La timidezza nei giovani adulti

La timidezza nei giovani adulti


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Nelle generazioni passate ci si aspettava che i ragazzi, superata l’adolescenza, avrebbero lasciato la casa, sposandosi e creando una famiglia propria (Whitehead e Popenoe, 2002).

Oggi, i ragazzi fra i venti ed i trenta anni, definiti anche “adulti emergenti”, stanno ritardando il matrimonio e la genitorialità per varie ragioni (Carroll, Willoughby, Tasso, Nelson, Madsen, e Barry, 2007; Jamison & Ganong, 2011).

Rispetto al passato oggi i giovani studiano più a lungo (Arnett, 2000; Carroll et al, 2007) e le donne hanno addirittura maggiori probabilità di laurearsi ed iscriversi ad una scuola di specializzazione rispetto agli uomini (DiPrete & Buchmann, 2013).

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Quando un ragazzo arriva alla terza decade della vita entra definitivamente nella vita adulta: questo periodo presenta problemi tipici di questa importante fase della vita (Bowker, Nelson, Markovic, e Luster, 2014). A causa della estrema variabilità individuale fra i soggetti, è difficile stabilire una teoria valida per tutti i casi, tuttavia Arnett (2000) ha colto alcuni aspetti che possono essere ampiamente generalizzati per questo gruppo di persone.

In primis i giovani adulti hanno il compito, in questi anni della vita, di definire la loro identità adulta e di acquisire competenze e capacità relazionali proprie del mondo adulto (Chickering, 1993). Alcuni ricercatori hanno suggerito che l’incapacità di riuscire in questo obiettivo possa comportare diversi problemi di adattamento sociale (Holahan, Valentiner, e Moos, 1994).

Un’eccessiva timidezza può impedire ad esempio che il giovane riesca ad accettare i nuovi ruoli e i nuovi compiti sociali che gli sono richiesti, sviluppando problemi di depressione, disregolazione emotiva, scarsa autostima. (Nelson 2013)

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Le caratteristiche tipiche della terza decade della vita sono le seguenti: (Arnett, 2004):

  • Si attraversa un’età di mezzo, in cui si assumono molti comportamenti adulti, ma non completamente;
  • E’ un’età in cui si costruisce il proprio futuro: quasi il 96% dei giovani di 18-24 anni ha riferito di avere aspettative personali per il proprio futuro (Hornblower, 1997), e quasi nove su dieci sono convinti che alla fine otterranno ciò che desiderano dalla vita (Clark University, 2012).
  • E’ un’età di instabilità, nella quale i giovani adulti sperimentano molti cambiamenti nel lavoro, nello studio, nelle relazioni.
  • E’ un’età di esplorazione della propria identità in amore, nel lavoro, nella propria visione del mondo. In questo periodo possono cambiare diversi partner fino a trovare uno stabile, cosa che succede anche per quanto riguarda il lavoro.

In altre parole, è in questo periodo che i giovani riescono a capire davvero chi sono e cosa vogliono dalla vita: un carattere timido e tendente all’asocialità e all’evitamento sociale potrebbe portare a compiere scelte sbagliate, compromettendo così il raggiungimento degli obiettivi desiderati.

Dr. Walter La Gatta

Saluto del Centro Italiano di Sessuologia

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Fonte:
S.S.Luster, Social Withdrawal and Internalizing Problems in
Emerging Adulthood: Does Parenting Matter? BYU ScholarsArchive

Immagine:
Flickr

Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
ANCONA TERNI FABRIANO CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
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