La relazione fra ansia e inquinamento
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Una recente ricerca pubblicata sul British Medical Journal ha scoperto un’associazione tra livelli di ansia e livelli delle polveri sottili nell’aria. Un secondo articolo nello stesso numero di The BMJ propone invece una relazione fra inquinamento e ictus.
Nel primo studio, utilizzando informazioni provenienti dai dati raccolti per il Nurses’ Health Study nel 2004, i ricercatori hanno trovato un chiaro legame fra ansia ed esposizione all’inquinamento atmosferico in un campione di 71.271 infermiere esaminate.
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Tra le infermiere che hanno risposto al questionario, il 15% ha sperimentato livelli elevati dei seguenti sintomi:
- Paura
- Desiderio di evasione
- Tendenza a preoccuparsi.
Tutti sintomi riconducibili all’ansia dunque, il disturbo psichiatrico più comune, che colpisce circa il 16% delle persone almeno una volta nella vita.
Lo studio ha esaminato due livelli di particolato: quello delle polveri sottili, cioè di particelle di dimensione minore di 2,5 micron e quello delle particelle grossolane, da 2,5 a 10,0 micron. (Le particelle con diametro inferiore a 2,5 µm, dette anche particelle fini, si originano da una serie di reazioni chimiche e fisiche in atmosfera, mentre le particelle grossolane vengono emesse dalle sorgenti naturali ed antropiche).
Lo studio, condotto da Melinda Power e dal suo team, ha trovato particolarmente dannosa per i sintomi ansiosi l’esposizione alle polveri sottili, mentre per un particolato atmosferico più grossolano non sembra creare problemi.
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Le donne che vivevano a 50 – 200 metri da una strada principale avevano maggiori probabilità di avere sintomi di ansia più elevati rispetto a donne che vivevano più lontano (o più vicino) delle distanze indicate, rispetto a una strada principale. Infatti, il legame con i sintomi ansiosi non è stato osservato per le distanze di oltre 200 metri, ma neanche per distanze inferiori a 50 metri da una strada principale.
L’associazione con i sintomi d’ansia dipendeva soprattutto dai livelli di esposizione ed è risultato essere più forte se l’esposizione all’inquinamento atmosferico era recente.
Il legame tra ansia e inquinamento era infatti maggiore se l’esposizione era avvenuta da un mese, rispetto ad un’esposizione avvenuta 3 mesi, 6 mesi, 1 anno o 15 anni prima.
Un editoriale del Prof. Michael Brauer, che lavora presso l’Università della British Columbia di Vancouver, Canada, fornisce una possibile spiegazione biologica: dal momento che l’inquinamento dell’aria causa una infiammazione sistemica all’organismo essa può riguardare anche la malattia mentale.
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Nella seconda ricerca pubblicata sulla rivista, gli autori riportano su una revisione sistematica ed una meta-analisi di oltre 100 studi osservazionali che riguardano 28 paesi in tutto il mondo, al fine di stabilire un possibile legame tra inquinamento atmosferico e ricoveri ospedalieri e relativi decessi dovuti a ictus.
Secondo il Prof. Brauer, che ha commentato anche questa ricerca, il ruolo dell’inquinamento atmosferico ha importanti implicazioni per questa malattia, soprattutto in Cina, dove l’inquinamento atmosferico e l’incidenza di ictus (soprattutto emorragico) sono particolarmente elevati.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo, nel Regno Unito, in questo studio hanno preso in considerazione in particolare gli inquinanti gassosi (monossido di carbonio, biossido di zolfo, biossido di azoto e ozono) e inquinamento atmosferico particolato, sia di polveri sottili con meno di 2,5 micron sia di particelle grossolane da 2,5 a 10 micron.
Essi hanno scoperto che i tassi di ictus sono aumentati sia per le PM 2.5 sia per le PM 10 con aumento del rischio, rispettivamente, dell’1,1% per ogni 10 microgrammi per metro cubo d’aria, e dello 0,3% per ogni 10 microgrammi / m 3 .
Per gli inquinanti gassosi, le associazioni con il rischio di ictus sono stati i seguenti:
Il monossido di carbonio ha aumentato il rischio dell’1,5% per ogni parte per milione (ppm)
Anidride solforosa: aumento del 1,9% per ogni 10 parti per miliardo (ppb)
Biossido di azoto: 1,4% per 10 ppb.
I Paesi in via di sviluppo hanno le associazioni più forti fra inquinamento e ictus rispetto ai paesi a più alto reddito, ed i risultati mettono in risalto in particolare i rischi di ictus dovuto a inquinamento per la popolazione cinese.
Dr. Giuliana Proietti
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Fonte:
Studies link air pollution as risk factor for anxiety and trigger for stroke, Medical News Today
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