Il senso di umiliazione

IL SENSO DI UMILIAZIONE

Terapie online. Dr. Walter La Gatta
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Cosa è l’umiliazione?

L’umiliazione è l’emozione che si prova quando si sente che il proprio status sociale viene considerevolmente ridotto rispetto a quello di altri, a seguito delle proprie gravi mancanze: non a caso, l’etimologia della parola deriva da “humus”, la terra, cioè il sentirsi abbassati fino a terra.

Cosa è la mortificazione?

E’ un sinonimo di umiliazione, un po’ più antico, che ugualmente definisce uno stato di penosa vergogna e costrizione. La mortificazione si riferisce all’uccisione della propria considerazione di sé, del proprio orgoglio.

Quale è l’emozione contraria all’umiliazione?

E’ l’orgoglio, emozione che si prova quando ci si sente autonomi, fieri di sé, non dipendenti dalle risorse e dai giudizi di altri.

A quale altre emozioni somiglia l’umiliazione?

L’umiliazione somiglia alla vergogna e all’ imbarazzo: queste emozioni appartengono alla stessa “famiglia”, in quanto riguardano il “self conscious”, che si sviluppa quando si sviluppa il senso di sé.

L‘imbarazzo o la vergogna non sono necessariamente provocati da altri; nell‘umiliazione vi è la volontà di una persona di degradarne un’altra. L’umiliazione è ancora più dolorosa se è pubblica.

Cosa si prova, nell’umiliazione?

La difesa più radicale dell’io contro l’umiliazione e il senso di fallimento personale sono la tristezza e la depressione, a volte talmente gravi da comportare dei rischi di suicidio, anche per l’uso di droghe e farmaci cui, in questi casi, si può fare ricorso.

Cosa comporta l’umiliazione?

E’ un’emozione che genera molto dolore. Essa viene studiata nel contesto delle emozioni negative, quali la rabbia l’ansia, la gelosia e la paura.

Walter La Gatta
psicologo psicoterapeuta sessuologo
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Quando si comincia a manifestare la paura di subire una umiliazione?

La paura di subire umiliazioni si manifesta già in età molto giovane ed è particolarmente diffusa, specialmente per quanto riguarda i rapporti con l’altro sesso. La riluttanza a stringere relazioni personali e nuove amicizie, dopo una umiliazione, deriva dall’esagerazione e dalla esasperazione delle proprie potenziali difficoltà, oltre che dell’importanza che viene data al giudizio dell’altro, o al suo rifiuto.

Cosa c’è dietro una umiliazione?

C’è lo scopo di godere della dipendenza e della soggezione esercitata sull’altro, distrutto nell’onore e nel rispetto di sé, dequalificato come essere umano. Il giudizio sprezzante, che arreca umiliazione, non riguarda un atto o una parola, ma il valore stesso della persona, ritenuta incapace di agire in altro modo, indegna di fiducia, di stima e di interesse. Una forte umiliazione subita rischia di lasciare una traccia indelebile nella propria vita.

Chi può assumere un atteggiamento umiliante?

L’atteggiamento umiliante può essere assunto da un genitore, che esercita in modo esagerato il suo ruolo educativo, in un clima affettivo improntato alla critica, al disconoscimento e all’umiliazione dei figli,  oppure da un superiore, nel luogo di lavoro, quando si pretende di esercitare il potere attraverso la sistematica umiliazione dei lavoratori. Anche un partner può essere umiliante quando racconta pubblicamente le cose più intime, causando situazioni imbarazzanti ed anche capaci di compromettere i rapporti sociali della persona umiliata (questo è uno dei tanti aspetti della violenza domestica).

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Cosa spinge ad umiliare gli altri?

In molti casi l’umiliazione deriva dall’invidia o dalla gelosia. Il soggetto invidioso o geloso desidera il fallimento dell’altro, la sua disfatta ed è pronto a tutto, pur di ottenere ciò che desidera.

Quando dall’umiliazione si passa alla rabbia?

A volte, quando la persona cade nell’abisso dell’ umiliazione, ingiusta o esagerata, può avere un sussulto di dignità e decidere di ribellarsi. In questo caso all’umiliazione si può sostituire la rabbia, accompagnata dalla ricerca di giustizia, se non di vendetta. Altre volte invece si può ricadere nella tristezza e nella depressione e questo capita in particolare alle persone che hanno scarsa autostima e sentono maggiormente i sentimenti di vergogna e di umiliazione, anche perché si attribuiscono delle colpe.

Nell’ansia sociale quando si prova umiliazione?

Nell’ansia sociale, la paura dell’umiliazione si concentra intorno alla possibilità che altre persone possano assistere al proprio disagio quando si viene giudicati male o rifiutati, ad esempio dopo una brutta figura.

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Come si gestisce il senso di umiliazione?

Secondo le teorie cognitive, il modo in cui si sente un’emozione dipende da come una persona se la rappresenta mentalmente. Come dice Amleto, “il buono e il cattivo dipendono dal pensiero di chi li rende tali”.

Per superare l’umiliazione subita, dunque, occorre ridefinire la situazione e sdrammatizzarla, togliendole ogni enfasi. Fino a che si continua a rimuginare sulla perdita di dignità subita, la perdita di posizione sociale, ecc. non si riuscirà ad avere la forza per ricostruirsi.

Quali aspetti cognitivi portano a resistere al senso di umiliazione?

Sono le abilità cognitive che permettano di fronteggiare agevolmente l’anticipazione dell’imbarazzo o dell’umiliazione. E’ necessario strutturare un nuovo linguaggio interiore che conforti e incoraggi.

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