Quale Terapia? Consulenza on Line

Mi chiamo Marco I. ed ho 26 anni. Fin dai tempi in cui andavo alle scuole elementarimi sentivo a disagio ed in imbarazzo tra i banchi di scuola, tanto che quasi tutte le mattine somatizzavo rifiutandomi di svegliarmi in orario o con frequenti mal distomaco che scomparivano magicamente al ritorno a casa. Sentivo che non c’erano interazioni con i compagni di scuola, ero timido, parlavo molto poco. Avevo sviluppato una paura a relazionarmi con la gente, fino a che non dovetti affrontarla, all’età di 14 anni, quando i miei genitori (ed io più o meno) decidemmo che avrei frequentato le superiori in un convitto distante 400 km da casa, dove avrei convissuto con i miei coetanei in tutti i momenti della giornata. Arrivato in convitto familiarizzai subito con i nuovi come me, ma rimaneva in me quel senso di incompletezza e di mancanza di rapporti sociali, quasi a sentirmi inferiore agli altri coetanei. Comunque tutto sommato il primo anno stavo abbastanza bene, a parte le frequenti assenze dovute alle mattine che rimanevo a letto fino alle 12 -13! A sedici anni i miei genitori decisero (io non ero molto d’accordo) che avrei continuato a frequentare le superiori nella mia città natale, abbandonando ilc onvitto. Quando avevo 17 anni un giorno in cui mi trovavo a scuola ebbi la mia prima crisi di panico e cominciai ad assumere anziolitici ed antidepressivi che solo dopo 8 anni ho smesso completamente di assumere. Ora, che la mia vita sta prendendo molto lentamente il verso che avrei voluto, mi sento inabilitato nelle relazioni sociali e nei luoghi pubblici in quanto ho una vera e propria paura della paura che cominci ad arrossire, a sudare e mi blocchi di fronte alle presone. Mi capita spessissimo di incontrare dei vecchi amici e di bloccarmi e cominciare a sudare e sentire il cuore battere fortissimo senza motivo. Per questo motivo sono costretto ad evitare molte situazioni sociali, tra le quali incontri con la mia ragazza, incontri di lavoro, eccetera eccetera eccetera! Vorrei una soluzione che non preveda uso di farmaci, che ne pensate dell’ipnosi e della terapia cognitivo-comportamentale?Grazie, Marco I.

Lettera spedita al sitowww.clinicadellatimidezza.it secondo le modalità prescritte. Leggi il disclaimer.

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Gentilissimo Marco,

Purtroppo non esistono soluzioni psicologiche in scatola, per cui il percorso psicoterapeutico, rispetto a quello farmacologico, è sempre molto più lungo ed impegnativo. Le terapie da lei indicate vanno benissimo, ma ancor più importante è trovare un/una terapeuta con il/la quale lei si senta perfettamente a suo agio e attraverso il/la quale lei riesca a fare dei tangibili progressi, superando le sue fobie ed i suoi stati ansiosi.

Dr. Walter La Gatta
Clinica della Timidezza

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