La sindrome di Münchausen
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La sindrome di Münchausen: di cosa si tratta?
E’ un disturbo psicologico che spinge l’individuo a curarsi per una malattia acuta e spesso grave, che in realtà non esiste, o che è stata deliberatamente indotta dallo stesso paziente, al fine di ottenere le cure mediche. Un paziente con sindrome di Munchhausen può passare la vita tra un ospedale e un altro, fingendo di avere patologie che non ha, inventando completamente sia l’anamnesi clinica che la sintomatologia. Alcuni pazienti possono riuscire così a sottoporsi ad inutili e molteplici interventi chirurgici, collezionando cicatrici di vario tipo. In alcuni casi, questi pazienti possono ingerire o iniettarsi sostanze, in modo da indurre la malattia.
Da dove viene il termine Münchausen?
Il nome della sindrome deriva dal Barone di Münchhausen (Freiherr Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen, 1720-1797), un nobile tedesco, il quale era solito raccontare molte storie fantastiche ed inverosimili su se stesso. Rudolf Erich Raspe pubblicò queste storie nel romanzo Le avventure del barone di Münchhausen.
Il termine “Münchausen” dovrebbe essere scritto con una doppia “h”, cioè “Münchhausen”. Tuttavia, l’errore ortografico con una sola “h” è diventato ormai così comune che probabilmente, se il termine venisse scritto con l’ortografia corretta, appare come un errore di battitura.
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Quando è stata descritta la prima volta la sindrome di Münchausen?
La Sindrome di Münchausen nacque ad opera del medico Richard Asher ,nel 1951, in un articolo pubblicato sulla rivista medica The Lancet, riferendosi al personaggio del barone Karl Friedrich Hieronymus von Münchausen (1720-1797). Nelle sue parole: «Qui è descritta una sindrome comune, che la maggior parte dei medici ha già avuto modo di vedere, ma di cui poco è stato scritto. Come il famoso Barone von Münchhausen, le persone colpite hanno sempre viaggiato molto. E le loro storie, come quelle attribuite al barone, sono sia drammatiche che inverosimili e menzognere. Di conseguenza, la sindrome è rispettosamente dedicata al Barone, e porta il suo nome».
Segni e Sintomi
Sicuramente si tratta di una patologia rara e comunque difficile da individuare, in quanto i pazienti forniscono spesso nomi falsi, si fanno visitare in ospedali diversi, cambiano spesso medico e possono diventare molto abili nel cercare di non farsi scoprire. La condizione sembra essere più comune tra gli uomini che tra le donne ed i soggetti maggiormente colpiti sono persone di mezza età, o giovani adulti.
Il medico è spesso fatto oggetto di richieste insistenti per l’esecuzione di test diagnostici così come di interventi e procedure terapeutiche, anche dolorose. In molti casi il soggetto ha una vera e propria accettazione masochistica di procedure dolorose, generalmente mal tollerate. In fasi avanzate il paziente ha una storia clinica molto complessa e spesso si presenta al medico con un numero estremamente elevato di referti medici, visite specialistiche, rapporti di pronto soccorso e schede di dimissione ospedaliera. In particolare va risposta attenzione su quanto segue:
- Storie falsificate della propria vita e della propria anamnesi medica. Uno stratagemma comune è quello di raccontare che si è vissuti lontani dal luogo di origine per un lungo periodo.
- Frequenti ricoveri in ospedale.
- Sintomi tra loro in contraddizione, che non corrispondono alle analisi mediche, oppure molto lievi.
- Sintomi che improvvisamente peggiorano senza alcun motivo logico.
- Desiderio di sottoporsi a molteplici test e analisi cliniche.
- Il paziente appare sorprendentemente informato su tutto.
- Il paziente desidera sottoporsi ad interventi chirurgici, anche quelli più rischiosi.
- Il paziente si rivolge a medici e ospedali diversi.
- Il paziente è contrario a lasciare che i medici parlino con i familiari del suo caso.
- Richiesta frequente di antidolrifici ed altri farmaci.
- Il paziente riceve poche visite, quando è ricoverato in ospedale.
- Se scoperti, questi pazienti possono diventare aggressivi o lasciare l’ospedale, per non tornarvi mai più.
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L’ipocondria e la sindrome di Münchausen sono simili?
No, non vi è alcun nesso tra l’ipocondria e la sindrome di Münchausen. Gli ipocondriaci infatti credono realmente di essere malati, mentre una persona con la sindrome di Münchausen vuole disperatamente ottenere l’attenzione di un medico, e per questo produce segni di malattia e talvolta infortuni, al fine di ottenere questa attenzione.
Quali sono le malattie più frequentemente simulate?
- infarto del miocardio, ematemesi, emottisi, addome acuto, febbre criptogenetica, ecc.
Difficoltà nel riconoscimento della sindrome
Può essere molto difficile per i medici, gli infermieri e gli altri operatori sanitari, capire se i segni ed i sintomi sono reali o deliberatamente indotti. Questi pazienti infatti possono abilmente fingere di avere convulsioni o svenimenti, si possono iniettare batteri, bruciare o tagliare la pelle, assumere farmaci capaci di provocare malattie, come anticoagulanti, farmaci chemioterapici e farmaci per il diabete. Possono infine riscaldare i termometri, quando viene presa loro la temperatura corporea o manomettere i test di laboratorio, contaminando le urine e i campioni di sangue.
Quali condizioni favoriscono l’insorgenza di questa malattia?
- Scarso senso di identità.
- Grave malattia infantile durante la quale il paziente è stato particolarmente accudito.
- Traumi infantili, compresa la violenza fisica, sessuale o emotiva.
- Perdita di una persona cara per morte, malattia o abbandono.
- Bassa autostima.
- Disturbi della personalità.
- Impossibilità di diventare un professionista sanitario.
- Lavoro come professionista sanitario
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Classificazione
Nell’ICD-10 dell’Organizzazione mondiale della Sanità questa sindrome è classificata con la sigla Code F68.1
La sindrome di Münchausen è un disturbo della personalità, caratterizzato da un pensiero distorto, carico di false convinzioni su se stessi e sulle altre persone. E’ inoltre un disturbo antisociale di personalità che rende questi pazienti appagati nel manipolare e beffare gli operatori sanitari. Essi vedono i medici come figure autorevoli e pertanto traggono un senso di potere e di controllo su di loro quando hanno la possibilità di ingannarli, anche se a proprie spese, con comportamenti autolesionistici. In genere questi pazienti fanno vita solitaria e hanno pochi contatti con la propria famiglia.
Diagnosi
Una diagnosi della sindrome di Münchausen può essere effettuata quando ci sono prove convincenti riguardo a:
- Simulazione dei sintomi
- Il paziente si è deliberatamente provocato i sintomi
- L’obiettivo principale del paziente è quello di essere considerato un malato.ù
- Il comportamento del paziente non può essere attribuito a qualsiasi altra ragione, come ad esempio il tentativo di ottenere un lucro, o un pensionamento anticipato.
Terapia
Curare un paziente con la sindrome di Münchausen può essere estremamente impegnativo. La maggior parte dei pazienti nega infatti di aver mai avuto un problema, ed il loro atteggiamento è poco collaborativo. Perché il trattamento sia efficace, il paziente deve riconoscere di avere un problema e collaborare al trattamento. Per escludere con certezza intenti di tipo autolesionistico, in alcuni casi può essere necessario il ricovero (volontario, o coatto) del paziente in un reparto di psichiatria.
Cosa è la sindrome di Münchausen per procura?
E’ una variante che riguarda il comportamento verso il proprio figlio: il paziente simula o provoca malattie nei figli per attrarre l’attenzione degli altri su di sé. Questi abusi sono in genere molto fantasiosi e talvolta possono portare il figlio alla morte. Non a caso questa sindrome viene anche detta sindrome di Polle, dal nome del vero figlio del barone Münchausen , morto in tenera età, in circostanze sospette. Questa ultima patologia è stata identificata nel 1977 dal pediatra Roy Meadow, sempre per un articolo pubblicato sulla rivista Lancet e può essere abbreviato con la sigla MSbP.
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Immagine:
Wikipedia, Barone Münchausen
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