Timidezza eccessiva – Consulenza online
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Qualche giorno fa ho avuto un “attacco” di timidezza eccessiva… Mi spiego meglio, sono stato diverse ore con colleghi universitari ( ho 20 anni ), completamente muto o quasi, mentre loro parlavano, ridevano e mi ignoravano completamente… Ad un certo punto volevo andarmene, ma non riuscivo neanche a muovermi quasi, a stento trattenevo le lacrime. Sono da sempre stato timido ed introverso purtroppo, non sono riuscito ad uscirne… Non riesco a capire, non mi sento né meglio né peggio degli altri, eppure non riesco ad essere completamente libero quando sono con gli altri. È un problema di forza di volontà? Devo solo continuare a provare? Sembra non riesca ad uscirne più, non vedo molta luce nel mio futuro…
A scuola sono sempre stato bravo, potrei dire “il primo della classe” , all’università ora la media non è scesa continuando a prendere voti alti. Corro regolarmente 4 volte a settimana.
Dico questo perché un po’ cerco di impegnarmi nella mia vita, ma non riesco ad uscire dalla timidezza che me la sta avvelenando. I confronti con gli altri credo siano solo deleteri, ma è deprimente ritrovarsi a 20 anni senza un amico, o senza aver mai neanche baciato una ragazza ( non è il fulcro del discorso, ma sicuramente è un indicatore che la situazione non è delle più positive ).
Come se non bastasse in questi due-tre giorni, mi sento completamente a terra. Riesco soltanto a piangere, mi sento completamente solo, forse dovrei soltanto impegnarmi di più ed andare avanti… Non so più cosa fare.
Un saluto, Luigi.
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A21
Gentilissimo Luigi,
Saremo forse ripetitivi, qui alla Clinica della Timidezza, ma il discorso è sempre quello: da soli si può fare poco, perché si è parte del problema. Se i suoi pensieri automatici la portano verso la sensazione di disagio, è difficile che gli stessi pensieri la possano portare allo stesso tempo verso la soluzione del disagio. Dunque: in primis va benissimo essersi resi conto che c’è qualcosa che non va e che qualcosa deve essere fatto, questo è sicuramente il necessario preludio a qualsiasi ipotesi di cambiamento.
Secondo: occorrono nuovi stimoli, nuovi stili di ragionamento, nuovi input. Dove trovarli?
Ovviamente la prima risposta è presso un terapeuta esperto in questo tipo di problematiche, che riguardano l’ansia sociale e la timidezza. Volendo escludere la prima soluzione ve ne possono essere altre: libri di auto-aiuto, frequentazione di siti e forum online in cui potersi confrontare con altre persone, corsi di comunicazione, corsi di recitazione.
La situazione che descrive è fastidiosissima, ma non è insuperabile: è come avere un terribile brufolo sul viso, che tutti guardano con ripugnanza e chi lo porta si sente come un marchio di bruttezza addosso…
In realtà, con una pomata adatta, che le può consigliare un dermatologo, il brufolo può sparire in pochi giorni e far dimenticare completamente l’inestetismo, il senso di ripugnanza degli altri, il senso di disagio del “portatore sano”. Perché non cominciare dunque a guardare le cose da questo punto di vista? Cercare di migliorare quello che è possibile migliorare.
Molti auguri, per tutto.
Dr. Walter La Gatta
Immagine:
Wikimedia
Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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Telefono 348 3314908
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