Dier,”la soddisfazione di vita non è un affare solo individuale, ma dipende in modo sostanziale anche dalla qualità della vita delle altre persone che ci sono vicine”.

 

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I nostri risultati suggeriscono che la teoria di Maslow è in gran parte corretta. Nelle culture di tutto il mondo il soddisfacimento dei bisogni da lui proposti correla con la sensazione di felicità”, ha detto Diener. “Tuttavia, abbiamo scoperto che una persona può riferire di aver buoni rapporti sociali e una buona auto-realizzazione, anche se i suoi bisogni primari e i suoi bisogni di sicurezza non sono completamente soddisfatti.”

“Abbiamo inoltre scoperto che bisogni differenti producono differenti tipi di benessere” ha concluso Diener.

Fonte:

Researchers Look Around The World For Ingredients Of Happiness, Medical News

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Immagine: Wikimedia

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